lunedì 29 febbraio 2016

pc 29 febbraio - DAL QUADRO DEI DIRIGENTI TERRITORIALI DELLA FIOM UNA REALTA' SCONSOLANTE, MA ESPRESSIONE DELLA POLITICA NAZIONALE

Nel numero del 12 febbraio di iMec, il giornale metalmeccanico della Fiom, vi è una interessante inchiesta sul gruppo dirigente territoriale - "Fiom: l'evoluzione della specie" di Eliana Como - che restituisce un quadro di come è questo gruppo dirigente, che è esemplificativo dello stato disastroso della Fiom, se si pensa, come dice l'articolo, che queste persone sono coloro che "fanno vivere, nei territori e nei luoghi di lavoro, la politica e le scelte di tutta l'organizzazione".
Ma chiaramente, di che meravigliarsi? E' la politica che guida l'organizzazione.
E se la politica sindacale è staccata dalla realtà della maggioranza dei lavoratori, se non ha nel suo Dna la lotta come aspetto principale, se si limita a chiedere piccole concessioni a fronte di un peggioramento rapido della realtà lavorativa, mentre in tanti territori, posti di lavoro, firma insieme a Fim e Uilm accordi di svendita, se la testa - Landini - fa (faceva) urlate denunce, ma nessuna reale azione per dare battaglia agli attacchi di padroni e governo, se il gruppo dirigente è espressione dell'aristocrazia operaia, viene di conseguenza che i dirigenti territoriali, sono quelli che sono, e spesso anche peggiori, più burocrati.
La mancanza di donne e i giovani sono lo specchio più emblematico di questo andazzo. 
Diremmo: meno male! Almeno non sono invischiati in questa politica.
MA CHIARAMENTE OCCORRE ALTRO!

Riportiamo le parti più interessanti di questa inchiesta  

"Il gruppo dirigente territoriale della Fiom è l'insieme dei componenti – uomini e donne – di tutti i direttivi territoriali della categoria. Sono in larga parte delegati e delegate, Rls ma anche funzionari o semplici iscritti, perlopiù operai ma anche impiegati e, soprattutto, sono coloro che discutono e fanno vivere, nei territori e nei luoghi di lavoro, la politica e le scelte di tutta l'organizzazione.
Senza di loro non ci sarebbe la Fiom, come nessuna altra categoria della Cgil...

Poche donne e migranti, età media 47 anni
Il primo elemento che salta agli occhi è che nel gruppo dirigente territoriale della Fiom sono poche le donne (soltanto il 15%, molto meno di quanto prescrive la norma antidiscriminatoria della Cgil) e pochissimi i migranti (appena il
5%, anche al nord dove si concentra la loro presenza nelle fabbriche...

Pochi anche i giovani e molto alta l'età media: 47 anni... e quelli con meno di 35 anni una rarità...
Un terzo dei componenti dei direttivi è... iscritto alla Fiom da meno di dieci anni, il 35% è delegato da meno di cinque, circa il 60% è entrato nel direttivo dopo il Congresso del 2010. Va ricordato quando... si dà per scontato che tutti conoscano i passaggi della nostra storia più o meno recente...
La mancanza di giovani si misura... nella esperienza diretta della precarietà: soltanto l'11% degli intervistati ha avuto contratti precari per più di un anno prima di essere assunto (a ben guardare comunque quasi il doppio tra le donne). Una percentuale che non rispecchia di sicuro le trasformazioni che hanno attraversato il mercato del lavoro negli ultimi decenni...

Bisogno di formazione
Il più evidente tra i punti di debolezza è la poca formazione sindacale, soprattutto per i tanti che sono da meno tempo nella Fiom. Quasi tutti ammettono, infatti, che c'è bisogno di più formazione (95%) e tantissimi dichiarano di non aver mai partecipato ad alcun corso...
A conferma di ciò, un numero significativo di intervistati dichiara che quello che sa sul sindacato lo ha imparato in modo più o meno casuale e sporadico, detto in altro modo «arrangiandosi».
A giudicare dalle risposte, quella della formazione è una pratica che è diminuita negli anni...
Quello che manca e su cui si chiede di aver più formazione non sono temi più o meno accessori, al limite rinviabili, ma è l'Abc stesso del sindacato, cioè la contrattazione, che è indicata come priorità nella metà delle risposte possibili...

Il bilancio sulla contrattazione aziendale non è sempre positivo. In media, soltanto un delegato su due può dire di essere riuscito in questi ultimi tre anni a portare avanti la contrattazione di secondo livello nell'azienda in cui lavora (in particolare al nord e nelle aziende di dimensioni medio grandi); molti, l'altra metà appunto, non ci sono riusciti, perchè non ci sono state le condizioni, perchè un contratto non c'è mai stato o, peggio, perché l'azienda lo ha disdettato unilateralmente.
Il punto non è poi soltanto se si è fatta contrattazione, ma anche se essa ha determinato o meno migliori condizioni, cosa tutt'altro che scontata visto che nel 23% dei casi sono persino peggiorate...

(Circa) l'utilizzo degli strumenti di comunicazione e di informazione messi a disposizione dalla Fiom... la stragrande maggioranza lo usa poco (44%) o mai (oltre il 30%, considerando anche quelli che dicono di non conoscerlo affatto).... ben il 32% (quasi un intervistato su 3) quelli che non lo conoscono nemmeno...
Resta da considerare come coinvolgere il cosiddetto tipo C, cioè quelli che usano i social network ma soltanto per uso privato e non per l'attività sindacale (e sono, di nuovo, soprattutto i delegati e in particolare quelli che hanno una storia più recente nella Fiom)

Bassa è la partecipazione ad attività sociali e di volontariato, che interessa un intervistato su
quattro (26%), soprattutto al centro-nord, tra gli under 30 o over 55 (oltre il 30%) e, anche in questo
caso, tra gli «storici» (40% di chi è nel direttivo da prima del 2006) e i funzionari (oltre il 50%)...
la più diffusa tra le associazioni cui sono iscritti i componenti del gruppo dirigente della Fiom è l'Anpi (citata nelle risposte circa 200 volte), la seconda è l'Avis (circa 100 risposte), un impegno importante e di altissimo valore sociale ma non necessariamente legato all'identità politica...

D'altra parte, se la partecipazione politica e sociale è molto bassa, altissimo invece è il tasso di partecipazione al voto e l'astensionismo (10%) non è nemmeno lontanamente paragonabile al dato medio nazionale...

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