martedì 23 febbraio 2016

pc 23 febbraio - India: lo Stato contro le donne, scatena la repressione con la polizia che violenta, distrugge case e uccide in nome della guerra ai maoisti


Riportiamo uno dei tanti casi che vede protagoniste molte organizzazioni di donne che si oppongono a questa barbarie

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Hyderabad: protesta lampo contro l’attacco a Soni Sori e la repressione in Bastar
Pubblicato da icspwi
22 febbraio 2016

Soni-Sury-demoHyderabad,
21 febbraio (Maxim News): ...la gente spontaneamente si è riunita per protestare contro l'attacco contro l’attivista adivasi Soni Sori, nonché per condannare gli stupri di donne adivasi e i falsi scontri contro cui Soni Sori protesta senza sosta, qui domenica a Tankbund.
Erano presenti i rappresentanti di “Donne contro la violenza sessuale e la repressione di Stato”, Sandhya della “Organizzazione progressista delle donne”, le attiviste femministe Sajaya e Vanaja, i Prof. Laxman, Suresh, Raju e Narayana del “Comitato per le libertà civili”, i Prof. Padmaja Shaw, Prof. Harjinder Singh (Laltu ), Prof. KY Ratnam, Prof. G. Vijay della Rete degli Insegnanti Democratici”, e numerosi docenti e studenti delle Università di Hyderabad e EFLU per Soni Sori, leader adivasi locale e coordinatrice Aam Aadmi per la Divisione del Partito del Bastar, che è stata attaccata da tre sicari mentre tornava a casa il 20 febbraio a Geedam alle 11 di sera.

Soni Sori ha comunicato che gli aggressori le hanno lanciato una sostanza chimica sul viso e l'hanno minacciata dicendo "smettila di lamentarti contro l’Ispettore Generale, smettila di sollevare la questione di Mardum. Se non si comporti bene, lo faremo pure a tua figlia". È stata anche messa in guardia rispetto al tentativo di presentare di nuovo una denuncia contro l'IG della polizia.
L'attacco a Soni Sori fa parte di una più ampia campagna di violenza di Stato in Bastar; sotto l'apparenza di operazioni anti-Naxalite, le forze di sicurezza commettono stupri e saccheggi. Squadre di donne attiviste hanno documentato tre casi di violenza sessuale di massa negli ultimi tre mesi, quando le forze di sicurezza sono entrate nei villaggi di Sukma e Bijapur- spogliando donne, facendo stupri di gruppo, saccheggiando le loro scorte di cibo, e distruggendo le loro case e granai. Il numero di "scontri" è in aumento, le persone stanno "scomparendo" dai villaggi, solo per riapparire nella lista dei naxaliti "arresi" o "arrestati" diversi giorni più tardi come riportano le rassegne stampa e le testimonianze. La polizia e l'amministrazione locale, parlano con una voce sola di "ripulire" la zona entro un anno.


Più di recente, Soni ha tentato di presentare una denuncia contro l’IG (Bastar) SRP Kalluri per aver istigato la gente a boicottarla e farle male fisicamente. Aveva anche sollevato la questione del falso scontro di Hidme in Thana Mardum nel distretto di Bastar. Soni aveva organizzato una conferenza stampa a Raipur con gli abitanti del villaggio e stava cercando di presentare una denuncia per quanto riguarda il caso. Mentre la polizia sostiene che Hidma era un alto esponente Naxalita ("1 lakh ka inami naxali") ucciso dopo un feroce scontro nella giungla, gli abitanti del villaggio sostengono che Hidma era un semplice abitante del villaggio, prelevato dalla polizia durante la notte da casa sua. La moglie e la figlia maggiore sono testimoni oculari e la moglie ricorda il nome del poliziotto che era venuto a casa.

Soni ha lavorato con i compagni adivasi nel rispondere alle violazioni dei diritti umani da parte delle autorità statali sotto forma di arresti casuali e detenzioni illegali, falsi scontri, aggressioni a donne ecc. Ma raduni e incontri popolari sono stati fermati, gli abitanti non sono stati autorizzati a registrare denunce e minacce regolarmente sono state fatte contro Soni Sori. In un recente incidente, la Nagar Panchayat di Geedam ha raggiunto la casa di Soni e l’ha interrogata per quanto riguarda il titolo di proprietà della sua casa e, indirettamente, ha minacciato di buttarla giù con una invasione. Una decina di giorni prima, parchas (frutti che significano disprezzo) sono stati gettati nella sua casa chiamandola “prostituta” e maoista. È stata messa in guardia dall’entrare a Bijapur, dove ha avuto luogo un'ondata di violenza sessuale da parte delle forze di sicurezza.

L'attacco e le minacce a Soni hanno avuto luogo mentre al contempo si perseguitavano altri giornalisti donne, avvocati e difensori dei diritti umani nel Chhattisgarh.
Questi includono, Malini Subramanium, una giornalista indipendente, che ha prodotto relazioni su ciò che succede nel Chhattisgarh tra cui la chiusura di scuole, donne e bambini, la violenza brutale da parte delle forze di sicurezza contro gli adivasi, finti scontri e rese nel Bastar. La lavoratrice domestica nella casa di Malini è stata chiamata e trattenuta nella stazione di polizia fino a tarda notte per terrorizzarla spingendola a dire che la giornalista era una Naxalita. La sua padrona di casa è stata ugualmente minacciata dalla polizia che le ha chiesto di lasciare la casa. Malini, temendo per la sicurezza di coloro che hanno sempre vissuto con lei, ha lasciato Jagdalpur il 19 febbraio.

http://indtoday.com/human-rights-defenders-under-police-attack-in-chhattisgarh-indtoday-com/

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