lunedì 22 febbraio 2016

pc 22 febbraio - La tempesta perfetta dell'Ilva di Taranto a Milano

Nella bella, proletaria e popolare, cornice del centro sociale Micene si è tenuta la presentazione del libro "Ilva la tempesta perfetta".
Alla presentazione erano presenti, lavoratori/ci della scuola, delle poste, della sanità, operai siderurgici e altre realtà, ma anche chi lotta sul fronte del diritto all’abitare e della solidarietà su tutti i fronti di lotta.  Il tutto si è svolta in un clima conviviale e “informale”.
Con una presentazione a più voci, si sono toccati gli eventi salienti dei due anni - il "biennio rosso" di Taranto - che hanno visto un'intera città schierarsi su tutti gli aspetti: a partire dall'inchiesta della Magistratura; il blocco degli impianti; l'inquinamento della città e le ripercussioni sulla popolazione. Si è messo in evidenza come. negli anni, in primis gli operai hanno lottato contro l'insicurezza nella fabbrica, a difesa della loro salute e vita, mentre nessuno si “interessava” di cosa succedeva all’Ilva, dentro e fuori la fabbrica. Si è ricordato che gli operai, abbondonati da tutti, non sono mai stati lasciati da soli, principalmente dallo Slai Cobas sc e dalla Rete per la sicurezza, che seppe dare voce sia agli operai che alla popolazione dei Tamburi. Ricordando tra l’altro la manifestazione del 18 aprile 2009 una manifestazione, partita da Tamburi, di denuncia e necessità della lotta per la salute e sicurezza in fabbrica e nel territorio, e di unità.

Si sono toccati altri aspetti, come il ruolo dello Stato e del governo, della stampa, della chiesa, dei partiti della cosidetta sinista, tutte quante unite nella difesa dei profitti di Riva. Si è detto come la vicenda dell’Ilva descritta nel libro, sia utile anche per Milano, ricordando quello che avevano rappresentato gli anni 70, quelli del grande protagonismo della classe operaia, che portarono a grandi conquiste; e di come al contrario la deindustralizzazione abbia ridotto questa città ad inciviltà politica e sociale.

Dopo la presentazione un intervento ha ricordato come all' Ilva sia stato praticato il mobbing verso i lavoratori, primo caso in Italia di mobbing, si è ricordato come i lavoratori, gli operai si siano trovati al fianco solo lo scsc che ha permesso di farne un caso nazionale. Ha suscitato molto interesse ed è stato richiesto di far avere il materiale di quella vicenda.
Un altro intervento ha posto la questione della riconversione produttiva dell' Ilva, richiamandosi anche al movimento di liberazione kurdo e alla sua posizione su "produrre secondo i bisogni e nel rispetto della natura, ambiente. In proposito è stato ricordato che nocivo è il capitale, non la fabbrica, e che, quindi, per realizzare una produzione rispettosa della vita delle persone e dell'ambiente, occorre porre fine al sistema del capitale.
Molto interesse è stato mostrato per quello che oggi avviene all'Ilva e/o sull'Ilva e su Taranto. Questo ha permesso di parlare del maxi-processo dell'Ilva Taranto e del suo significato.
Ci si è lasciati con l'impegno a un successivo appuntamento sia per approfondire alcuni aspetti che per gli aggiornamenti degli sviluppi della vicenda e della lotta a Taranto a cui anche in questi giorni si assiste.

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