sabato 30 gennaio 2016

pc 30 gennaio - Ilva Genova chi c'è e chi non c'è e chi c'era dormiva!

ospitiamo sulla pagina normale un commento pervenuto all'articolo sull'ILVA di Genova
Gigi Fois ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "pc 30 gennaio - Il governo Renzi piscia di nuovo i...": che dice:
Voi dove eravate?

Caro Gigi, puoi star tranquillo, se c'eravamo non andava così.. ovunque riusciamo ad esserci le cose non vanno così.
Però perchè te la prendi con noi e non contesti i nostri argomenti?
Anche oggi il segretario della Fiom Manganaro torna sulla stessa cosa con la stessa linea:
'obbiettivo raggiunto' 'moderato ottimismo'
Certo, se l'obbiettivo è l'Accordo di programma... Ma abbiamo già scritto: "Riteniamo sbagliato fare della rivendicazione dell'Accordo di programma lo scopo di questa lotta. Questo Accordo di programma si è dimostrato già perdente: non ha salvaguardato lavoro, non ha salvaguardato salario, non ha creato altri sicuri e stabili sbocchi lavorativi, non ha fatto i risanamenti nè  ha messo i fondi annunciati".
Prova a smentirci su questo Gigi!.
Ma Manganaro cosa chiede ora? Vale l’accordo di programma di Genova? Se sì, come lo si può rendere esigibile dentro il processo di vendita?
Fa l'ingenuo o prende per il c... Sa bene che è una domanda retorica!
Circa poi il finale della sua intervista, Manganaro non se la può cavare con il giudizio "governo inetto e pasticcione". Renzi non è tale, è il governo dei padroni e dell'Ilva, e i governi, compreso il suo, non si occupano da ieri dell'Ilva ma da otto decreti fa!
Allora siamo noi che chiediamo a Gigi e tutti gli altri
VOI, VOI DOVE ERAVATE?


Ilva, Manganaro: "Senza accordo si torna subito in piazza"
venerdì, 29 gennaio 2016
A Punto Direttore è intervenuto Bruno Manganaro, segretario generale Fiom-Cgil sulla questione Ilva in previsione dell'incontro del 4 febbraio con il Governo.


GENOVA - Non usa mezzi termini Bruno Manganaro. Ospite di Primocanale, il segretario generale FIOM-Cgil parla della situazione dell'Ilva di Genova in vista del prossimo incontro del 4 febbraio con  il Governo e spiega: "Senza accordo si torna subito in piazza".
Qual è lo stato d’animo che si vive all’interno dello stabilimento in vista dell’incontro del 4 febbraio? - "Lo stato d’animo è quello di moderato ottimismo dopo aver raggiunto l’obiettivo

dell’incontro con il Governo. Moderato anche perché non sappiamo come ne usciremo: la partita è appena iniziata. Se l’esito sarà negativo per noi è già chiaro che cosa succederà."
Poco più di 36 ore dopo il sottosegretario del Mise è cambiato, come commenta questa scelta? - "Quello del Governo è un calciomercato strano: credo che l’abbiano deciso ieri, probabilmente era già nell’aria, ma finché non c’è l’ufficialità non si può dire nulla. Potrebbe essere la Vicari a mantenere questo ruolo, non abbiamo certezze, ma la domanda sarà sempre la stessa, speriamo che la risposta sia quella giusta aldilà dell’interlocutore."
Secondo il sindaco di Genova Marco Doria l’incontro difficilmente sarà risolutorio - "Che dell’Ilva si continuerà a parlare è certamente vero ma la domanda che noi poniamo deve essere risolutoria per forza, non ammettiamo ambiguità. La domanda è semplice: vale l’accordo di programma di Genova? Se sì, come lo si può rendere esigibile dentro il processo di vendita? La risposta deve essere data subito perché se continua a non essere data si manda un altro messaggio, cioè la volontà di avere le mani libere nella vendita per Genova e per Taranto. Questo non è accettabile."
Senza una risposta concreta cosa succederà dopo il 4 febbraio? - "Rimetteremo in moto le nostre iniziative di lotta, di scioperi e di blocco della produzione. L’azienda ci ha detto che abbiamo causato un danno e questo era il nostro scopo. Il Governo può anche comunicare che non lo ritiene più valido, è nel suo potere legittimo, ma allora si risponderà a dovere. L’ambiguità non serve a nessuno."
Quale sarà il destino di Novi Ligure? - "Novi è strettamente legata a Genova, anche per quel che riguarda la storia sindacale: difendere Genova significa difendere anche Novi Ligure. Tuttavia il Governo ha dato uno schiaffo a Genova. La città ci ha comunque applaudito perché ha capito che il lavoro è una questione davvero importante."
Chi è il più grande nemico di Ilva a Genova e chi il più grande amico?- "Nemico è chi pensa di fare una vendita senza garanzie, di chi pensa di liberarsi di questa vicenda complicata. Questo causa un grande danno alla città e alla siderurgia. Il più grande amico è questa stessa città e la gente comune che capisce la gravità della situazione."
Qual è il punto che dovrà essere scritto sull’accordo il 4 febbraio senza il quale non vi muoverete? - "Il punto importante è che l’accordo di programma vale e il Governo dovrà fare di tutto  affinché venga rispettato. Accordo oltretutto già firmato nel 2005 e di nuovo nel 2014 dal Governo Renzi. Se verrà strappato ci sarà un’altra storia."
M5S CONTRO IL GOVERNO - "Il Governo Renzi prima promette la presenza del suo viceministro allo Sviluppo Economico al tavolo di confronto con i lavoratori Ilva di Genova Cornigliano il 4 febbraio, poi in meno di 24 ore lo trasferisce alle Infrastrutture, in nome di un non meglio precisato rimpasto", denuncia la capogruppo M5S in Liguria Alice Salvatore in una nota stampa.
"Il Governo al posto di Simona Vicari piazza Teresa Bellanova - continua - già sottosegretario al Lavoro ed ex sindacalista che nel 2014 aveva avuto posizioni abbastanza controverse sull'Accordo di programma 2005 con i lavoratori, tradito nei fatti, dal Governo. Delle due l'una: o il Governo ha promesso la presenza del sottosegretario allo Sviluppo Vicari pur sapendo che il giorno dopo avrebbe cambiato ruolo; oppure, forse ancor più grave, la decisione è arrivata dopo la lettera, smentendo di fatto la promessa inviata ai lavoratori. In entrambi i casi, ci troviamo di fronte a un Governo inetto e pasticcione che non mantiene i patti, tradendo la fiducia dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali".


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