mercoledì 20 gennaio 2016

pc 20 gennaio - Dal meeting internazionale del 21 novembre a Parigi - 9

Fronte Rivoluzionario di Difesa dei Diritti del Popolo – Brasile
Proletári e popoli di tutto il mondo, untevi!



I nostri saluti più calorosi marxisti-leninisti-maoisti per la realizzazione di questo seminário di celebrazione dei 10 anni della rivolta nelle Banlieues di Francia. Salutiamo tutti i partiti e organizzazioni partecipanti, specialmente il Partito Comunista Maossta di Francia e il Partito Comunista maoista Italia, organizzatori di questa importante roinione.
La realizzazione di questa iniziativa nel contesto della escalation fascista dello Stato d’Emergenza e a 10 giorni degli attentati dell’ISIS che hanno scosso lo Stato imperialista francese é una sconfitta per l’imperialismo e un’importante vittoria per il proletariato internazionale e le nazioni e popoli oppressi di tutto il mondo.

I turbolenti eventi del 13 novembre sono atti di guerra delle nazioni oppresse dall'imperialismo in risposta all’aggressione criminale contro di esse. Sono espressione diretta dell’aggravarsi della contraddizione che oppone nazioni e popoli oppressi all'imperialismo, contraddizione principale della
nostra epoca. L'aggravarsi della crisi generale dell’imperialismo sospinge e acuisce tutte le contraddizioni fondamentali di oggi, oltre alla contraddizione principale nei paesi imperialisti tra proletariato e borghesia e alla contraddizione l'interimperialista. Come giustamente affermato nella dichiarazione del MPP (CR) del gennaio scorso: “la guerra imperialista torna a casa”.

I banditi imperialisti, Hollande in testa, utilizzano questi atti di guerra per intensificare il fascismo ed estendere controllo assoluto dello Stato e del governo allo scopo espandere la guerra imperialista su e più larga scala. L’imperialismo USA ei suoi lacchè manipolano le informazioni per creare “opinione pubblica” favorevole ai loro piani di genocidio contro i popoli del Medio Oriente. Come parte di ciò, applicano la loro guerra a bassa intensità contro il popolo, approfittando delle contraddizioni esistenti nella regione e delle altre causate dalle loro politiche di intervento.
In questo momento in Medio Oriente mettono i curdi contro gli arabi di Siria e Iraq e contro i turchi, fornendo armi alle parti in conflitto e fabbricando ogni tipo di provocazione, come i vili attentati a Suruç e Ankara in Turchia.Come affermava il presidente Mao, gli imperialisti USA sono maestri nel creare cortine di fumo per manipolare la situazione nel loro interesse, gettando sabbia negli occhi delle masse e della loro direzione per confonderle, mettendo l’uno contro l'altro per dividere il fronte anti-imperialista. Questo devia la resistenza del popolo dal concentrare i suoi attacco contro il nemico comune e principale, l'imperialismo yankee impedendo a queste lotte, anche se solo temporaneamente, di avanzare e vincere.

Perciò questo importante e rivoluzionario evento politico, che si tiene sotto lo stato di emergenza dell'imperialismo francese, lo stesso scenario delle grandiose rivolte dei giovani ribelli degli strati più profondi del proletariato e delle azioni del 13 novembre, è una contundente presa di posizione delle forze maoiste del continente e un duro colpo alla politica imperialista di confondere il popolo e dividere il fronte antimperialista.
La ribellione dei giovani lavoratori e immigrati nelle banlieues francesi nel 2005, come tutte quelle che sono seguite e continuano a scuotere le cittadelle imperialiste, sono innegabilmente parte dell’aggravamento della crisi generale dell'imperialismo e dello sviluppo ineguale della situazione rivoluzionaria in tutto il mondo. Queste rivolte sono esempi ispiratori per i rivoluzionari in questi paesi che mirano e vogliono aprire la strada alla guerra popolare.

L'imperialismo, nella sua più profondo e inesorabile crisi generale, sta portando la guerra imperialista in tutto il pianeta, il che comporta la completa militarizzazione della vita di tutta la società. Ricordiamo che il compagno Lenin affermava che “una classe oppressa che non aspira a prendere le armi, ad usare le armi, questa classe merita solo di essere trattata come vengono trattati gli schiavi.” Questa è una verità che descrive esattamente l'atteggiamento che sempre più vanno assumendo le masse oppresse e sfruttate. E questo si sta verificando sempre più spesso sia nei centri della tempesta rivoluzionaria di Asia, Africa, America Latina, sia nelle periferie delle metropoli imperialiste, come nella rivolta delle banlieues francesi.

Le masse si sollevano e combattono. In questo consiste l'aspetto positivo della situazione, che rappresenta una solida base oggettiva per avanzare. I popoli delle nazioni oppresse e le masse popolari dei paesi imperialisti si stanno ribellando in forma spontanea e combattono con le armi e le organizzazioni di cui dispongono. E comunque realizzano azioni sempre più violente contro gli aggressori nella guerra imperialista e contro lo Stato imperialista. Questo è la forma in cui reclamano una salda direzione proletaria rivoluzionaria, ma non possono stare ad aspettarla e seguono quelli che le chiamano e ordinano di colpire i loro nemici.
Nei paesi in cui non si può contare su una direzione rivoluzionaria proletaria, in particolare in Medio Oriente, ma anche all'interno di molti paesi imperialisti, le masse arrabbiate infuriate dallo sfruttamento e oppressione imperialista sono dirette da forze non proletarie, da ideologie conservatrici, come in Medio Oriente, principalmente dell'ideologia religiosa islamica di tipo feudale, o da altre, e così alla rivoluzione viene temporaneamente impedito di avanzare e vincere. In questo consiste l'aspetto negativo della situazione.

In questa situazione, le forze maoiste che combattono con decisione per assolvere al compito irrisolto di costituire o ricostituire partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti, partiti militarizzati, devono accelerare i preparativi per passare dalla resistenza popolare alla lotta armata rivoluzionaria, come guerra popolare, sia nei paesi oppressi, sia nei paesi imperialisti. I rivoluzionari maoisti devono assumere pienamente quanto enunciato dal presidente Mao, che l'imperialismo è entrato nella fase della sua completa eliminazione ad opera della rivoluzione proletaria e l’innegabile realtà che, con l’aggravamento di tutte le contraddizioni fondamentali del nostro tempo, per l'imperialismo la guerra diventa più che mai l'unico mezzo per qualsiasi soluzione di ogni problema, una guerra ingiusta condotta all'estremo e in forma permanente. Sta alla direzione rivoluzionaria al proletaria rispondere a questa realtà con la guerra rivoluzionaria, la guerra giusta per porre fine a tutte le guerre e raggiungere una pace duratura.

Le rivolte nelle banlieues francesi, le esplosioni e sollevazioni dei popoli nel mondo e le loro lotte armate di liberazione nazionale, le loro azioni di guerra contro l'imperialismo, e soprattutto le guerre popolari in India, Filippine, Turchia e Perù dimostrano e confermano che i comunisti, quando assumono le loro responsabilità, si pongono alla testa delle masse nella realizzazione delle loro azioni di guerra, e passano all'uso della parola armata contro l'imperialismo e tutta la reazione. Solo attraverso la lotta armata, non con slogan dottrinari gridati al vento, le forze maoiste possono distinguersi dalle ideologie e organizzazioni non proletarie e guidare la rivoluzione di nuova democrazia nei paesi oppressi e la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti, opponendo con determinazione alla guerra imperialista la guerra popolare e alla guerra mondiale imperialista la guerra popolare mondiale.

Viva il decimo anniversario delle rivolte proletarie nelle Banlieues francesi!
Abbasso la guerra imperialista in Medio Oriente!
Abbasso il genocidio degli eroici popoli arabi!
Abbasso la guerra imperialista! Viva a Guerra Popolare!

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