Dal 2018 potrebbero non esserci più il vitalizio per i parlamentari. Infatti, è in dirittura d’arrivo a Montecitorio un provvedimento che ne prevede l’abolizione. Ma questa legge, targata Pd, arriverebbe in un momento delicato in cui il partito del segretario Matteo Renzi preme per andare in anticipo alle elezioni. E per provare a garantirsi il sostegno dei 608 (su 945) parlamentari che aspettano settembre per maturare il diritto alla pensione minima (e quindi non mettere il bastone tra le ruote alle urne anticipate), ecco lo stratagemma: una buonuscita da 50mila euro. Soldi che, secondo la legge, arriveranno dalla restituzione – fino a questo momento reclusa – dei contributi versati fin dall’inizio della legislatura.
Il testo del provvedimento sarà depositato in Ufficio della presidenza della Camera a gennaio. E, non a caso, chi ha lavorato a questa legge sono proprio gli 8 deputati Pd (Sereni, Giachetti, Fontanelli, Rossomando, Miotto, Pes, Valente e Sanga) che sommati agli altri 5 di maggioranza avrebbero i numeri per farlo passare. .... Ai parlamentari, come ricostruisce la Repubblica , verrà corrisposta una pensioni da 950 euro netti mensili, da incassare a 65 anni, per quei deputati che hanno fatto una sola legislatura. Salgono a 1500 per chi ha superato i 60 anni e è stato eletto due volte.