sabato 21 novembre 2015

pc 21 novembre - In piazza la coalizione sociale della Fiom di Landini: foglia di fico della democrazia borghese per la pace sociale

Bandiere rosse e arcobaleno della pace, a Roma sfila la manifestazione nazionale della Fiom
(Da repubblicaweb)



pc 21 novembre - Coprifuoco a Bruxelles

"Rischio attentati simili a Parigi" - Il premier belga Michel blinda Bruxelles. 
Metro, centri commerciali, stadi e cinema chiusi. Un nuovo arresto. Trovati esplosivi a Molenbeek+Guarda il video
Dopo gli attacchi di Parigi e la nuova strage di ieri in Mali, l'attenzione si sposta oggi in Belgio dove dalla notte scorsa è stato innalzato al massimo livello l'allarme attentati nella regione di Bruxelles.
Tra le prime conseguenze la chiusura di tutte le stazioni della metropolitana. Annullate anche le partite di calcio.
Il governo parla di minaccia precisa e imminente.

pc 21 novembre - Diffuso il volantino sugli attentati stragisti in Francia tra le file degli studenti al corteo di Palermo contro la "buona scuola" di Renzi

Ieri si è svolta a Palermo la manifestazione degli studenti contro la "buona scuola" di Renzi. E' stato portato il volantino sulle stragi avvenute in Francia in questi giorni, che è stato molto apprezzato dagli studenti che si sono incuriositi leggendo il contenuto. Hanno subito condiviso la posizione antimperialista, che condanna gli stati imperialisti e stragisti, causa principale della nascita di questo mostro chiamato Isis.

Il corteo è stato molto partecipato dagli studenti, contro la privatizzazione della scuola pubblica che comprende anche il lavoro tirocinante non retribuito da parte degli studenti per i padroni. Il corteo si è concluso, come luogo simbolo di protesta, allo stabilimento provinciale di confindustria.

Riportiamo di seguito il volantino e un articolo di live sicilia sulla manifestazione di ieri.
Da liveSicilia.

LA PROTESTA

Studenti in piazza a Palermo "No alle privatizzazioni"



PALERMO - Petardi, fumogeni e cori di protesta. Questa mattina a Palermo in migliaia si sono dati appuntamento a piazza Politeama per protestare contro la Buona Scuola del governo Renzi dando il via ad una delle manifestazioni più accese di questo autunno caldo. Gli studenti, in maggioranza provenienti dagli istituti occupati o in assemblea permanente, hanno deciso di portare le motivazioni della loro protesta anche in piazza. A prendere parte al corteo tantissimi istituti superiori del palermitano: il Rutelli, il Cascino, il Regina Margherita, il Vittorio Emanuele II, il Cannizzaro, il Libero Grassi, il Benedetto Croce e il Vittorio Emanuele III hanno fatto sentire la loro presenza con cori e striscioni colorati.

“In questo momento è necessario fare vedere il nostro appoggio a tutte le scuole che hanno deciso di occupare e a quelle che stanno pensando di farlo nei prossimi giorni – ha spiegato Simona Pezzella del Coordinamento Studenti Medi, che ha continuato – manifestiamo contro la Buona Scuola e nello specifico contro quella parte della riforma che tratta dell'alternanza scuola lavoro e per questo riteniamo giusto fare finire il corteo ai piedi della sede di Confindustria, la quale, certamente, trae ingenti vantaggi dagli stage non retribuiti”. La manifestazione, partita poco dopo le nove da Piazza Politeama, si è conclusa in via Catania intorno a mezzogiorno. Prima di disperdersi, il corteo, armato di trombette, pentole e padelle, ha elevato i propri cori con lo scopo di raggiungere gli uffici dell'Associazione degli Indutriali della Provincia di Palermo.

pc 21 novembre - Israele stato terrorista - 400 minorenni nelle carceri israeliane

IERI GIORNATA DEL FANCIULLO. PER I BAMBINI PALESTINESI MALTRATTAMENTI, ABUSI, TORTURE FISICHE E PSICOLOGICHE

La Società del Prigioniero palestinese ha reso noto venerdì che circa 400 bambini palestinesi tra gli 11 e i 17 anni sono attualmente imprigionati nelle carceri israeliane. 11 sono detenuti senza imputazioni e processo, cioè, sono prigionieri amministrativi. La Società ha aggiunto che diversi minorenni, incarcerati dall’inizio del mese di ottobre, erano stati colpiti da proiettili letali dalle forze israeliane mentre erano in stato di fermo. Circa 700 bambini sono stati arrestati dall’inizio di ottobre – soprattutto a Hebron e nel distretto di Gerusalemme – molti dei quali sono stati poi rilasciati a condizioni particolari, come il pagamento di una cauzione o gli arresti domiciliari. I minorenni palestinesi in Cisgiordania sono processati con il sistema giudiziario militare, un sistema che, secondo i gruppi per i diritti umani, non garantisce un equo trattamento processuale e maltratta i Palestinesi. Il numero di minorenni palestinesi detenuti è quasi raddoppiato tra settembre e ottobre di quest’anno, secondo una ricerca condotta da Addameer. I minorenni nelle carceri israeliane sotto soggetti ad abusi, maltrattamenti e torture fisiche e psicologiche.
© Agenzia stampa Infopal

pc 21 novembre - In nome del profitto si esportano armi

IN NOME DEL PROFITTO SI ESPORTANO ARMI E SI FA CARTA STRACCIA DELLE LEGGI 

20 novembre 2015 - Pinotti: "Inviamo armi in Medio Oriente nel rispetto della legge'' A margine di un convegno sulla difesa a Roma, l'ad di Finmeccanica Mauro Moretti risponde alle polemiche sulla vendita di armamenti e i commerci dell'Italia con Paesi come Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, dal cui interno provengono - secondo molti analisti - finanziamenti e supporto all'Is. Dal palco, il ministro della Difesa Pinotti sottolinea che: "All'interno dei Paesi Arabi ci sono fondazioni private che finanziano i terroristi e vanno estirpate, ma dire di non fare più affari con quei Paesi è come dire che non bisognava più avere rapporti con l'Italia perchè c'era la mafia". Pinotti poi definisce "regolari" le recenti spedizioni e da Cagliari verso l'Arabia Saudita di carichi di bombe assemblate in Italia, nonostante le evidenze che ordigni dello stesso tipo siano stati usati dai sauditi nei bombardamenti dello Yemen. Parole quelle del ministro "inaccettabili" secondo Amnesty International e Rete Italiana Disarmo che spiegano: "La legge sull'export delle armi vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i Paesi in stato di conflitto armato e in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite".

pc 21 novembre - Chi combatte contro i CIE viene criminalizzato, ma la repressione non fermerà la lotta contro ogni deportazione e lager

(Osservatorio sulla Repressione)

Perquisizioni a Roma e fogli di via da Brindisi per chi partecipa alla lotta contro i CIE
riceviamo e pubblichiamo esprimendo solidarietà a tutti coloro che combattono contro le galere e i luoghi di detenzione, per la libertà di tutti.

LECCE: Notificati sei fogli di via da Brindisi

Nella settimana appena trascorsa sono stati notificati sei fogli di via, per tre anni, dal territorio comunale di brindisi, ai danni di altrettanti compagni e compagne attivi a lecce. Motivo: i recenti saluti davanti al CIE di Brindisi-Restinco in solidarietà agli immigrati lì reclusi, in occasione dei quali i compagni sono stati fermati, schedati e denunciati per manifestazione non autorizzata, adunata sediziosa, istigazione a delinquere e vilipendio delle forze armate.
Il cie è stato riaperto a ottobre, dopo una lunga chiusura causata dalle numerose rivolte dei prigionieri che lo avevano reso inagibile. Con queste misure di allontanamento dei solidali, la questura vorrebbe ulteriormente accentuare l’isolamento fisico e funzionale di questa struttura detentiva. Infatti il tentativo di spezzare la solidarietà con l’esterno mira a far si che questo lager, già isolato nella campagna brindisina, ridiventi un luogo nascosto nell’ombra e ricada nella totale indifferenza.

ROMA: Mercoledì mattina a Roma, verso le 6,30 alcuni compagni e compagne sono state perquisiti nelle proprie case di residenza. A bussare alla porta c’erano poliziotti e digos che hanno sequestrato oggetti

venerdì 20 novembre 2015

pc 20 novembre - Commissione Grandi Rischi: Bertolaso mandante, noi non dimentichiamo!

Non ci fu nessuna "Commissione Grandi Rischi", ma solo 7 amici al bar, che brindavano col Montepulciano all'osteria "De Bernardinis" su mandato di Bertolaso, alla faccia di 309 donne, uomini e bambini schiacciati dalla ragion di stato: un terremoto devastante prevedibile, ma la cui previsione era senz'altro poco conveniente.
Assoluzione definitiva quindi per Franco Barberi (presidente vicario della Commissione grandi rischi), Enzo Boschi (presidente dell’IGV), Giulio Selvaggi (direttore del Centro nazionale terremoti), Gian Michele Calvi (direttore di Eucentre e responsabile del Progetto Case), Claudio Eva (fisico) e Mauro Dolce (direttore ufficio rischio sismico di Protezione civile). Condanna confermata solo per De Bernardinis, il meno esperto di tutti che parlò per tutti, leggendo un copione già scritto... da Guido Bertolaso, all'epoca dei fatti capo della Protezione civile nazionale.
Ma anche l'inchiesta  "Grandi Rischi bis", che vede Bertolaso rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo, rischia di essere archiviata per prescrizione dei termini (la prossima udienza è fissata per il 4 marzo 2016).
L'inchiesta "Grandi Rischi bis" è stata avviata dalla polizia giudiziaria dopo la diffusione di una telefonata intercettata tra Bertolaso e l'ex assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo Daniela Stati, uscita, invece, dall'inchiesta. A volere la riunione della Commissione Grandi Rischi fu proprio Bertolaso, dopo che il 30 marzo 2009 in città si registrò un terremoto di magnitudo 4.1.
A seguito di due richieste di archiviazione avanzate dalla Procura della Repubblica dell'Aquila e respinte dal giudice delle indagini preliminari, il fascicolo è passato alla Procura Generale e l'indagine è stata gestita proprio dal pg Romolo Como.
Secondo l'avvocato generale e il sostituto Domenico Castellani, l'accusa verso Bertolaso è consistita "nell'intento di contrastare comunque pretesi allarmismi per la previsione di un grave evento sismico e di correggere, perché esageratamente ottimista, un comunicato diffuso dalla Protezione civile della Regione nel senso che non erano più previste scosse di alcun genere, cosa da non dire in quanto si sarebbe rilevata un boomerang in caso di altre scosse. Bertolaso convocava di sua iniziativa una riunione della commissione per mettere a tacere le voci allarmistiche e rassicurare la popolazione".
Nel mirino la telefonata con l'ex assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, scagionata. La telefonata è del 30 marzo: l'ex numero uno della Protezione civile informa l'assessora che il giorno dopo si sarebbe tenuta una riunione della Commissione Grandi Rischi, invitandola a mettersi d'accordo con il suo vice, Bernardo De Bernardinis. Una riunione necessaria per fare il punto "su questa vicenda dello sciame sismico che continua (era iniziato tra dicembre e gennaio 2014, ndr), in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni ecc".
Bertolaso, poi, rimprovera la Stati per un comunicato stampa diffuso dalla Regione che rassicurava gli aquilani spaventati dopo la scossa di magnitudo 4.1 e nel quale, sostanzialmente, si diceva che non erano previste altre scosse di terremoto. "Non si dicono mai queste cose quando si parla di terremoti - sottolinea Bertolaso - neanche sotto tortura, perché se tra due ore c'è una scossa che cosa dicono i tuoi? Bisogna essere prudentissimi", aggiunge al telefono.
"Farò venire a L'Aquila i massimi esperti di terremoto e loro diranno che è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano cento scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Hai capito? Ora parla con De Bernardinis, decidete dove fare questa riunione domani. Poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione che non è perché siamo spaventati o preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece che parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Io non vengo - prosegue la conversazione -. Li faccio venire da te a L'Aquila, o da te o in prefettura, decidete voi a me non frega niente, di modo che è più un'operazione mediatica. Hai capito?".

pc 20 novembre - Gli Stati imperialisti europei uniti per aumentare repressione e controlli

Stragi di Parigi: così la Ue cambia le regole per proteggersi dal terrore
Il Consiglio Ue Affari interni sta per varare una serie di misure su come può cambiare il Trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone all'interno dell'Ue e non solo. Domani la decisione. Ecco i punti
Controlli alle frontiere esterne della Ue «sistematici e coordinati» anche su cittadini europei che godono della libertà di movimento all’interno dell’area. In particolare si pensa a «rafforzare i controlli alle frontiere esterne più esposte, con i team di intervento rapido e con ufficiali di polizia». 
Nel contesto dell'attuale crisi migratoria, si legge nella bozza, bisogna «registrare sistematicamente tutti i migranti che entrano nell'area Schengen, comprese le loro impronte digitali, e condurre controlli di sicurezza sistematici utilizzando i principali database» come Sis II e quelli di Interpol e delle polizie nazionali. 
Gli Stati membri, si legge nella bozza di conclusioni del Consiglio Ue Giustizia e Affari interni di domani, «daranno istruzioni alle autorità nazionali di inserire i dati di tutti i sospetti foreign fighters in Sis II», lo Schengen Information System, e di «definire un approccio comune nell'uso dei dati» contenuti nel sistema riguardanti i combattenti andati in Siria e Iraq. 
Si ribadisce «l'urgenza e la priorità» di concordare entro la fine dell'anno «un'ambiziosa» direttiva sul Pnr, il passenger name record, il registro dei passeggeri che «includa i voli interni e preveda tempi di conservazione dei dati per un periodo sufficientemente lungo». 

pc 20 novembre - Lettera di denuncia dei comunisti algerini: l'imperialismo vero nemico!

Attentati criminali di Parigi. I comunisti algerini denunciano gli autori e le conseguenze del sostegno dato dall'imperialismo ovunque nel mondo alle orde oscurantiste organizzate sotto la bandiera della religione

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | lien-pads.fr
17/11/2015

Dei giovani arruolati nelle file dell'oscurantismo sotto la copertura dell'Islam hanno assassinato più di 129 persone e feritone circa 300 nei vigliacchi e ignobili attacchi che hanno preso di mira luoghi popolari di divertimento a Parigi, durante la notte di venerdì 13 novembre. L'organizzazione criminale chiamata Daesh [Isis], creata dalla Cia per abbattere il regime siriano, disgregare e dominare la Siria e l'Iraq, per fornire dei

pc 20 novembre - La feccia fascista alza la testa ma va schiacciata senza esitazioni

Corteo con celtiche e fumogeni, tensioni tra studenti di destra e sinistra a Roma

di VIOLA GIANNOLI
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Attimi di tensione questa mattina all'Esquilino davanti all'Itis Galilei. La presentazione delle liste per la Consulta provinciale degli studenti si è in realtà trasformata in uno scontro tra studenti di estrema destra e studenti di sinistra. I primi - Lotta studentesca, ovvero il movimento giovanile nato da Forza Nuova, in testa, Fronte della Gioventù e Controtempo - sono arrivati in corteo con croci celtiche, bandiere e fumogeni gialli e petardi che hanno anche spaventato i residenti, visto il clima di allarme e tensione che si percepisce dopo gli attentati di Parigi. Davanti alla scuola un gruppetto di studenti antifascisti. E una ragazza denuncia: "I ragazzi di estrema destra dopo alcune provocazioni e cori che inneggiavano al Duce, ci hanno aggredito". Diversa la versione di Ls che racconta di "lanci di uova e insulti" nei loro confronti "senza però scendere in strada" da parte dei ragazzi dei collettivi. Nulla di grave, nessun ferito e calma tornata in pochi minuti. Ma le forze dell'ordine in assetto antisommossa sono intervenute per dividere i due gruppi.
Il traffico di via Conte Verde è stato bloccato per alcune ore. Poi è stato il momento della presentazione delle liste. A destra l'insolita alleanza tra Gioventù Nazionale, la compagine studentesca di Fratelli d'Italia, e il movimento giovanile di Forza Nuova che, per voce del responsabile nazionale Andrea Di Cosimo, dichiara: "Oggi potremmo affermare che sono tornati in grande stile i fascisti a Roma". Corsa solitaria invece per un'altra formazione neofascista come il Blocco Studentesco, che fa riferimento a Casapound Italia. In campo anche una terza lista che guarda a destra e una che si definisce apolitica. Sul fronte opposto si candidano la lista del Fronte della Gioventù Comunista e dei collettivi autorganizzati e una antifascista collegata all'Unione degli Studenti, alla Federazione degli studenti, la Rete degli studenti e altri collettivi di sinistra.

pc 20 novembre - La Turchia primo alleato dell'ISIS. Un contributo e dati

traduzione di Carlo Geromel
La storia d'amore tra Isis e il governo turco. La vera storia e le prove
18 / 11 / 2015

Tutti sanno che la minaccia dell'ISIS è cresciuta in Medio Oriente con l'aiuto del governo turco, guidato dell'AKP. Attraverso ogni strage per mano jihadista si riesce ad entrare a maggiore conoscenza di questo partito. Per questo - alla luce anche della nuova rielezione dell'AKP lo scorso 1 novembre -  è giunto il momento per ripubblicare una serie di documenti, articoli e prove della relazione che intercorre tra il governo turco e ISIS. Il Governo turco ha consegnato all' ISIS 49 persone da utilizzare come scudi umani, ha concesso l'edificio di un consolato allo Stato Islamico  come quartier generale, ha garantito un porto da utilizzare come luogo di arrivo per i jihadisti che arrivano dalla Libia, aerei per trasferire i jihadisti militanti dall'Asia Centrale e dal Caucaso. E' stato il governo turco che ha fornito il materiale multimediale all'ISIS in modo da pubblicare la propaganda della loro ferocia, ha messo a disposizione l'agenzia di stampa statale Anadolu Ajansi cosicché l'ISIS potesse promuoversi, ha concesso loro strade per attaccare i curdi. Non è finita. L'ISIS ha ricevuto il permesso da parte del governo turco per poter fluire liberamente attraverso i confini, gli ha dato una città di frontiera per sedersi e rilassarsi quando i jihadisti erano stanchi dopo le lunghe giornate di combattimento, ha fornito loro mercati per vendere il petrolio che hanno rubato. Le opportunità sono state date all'ISIS dal governo turco in modo da poter raccogliere denaro e combattenti. Che altro potrebbe dare il governo all'ISIS?
Non sono complotti, per questo è necessario entrare in merito alle diverse questioni.
1 - L' AKP HA CONSEGNATO 49 OSTAGGI PREZIOSI ALL'ISIS: l'ISIS ha occupato l'edificio del consolato turco di Mosul il 10 giugno 2014. Hanno preso 49 addetti in ostaggio, tra cui il console. Quest'azione ha fornito la copertura al governo turco per proteggere l'ISIS dicendo che: "Noi non possiamo fare niente contro di loro, se facessimo qualcosa danneggerebbero i lavoratori del consolato. "
2 - IL MINISTRO DEGLI ESTERI TURCO DAVUTOGLU HA CONCESSO LA POSSIBILITA' ALL' ISIL DI ASSALTARE IL CONSOLATO TURCO: Il Ministero degli Esteri turco era stato avvertito in anticipo dell'attacco al consolato, ma il ministro degli esteri Davutoglu si è opposto all'evacuazione dichiarando"l'ISIS non è nostro nemico".

pc 20 novembre - Milano demolizione expo: i lavoratori sono a rischio

EXPO / "Il cantiere non è sicuro", l' L’Asl denuncia i pericoli del sito
La lettera: serve il programma dei lavori, lo chiediamo dall’estate. Già bloccate le demolizioni di Russia e Corea
di LUCA ZORLONI 
Milano, 19 novembre 2015 - Autogru non autorizzate, rischio di cadute dall’alto, segnaletica assente, pozzetti aperti senza essere delimitati, cavi elettrici manomessi senza essere stati prima disattivati. L’elenco dei pericoli per chi lavora nel cantiere di demolizione dell’Expo è lungo e l’Asl di Milano ieri l’ha messo nero su bianco in una lettera di denuncia spedita ai vertici dell’organizzazione dell’evento, dopo tre settimane di ricognizioni e interventi dentro il recinto del sito di Rho. L’azienda sanitaria ha già dovuto bloccare alcuni cantieri non autorizzati, come quelli di Russia e Corea, perciò vuole vederci chiaro nella gestione delle operazioni di smontaggio. A partire da quel piano di cantiere che reclama da quest’estate. Senza successo, tuttavia. «Non è ancora arrivato, la situazione è preoccupante», puntualizza Susanna Cantoni, direttore responsabile dell’ufficio prevenzione di Asl Milano. Lo smantellamento dell’Esposizione universale è partito senza un programma dei lavori sottoposto al vaglio dell’azienda sanitaria locale. Nei primi giorni gli staff dei padiglioni hanno traslocato la parte leggera: arredi, cucine, allestimenti delle mostre. I primi giorni a mano, perché si è creato un ingorgo al ritiro delle autorizzazioni negli uffici di Expo spa a Pero, poi con furgoni e mezzi leggeri. Da ieri, tuttavia, è scattato il semaforo verde per i pachidermi: tir e bilici, che dovranno trasportare fuori dal parco espositivo la parte pesante degli interni dei padiglioni. Un traffico che si aggiunge a quello dei 300-400 operai che al momento circolano dentro a Expo. L’Asl tiene gli occhi aperti.

giovedì 19 novembre 2015

pc 19 novembre - Parigi, sempre più Stato di polizia: vietata la manifestazione contro la conferenza onu sul clima COP21 del 29 novembre

In Francia come altrove, lo stato di emergenza serve a colpire le libertà democratiche, individuali e collettive.

115.000 poliziotti e soldati mobilitati in tutta la Francia

pc 19 novembre - L'Italia imperialista in prima linea nell'armare il regime terrorista dell'Arabia Saudita

Renzi il 9 novembre a Riad. Ma oggi ha il coraggio di affermare: "L'Italia non fa affari con finanziatori del terrorismo".
La Rete Disarmo denuncia un nuovo trasporto di bombe prodotte in Sardegna previsto per la prossima notte verso l'Arabia Saudita, uno dei maggiori finanziatori dell'Isis.
Ordigni esportati dalla RWM Italia e sganciati dalla Royal Saudi Air Force sono stati trovati nelle zone abitate da civili in Yemen, dove i bombardamenti sauditi sostenuti dall'imperialismo, Italia compresa, hanno causato oltre 6mila morti e 21 milioni di persone, pari all’80% della popolazione, che necessitano di aiuti umanitari e sei milioni di persone bisognose di assistenza di primo soccorso immediata.

pc 19 novembre - Francia: la guerra del governo contro i migranti


 La metropoli sulla frontiera

    di Mattia Galeotti
In Francia le mobilitazioni dei migranti non si sono mai fermate, tra occupazioni, accampamenti illegali, solidarietà e sgomberi. Nonostante gli attacchi di venerdì scorso, domenica proveranno a riempire le strade di Parigi.

La crisi migratoria esplode a Parigi a metà giugno, quando gli accampamenti di migranti di La Chapelle e della Gare d'Austerlitz si gonfiano a tal punto da non poter essere più ignorati. È in quel momento che i migranti decidono di prendere visibilità in città, con presidi e manifestazioni, ed un nutrito gruppo di francesi solidali scende in piazza con loro.
Per tutta l'estate nascono quindi accampamenti che rifiutano di subire l'invisibilizzazione, accampamenti su cui

pc 19 novembre - Francia, la guerra del governo contro i lavoratori: polizia contro gli scioperanti


Questo giovedi mattina, dopo due settimane di picchetti davanti al piazzale, la polizia è intervenuta nel tentativo di sgomberare gli autisti in sciopero della compagnia Les Autobus Artésiens nella rue Washington, nel comune di Bethune, con la scusa di permettere alle auto bloccate sul piazzale dagli scioperanti di proseguire e ai vigili del fuoco di intervenire per spegnere l'incendio di pneumatici, di bancali e altro.

pc 19 novembre - FORMAZIONE OPERAIA: Effetti delle macchine sull'operaio... Intensificazione del lavoro

Un altro degli effetti della grande industria sull’operaio analizzati da Marx è quello dell’intensificazione del lavoro.
Abbiamo visto come il capitalista tenti sempre di prolungare in maniera smisurata la giornata lavorativa, per estrarre più plusvalore ma, dice Marx, “Appena la ribellione della classe operaia, a mano a mano più ampia, ebbe costretto lo Stato ad abbreviare con la forza il tempo di lavoro e a imporre anzitutto una giornata lavorativa normale alla fabbrica propriamente detta, da quel momento dunque in cui un aumento della produzione di plusvalore mediante il prolungamento della giornata lavorativa fu precluso una volta per tutte, il capitale si gettò a tutta forza e con piena consapevolezza sulla produzione di plusvalore relativo mediante un accelerato sviluppo del sistema delle macchine.”
A proposito di lotte operaie è il caso di ricordare che la giornata di lavoro era di fatto illimitata prima della legge del 1832 che la limita a 12 ore, quella che la limita a 10 è del 1847, quella che la limita a 8 ore è cominciata nel 1867 sempre in Inghilterra… (solo ai primi del novecento venne progressivamente introdotta nei vari paesi, in Italia nel 1923!)

pc 19 novembre - Renzi-repressione: sulla sicurezza si preparano controlli preventivi… e il Silp Cgil conferma

Sicurezza – “Stiamo aumentando ogni tipo di controllo. La tecnologia ci sta aiutando a mappare situazioni di pericolo e persone pericolose. Non sottovalutiamo nessun pericolo”.

Cyber security – “Cosa serve oggi? Sicuramente un investimento nella ciber security per mappare le persone sospette, ma anche semplicemente incrociando le immagini delle telecamere che abbiamo. 

Sicurezza – “Escludo nel modo più categorico una modifica costituzionale su questi temi. Non escludo modifiche normative: sono necessari tempi tecnici di intervento diversi. Se l’intelligence può avere qualche freccia in più al suo arco è meglio”. “Sui controlli abbiamo ampio margine di iniziativa, ma più che controllo serve un lavoro di intelligence. C’è bisogno di alzare al massimo l’attenzione e di intervenire laddove si può. Serve tracciare le comunicazioni interne: cellulari, telecamere, Playstation”.
Sul rafforzamento della sicurezza  nella città di Roma sentiamo il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone, al microfono di Alessandro Guarasci:
D. – Abbiamo visto che parte del reclutamento è arrivato attraverso il web. L’Italia è sufficientemente aggiornata tecnologicamente per sostenere questa sfida?
R. – Diciamo che il livello di intelligence italiano è medio alto, è elevato, perché noi veniamo dall’esperienza terroristica degli anni ’80 e ’90, veniamo dalla lotta al banditismo e al sequestro di persona, quindi il nostro personale è sufficientemente preparato. Bisogna sempre però mantenere questo livello di preparazione attraverso un’adeguata formazione del personale. Noi oggi dobbiamo puntare più sull’intelligence. Se ad esempio il miliare può essere utile per la difesa del presidio, dell’obiettivo sensibile, oggi la Polizia in termini di sicurezza interna al Paese deve lavorare sempre più in qualità, sempre più sul livello info-investigativo, sulla prevenzione, sulla repressione dei reati e se e quando, una serie di controlli e di monitoraggi anche di quello che è il web Noi sappiamo che il terrorismo si avvale di questo importante portato che è la propaganda. La propaganda non significa che se noi minacciamo un attentato su Roma o su una città dell’occidente poi lo dobbiamo eseguire per forza; basta già come dire lanciare questo proclama per terrorizzare i cittadini e le persone

pc 19 novembre - Alla Tenaris Dalmine e nelle fabbriche: non siamo tutti francesi, siamo tutti proletari…


pc 19 novembre - A Parigi - contro la guerra imperialista, lo stato d'emergenza, il terrorismo fascista ISIS. Per stare dalla parte dei giovani proletari e masse popolari delle banlieues


Dalla rivolta delle banlieues alla rivoluzione proletaria!

Sono passati dieci anni da quando Bouna e Zied, due giovani di 17 e 15 anni, trovavano la morte dentro un trasformatore elettrico, mentre la polizia dava loro la caccia. 10 anni fa le banlieues si infiammavano alla notizia di questo nuovo omicidio della polizia. In tutta la Francia, nei quartieri popolari, i giovani si sono ribellati per

pc 19 novembre - Lettera aperta a Taranto sui fatti di Parigi - da tarantocontro.blogspot.it

Sui fatti di Parigi - lettera aperta


Ai lavoratori, giovani, donne, cittadini di Taranto

Siamo tutti colpiti e sgomenti per gli attentati di Parigi e per la situazione che si stà determinando nel mondo.
Siamo tutti solidali con le vittime innocenti di questa strage.
Ma non bisogna portare il cervello all'ammasso e farci trascinare in una guerra che non ci appartiene, da parte di Stati, governi che non sono nostri rappresentanti, ma nostri nemici ogni giorno negandoci lavoro, salari decenti, servizi sociali efficienti, e soprattutto un presente e un futuro molto difficile per le masse popolari e i giovani in particolare.
Per questo bisogna dire forte e chiaro alcune cose:
I governi imperialisti Usa in testa, Europa, Francia in prima fila, con Italia di Renzi al carro,

pc 19 novembre - Taranto, esplosione all'Ilva durante la fase di colaggio - la sicurezza collassata, operai a rischio quotidiano

Taranto, esplosione all'Ilva durante la fase di colaggio
TARANTO – L'esplosione è avvenuta alle 6.50, dieci minuti prima del cambio turno. Un’improvvisa fiammata nell’impianto di Colata continua 1 dell’Ilva di Taranto ha generato uno scoppio con schizzi di acciaio liquido ad altissima temperatura che per fortuna non hanno investito gli operai al lavoro in quel momento. Si è sfiorata, dunque, l’ennesima tragedia in fabbrica a meno di 24 ore di distanza dall’incidente nel cantiere Aia del reparto Agglomerato, costato la vita a Cosimo Martucci, 49enne di

pc 19 novembre - Armi, deputato denuncia: “Nuovo carico di bombe made in Italy in partenza da Cagliari per l’Arabia Saudita”

Arabia saudita sostenitore  finanziatore di ISIS


“Stanotte dall’aeroporto civile di Cagliari partirà un nuovo carico di morte. Migliaia di bombe saranno caricate su un cargo per l’Arabia Saudita”. La denuncia lanciata oggi in Parlamento dal deputato sardo di Unidos Mauro Pili testimonia che queste forniture di bombe ‘made in Italy’ destinate alla sanguinosa guerra in Yemen, lungi dal fermarsi dopo le ultime polemiche, continua a ritmi sempre più serrati nel silenzio del governo Renzi. Ma d’altra parte Riyad rappresenta il principale cliente dell’industria militare italiana. L’ultimo carico di ordigni fabbricati dalla RWM Italia S.p.a. di Domusnovas, nel Sulcis, era decollato sempre da Cagliari lo scorso 29 ottobre alla

pc 19 novembre - Proteste in Filippine contro OBAMA

Obama es repudiado en Filipinas con protestas antiimperialistas


Cientos de filipinos se manifestaron este martes para expresar su rechazo a la visita al país del presidente de Estados Unidos, Barack Obama, en el marco de la Cumbre del Foro de Cooperación Económica Asia-Pacífico (APEC).

pc 19 novembre - Torna in servizio il celerino che si vantò delle torture alla Diaz e vomitò sconcezze su Carlo Giuliani

  • infoaut
Si rimette la divisa, grazie a una decisione del Consiglio di disciplina, l’agente Tortosa, celerino reduce dalla Diaz. Scrisse: “O si sta con quella merda di Carlo Giuliani o con chi gli fa saltare la testa»
 Ora può tornare “mille e mille volte alla Diaz”. Manganello, pistola e distintivo tornano a brillare nelle mani dell’agente Tortosa. “Sette mesi sospeso dal lavoro, stipendio dimezzato e il rimpianto di pensare che la madre è morta senza sapere che è tornato in servizio”, scrive stamattina un noto quotidiano della famiglia Berlusconi per suscitare pena sulla figura dell’agente Fabio Tortosa, il

mercoledì 18 novembre 2015

pc 18 novembre - Dal Medio Oriente alla Cina... Obama prepara l’altra guerra

Obama, non appena finita la conferenza del G20 tenutasi ad Antalya in Turchia, servita solo per “addolorarsi” per i morti in Francia, è corso a Manila, nelle Filippine dove si tiene la riunione dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation - Cooperazione Economica Asiatico-Pacifica), una riunione alla fine della quale i due presidenti del Vietnam e delle Filippine si sono alleati contro la Cina, hanno fatto “fronte comune contro le rivendicazioni di Pechino sul Mar cinese meridionale”, come riporta Il Sole 24 Ore di oggi, firmando “un accordo di partenariato strategico per rafforzare la sicurezza congiunta sullo specchio d’acqua al centro di tensioni crescenti e delle principali rotte commerciali mondiali.” Alla Cina, presente al vertice, questo non piace dato che “vorrebbe evitare che il summit diventi un forum per mettere sotto accusa le sue ambizioni territoriali e preferirebbe portare avanti il proprio progetto di area di libero scambio nell’Asia-Pacifico, in modo da bilanciare la Trans-Pacific partnership d’impronta statunitense, firmata il 5 ottobre tra 12 parsi e dal quale la Cina è esclusa.”

(contestazioni popolari contro il summit)

pc 18 novembre - "COMBATTERE UNITI"... PER DIFENDERE L'INCIVILTA' DELL'IMPERIALISMO

La guerra fuori e dentro i paesi europei che Francia e l'Europa imperialista stanno facendo dopo gli attentati dell'Isis, si accompagna ad una "guerra ideologica" di pari pericolosità.

Questa guerra è fatta di scontro tra la cosiddetta "civiltà, stile di vita, valori occidentali" e l'"inciviltà, l'orrore" dei popoli arabi; a cui spesso si accompagna la contrapposizione tra i valori cristiani e quelli musulmani. Dove qui ci sarebbe il bello, la pace, la libertà, ecc. ecc. e lì ci sarebbe l'oscuro, il brutto, da schiacciare.
Qualche organo di (bassa)informazione ha anche tirato fuori a questo proposito la scrittrice sfegatata filoimperialista con l'elmetto e lo stemma nazista sul petto, Oriana Fallaci, che nei suoi ultimi anni di vita, non ha scritto, ma ha letteralmente vomitato contro i popoli del terzo mondo.

Un esempio di questa rinnovata campagna subculturale, in realtà di "chiamata alle armi", è un editoriale apparso, non a caso, sul massimo organo di stampa dei padroni, il Sole 24 ore, intitolato: "Combattere uniti per difendere la civiltà", dove si scrive: 
"...A questa guerra l’Occidente e i suoi alleati devono rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq, Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa tra l’ignavia dei più. L’Europa dormiente dei troppi egoismi e delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più importante del mondo...
...questa guerra la può combattere e vincere solo l’Occidente, tutto l’Occidente insieme... senza l’intelligenza e la forza degli Stati Uniti d’Europa non riusciremo a superare il nostro 11 settembre".

Questo editoriale è sintomatico perchè mostra chiaramente che tutti coloro che in questi giorni fanno un discorso di civiltà/di stile di vita da difendere, ecc, inevitabilmente esprimono concezioni razziste e finiscono o esplicitamente o implicitamente per appoggiare la guerra contro i "barbari musulmani".

Non entriamo nel discorso dello stile di vita nei paesi imperialisti, in cui qui sì, i lavoratori, le masse popolari, i giovani proletari che pensano e lottano farebbero fatica a vedere la "civiltà" nel ritorno a condizioni di vita di 50 anni fa, nei valori iperindividualisti, in una cultura spazzatura, in un futuro sempre più nero, in "moderno medioevo" fatto di femminicidi delle donne, in una criminalità sempre più istituzionalizzata, in uno stile di vita da "grande bruttezza"; come farebbero fatica a vedere la "civiltà" nell'occidente che partorisce sempre più "figli" serial killer razzisti e nazisti che sparano nel mucchio, ecc, ecc, ;
qui, dove i celebratori delle "libertà occidentali" dovrebbe aggiungere sempre per chi sono queste "libertà", che "libertà" è coniugato a soldi, e che la libertà viene ristretta, tolta, repressa quando le masse pretendono e lottano per effettive libertà, diritti, ecc. 
Come sorvoliamo sul fatto che appena un giovane italiano, francese sincero, senza stupidi pregiudizi va nei paesi del nord Africa, in Palestina, tra i curdi, si accorge subito la differenza in termini di civiltà morale, culturale, di impegno sociale dei giovani di questi paesi - che sono stati il cuore delle rivolte arabe - e l'istupidimento che si vuole imporre ai giovani dei paesi imperialisti; 

ciò che però nessun giornalista occidentale che si dica minimamente tale può nascondere è che la "civiltà" e la "pace" sono coltivate dai paesi imperialisti su un tappeto di morti, di distruzioni - non di centinaia ma di migliaia di persone, uomini, donne, bambini; che questi "alti valori" sono imposti con l'orrore delle bombe e degli eserciti razzisti, torturatori, stupratori dell'imperialismo, come la stessa Francia ha mostrato e mostra anche in queste ore. 

Non si può nascondere, neanche strumentalizzando l'emozione e il dolore per le morti dei ragazzi e ragazze innocenti a Parigi, che in nome della difesa dei valori occidentali sempre e anche ora l'imperialismo fa le più tragiche e sporche guerre, benedette dalla croce cristiana, e per un unico vero "valore": il profitto! e la difesa dello stile di vita della sua classe.   

D'altra parte questi scribacchini fingono di non vedere che è il rifiuto dei "valori" delle cittadelle imperialiste, che tengono tantissimi giovani, sia di origine straniera sia francesi, come in una grande prigione, senza lavoro, controllati, discriminati nelle banlieues, mentre riserva i "luccichii" al centro di Parigi, è una delle ragioni che permette ai fondamentalisti fascisti dell'Isis di fare proseliti nei paesi imperialisti. 

FRANCIA, ITALIA, PAESI EUROPEI IMPERIALISTI, GUARDATEVI ALLO SPECCHIO, QUANDO FATE FINTA DI PIANGERE I MORTI DELL'ISIS!

pc 18 novembre - Napoli, aggressione al Vomero di Casa Pound nei confronti di una studentessa di 17 anni

foto di Ex OPG Occupato - Je so' pazzo.Ieri alle 21:30 a Via Caldieri, quartiere Vomero, si è consumata una grave aggressione ai danni di una studentessa liceale di 17 anni. Mentre tornava a casa per la strada semideserta, A. è stata fermata, con la scusa di un’indicazione, da un individuo sulla quarantina, da lei riconosciuto come appartenente all’organizzazione neofascista di Casa Pound, che già l’aveva importunata nei giorni precedenti. L’uomo stavolta l’ha afferrata, sbattuta con violenza contro il muro e poi le ha premuto un coltello contro la gola, minacciandola in vario modo, e cosa ancora peggiore, molestandola sessualmente.
La ragazza ha avuto modo di notare che subito dietro di lui c’erano altri tre individui che controllavano la strada, come se l’agguato fosse premeditato. Nonostante le fosse stato imposto di non urlare e la spinta del coltello fosse forte al punto di causare una lacerazione sulla pelle, la ragazza ha trovato la forza di gridare, attirando l’attenzione di un passante di mezza età che aveva già notato la scena. Solo i suoi forti richiami hanno messo fine all’aggressione, costringendo i quattro a dileguarsi rapidamente
Si tratta di un’aggressione gravissima e vile, messa in atto da quattro uomini, di cui uno sicuramente adulto e armato, contro una ragazza inerme, “colpevole” solo di essere, per i capelli e l’abbigliamento, identificata come un’attivista dei collettivi studenteschi. Un’aggressione sessista, volta a traumatizzate una giovane donna. Un’aggressione riconducibile a Casa Pound, che nelle settimane passate aveva promesso – addirittura con minacce sui social network – “vendetta” contro i ragazzi dei collettivi che nel corso di un’iniziativa di pulizia della zona antistante alla succursale del Pansini, avevano “osato” stracciare degli striscioni inneggianti all’odio e al razzismo.
Come studenti e amici della ragazza pensiamo che quello che sia successo sia davvero senza precedenti. Nonostante l’organizzazione sia nota per la sua violenza – che già nel 2009 causò diverse vittime fra gli studenti napoletani, nel 2011 accoltellamenti fuori l’università “Federico II”, e nel 2013 provvedimenti di custodia cautelare per banda armata, detenzione e porto illegale di armi e materiale esplosivo –, questo atto segna un ulteriore salto di qualità nell’attacco ai suoi “avversari politici”. Un tentativo di intimidire nella maniera più schifosa possibile una ragazza e i suoi compagni, identificati come nemici soltanto perché non vogliono sentire parlare, ancora nel 2015, di fascismo, di odio verso i più deboli, di negazione di libertà e di culto della violenza.
Come studenti vogliamo dire chiaro e forte che non ci faremo intimidire, e che – a differenza dei fascisti, che agiscono nel buio, senza alcuna dignità – risponderemo pubblicamente a ogni tentativo di mettere a tacere le nostre voci critiche. Non ci faremo né fermare né rallentare dalla loro presenza, che è sempre servita ad arrestare i processi di trasformazione e di miglioramento della realtà.
Per questo convochiamo una conferenza stampa ore 13:30 a Piazza Quattro Giornate, per denunciare pubblicamente l’accaduto. Sarà presente la ragazza aggredita, i suoi familiari e compagni di scuola, le sue insegnanti, tutti i cittadini solidali. Chiediamo la massima diffusione e partecipazione!

pc 18 novembre - FRANCIA: IL PADRE DI ISIS SI CHIAMA IMPERIALISMO

pc 18 novembre - Padroni, governo, commissari, istituzioni... ASSASSINI! Dall'ILVA DI TARANTO

Cosimo Martucci
ancora una vita operaia spezzata nell’appalto ILVA- reparto agglomerato,
per operazioni non in sicurezza, in una fabbrica nelle mani del governo e dei suoi commissari incapaci
ancora produzione per il profitto e il mercato... sul sangue dei lavoratori

non si può continuare a morire per il lavoro, che serve per vivere!
padroni,istituzioni,organi di controllo, sindacati confederali
anche se vi credete assolti siete tutti coinvolti!
Via i commissari nominati da Renzi, incapaci e responsabili!
Messa in sicurezza innanzitutto della vita, del lavoro e della salute operaia e cittadina
Postazione ispettiva permanente nella fabbrica, sotto il controllo degli operai
Lotta generale nelle mani di operai e masse popolari
slai cobas per il sindacato di classe Ilva-appalto

Dalla stampa locale
 TARANTO –  I suoi colleghi dicono fosse ossessionato dalla questione della sicurezza all’interno dello stabilimento siderurgico. Temeva per la sua incolumità Cosimo Martucci, 49enne di Massafra, dipendente della ditta Pitrelli dell’appalto Ilva. Il suo era un pensiero ricorrente che coltivava come un presagio. L’operaio morto dopo essere stato travolto e ucciso da un grosso tubo d’acciaio durante le operazioni di scarico di pezzi di carpenteria metallica in un cantiere dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Nel reparto Agglomerato si sta infatti procedendo alla sostituzione dell’impianto per l’aspirazione dei fumi.
Martucci  è il primo infortunio mortale legato agli interventi di risanamento ambientale.
Il lavoratore colpito alla testa da uno dei due tubi in acciaio a sezione quadrata che si trovavano sul rimorchio di un mezzo di trasporto su gomma e che dovevano essere sollevati da una gru per essere portati nel reparto Agl2. A cedere sarebbe stata l’imbragatura.
Le cause dell’ infortunio sono in corso di accertamento da parte dei funzionari dello Spesal e dei carabinieri. Intanto, il sostituto procuratore Marina Mannu, che si è recata personalmente sul luogo dell’incidente insieme al procuratore capo Franco Sebastio, ha aperto un fascicolo d’inchiesta e ha disposto il sequestro dell’area in attesa di disporre l’autopsia e individuare eventuali responsabilità. Anche l’Ilva in amministrazione straordinaria ha bloccato le attività del cantiere, avviando una indagine interna.

 Parole severe e cariche di rabbia anche quelle dell’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro. "Bandiamo le parole di circostanza, il mio cordoglio – ammonisce il presule – è profondo, e non voglio rinunciare ad unire la mia voce al coro dei basta"

.Ancora una volta rivendichiamo duramente e fermamente le ragioni di sicurezza in fabbrica indiscutibilmente messe in discussione da tutte una serie di ritardi e carenze organizzative, più volte denunciate dalle organizzazioni sindacali». Lo scrivono le Rappresentanze sindacali unitarie di Fim, Fiom, Uilm 
USB - «Questo ennesimo incidente mortale è la riprova del fallimento totale della gestione commissariale, una gestione che non mette in condizione i lavoratori di operare in sicurezza e che finora ha pensato di andare avanti a colpi di falsi proclami». Lo sottolinea in una nota Francesco Rizzo, coordinatore dell’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto 
«Nel momento in cui giungeva la notizia del decesso del povero collega Cosimo - spiega Rizzo - eravamo intenti a segnale agli enti competenti la mancanza di Dpi, i dispositivi di protezione, all’interno dello stabilimento: questa è la situazione in cui viviamo tutti i giorni nello stabilimento. E' oramai chiaro che la gestione commissariale ci sta stritolando nella contraddizione salute-sicurezza o lavoro». Qualche giorno fa, conclude il coordinatore dell’Usb, «il commissario Gnudi, intervenendo a Bari, ha esplicitamente detto che sfidava chiunque a fare meglio di quanto ha fatto lui. Questo è il risultato caro commissario».

pc 18 novembre - G8 di Genova 2001: sentenza di condanna dei luridi sbirri massacratori Canterini e Fournier e altri

Scuola Diaz, Canterini e Fournier condannati a pagare 100mila euro al giornalista pestato

Sedici poliziotti dovranno pagare 110mila euro a Mark Covell, pestato a sangue di fronte alla scuola Diaz, durante il G8 di Genova, negli istanti che precedettero l’irruzione nell’edificio. Il risarcimento è stato fissato dalla Corte dei Conti della Liguria, che ha accolto la domanda della Procura contabile. Il grosso della somma è a carico di Vincenzo Canterini (60mila euro) e Michelangelo Fournier (40mila euro). Il primo, la notte del 21 luglio 2001, era il comandante del Reparto mobile di Roma, da cui dipendeva il VII Nucleo sperimentale, guidato dal secondo.
Anche se gli autori del pestaggio non sono mai stati identificati, le immagini delle telecamere di sorveglianza agli atti del processo Diaz mostrarono che alcuni dei picchiatori indossavano i caschi del VII Nucleo, di colore diverso da quello degli altri “celerini”. Covell, solo e inerme, fu pestato da

pc 18 novembre - Psicosi di Stato nei paesi imperialisti per imporre Stato di polizia e guerra

(da il fattoquotidiano)

pc 18 novembre - USA la polizia che uccide, la gente che si ribella

Negli USA continuano le violenze e gli omicidi della polizia a sfondo razziale: l'ultimo episodio è avvenuto domenica mattina a Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove un poliziotto ha sparato contro Jamar Clark - un giovane afroamericano di 24 anni - uccidendolo con quella che diversi testimoni hanno descritto come una vera e propria esecuzione.

.. I testimoni riferiscono invece che Jamar si trovava a terra, immobilizzato e ammanettato, e non stava opponendo alcun tipo di resistenza quando uno degli agenti gli ha sparato alla testa. Jamar è stato poi trasportato in ospedale e tenuto in vita artificialmente fino alla sua morte, avvenuta la scorsa notte.
Nelle ore immediatamente successive all'omicidio, centinaia di persone hanno iniziato a radunarsi sul posto e si sono poi mosse in corteo per le vie di Minneapolis dietro uno striscione con scritto "Black Lives Matter", concludendo la manifestazione di fronte alla stazione di polizia più vicina al luogo dell'esecuzione di Jamar al grido di "Stop Killing Us!". Qui i manifestanti hanno deciso di accamparsi in un presidio permanente all'ingresso della centrale, dichiarando di non volersene andare fino a quando non otterranno giustizia per l'ennesima vittima della violenza e del razzismo della polizia. Il movimento locale di #BlackLivesMatter chiede che vengano resi noti i nomi degli assassini di Jamar, che vengano immediatamente sospesi dal servizio e che vengano diffusi i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le immagini dell'omicidio.


Ieri sera, dopo più di 24 ore di occupazione della stazione, alla notizia che il sindaco di Minneapolis aveva rifiutato queste richieste centinaia di persone si sono nuovamente mosse in corteo in direzione dell'autostrada, dove il traffico è rimasto bloccato per più di un'ora fino all'intervento violento della polizia che ha sgomberato il blocco arrestando 51 manifestanti (tra cui 8 minorenni), il cui rilascio sta ancora proseguendo in queste ore a piccoli gruppi. Una parte dei manifestanti da questa notte attende la liberazione di tutti i fermati all'esterno dell'edificio, mentre prosegue il presidio all'esterno della stazione di polizia.

pc 18 novembre - Studenti in lotta a Palermo

Presidio e nuova occupazione: giornata di intensa lotta per gli studenti palermitani

oggi 45Giornata "di fuoco" per gli studenti palermitani. Nella mattinata di oggi la piattaforma “ Studenti contro il nuovo ISEE” di Palermo, si è nuovamente mobilitata per protestare contro i nuovi parametri del calcolo ISEE che stanno impedendo di fatto a migliaia di studenti di beneficiare di numerose agevolazioni, soprattutto di alloggi e servizi. Secondo questi nuovi parametri “siamo diventati ricchi e non lo sapevamo” sottolineano con slogan e striscioni gli studenti. La realtà è che la maggior parte degli studenti non ha la disponibilità economica per sostenere i costi della nuova Università d'elitè. Non solo dunque l'imposizione di pagare profumatamente tasse su tasse, ma queste vengono di anno in anno aumentate nonostante la formazione universitaria dovrebbe essere un diritto accessibile a tutti e

martedì 17 novembre 2015

pc 17 novembre - SUGLI ATTENTATI STRAGISTI IN FRANCIA... assemblea con i lavoratori, giovani a Palermo

SONO I PAESI IMPERIALISTI CON LE LORO GUERRE DI RAPINA PER IL PROFITTO DEL CAPITALE I VERI MANDANTI DI QUESTE STRAGI, PAESI CHE HANNO SOSTENUTO, FATTO SVILUPPARE, ARMATO MOSTRI FEUDAL-FASCISTI COME L'ISIS... CHI HA SEMINATO VENTO ORA RACCOGLIE TEMPESTA ...  
ANCORA DI PIU' OGGI  NELLA PIENA SOLIDARIETA' DI CLASSE LOTTIAMO IN NOME DI " IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE, INTERNAZIONALISMO RIVOLUZIONE! LA GUERRA IMPERIALISTA SI PUO' FERMARE SOLO CON LA GUERRA POPOLARE!


ASSEMBLEA GIOVEDI' 19 NOVEMBRE ORE 15,30 CON LAVORATORI, PRECARI, GIOVANI...

presso la sede dello Slai Cobas per il s.c. 
Via G. del Duca, 4 Palermo

pc 17 novembre - Le industrie delle armi approfittano subito in borsa degli attentati di Parigi

in spagnolo - da odio di clase - facilmente comprensibile

Las compañías del sector armamentístico son las grandes beneficiadas en las bolsas, con subidas que en algunos casos han superado el 7%, tras los atentados yihadistas ocurridos en París el pasado viernes.

La estadounidense Honeywell, sociedad con sección de ingeniería y sistemas aeroespaciales, remonta en la Bolsa de Nueva york el 1,36%, mientras que General Dynamics, conglomerado de empresas estadounidense del sector aeroespacial y militar, cotiza al alza el 1,61%.
Thales, compañía francesa de electrónica dedicada al desarrollo de sistemas de información y servicios para los mercados aeroespacial, de defensa y seguridad, ha cerrado en el mercado parisino con un repunte del 2,16 %.
La británica Bae Systems, contratista militar y constructora aeronáutica comercial, ha mejorado el 2,45% y Rolls Royce, que fabrica motores de aviación, el 2,82%, ambas en la Bolsa de Londres.
Las estadounidenses Huntington Ingalls, dedicada a la construcción naval, y L-3 Communications, especializada en sistemas de inteligencia, comunicación, vigilancia, repuntan el 3,47% y el 4,09%, respectivamente.
Raytheon, una de las corporaciones industriales y contratistas de defensa militar más grandes de los Estados Unidos, sube en el mercado neoyorquino el 4,76% y Lockheed Martin, multinacional de origen estadounidense especializada en la industria aeroespacial y militar, también cotiza al alza, el 6,36%.
Northrop Grumman, asociación de empresas aeroespaciales y de defensa estadounidense, es la que mejor aprovecha los sucesos de París, al revalorizarse en estos momentos el 6,69% en Nueva York.