giovedì 3 dicembre 2015

pc 3 dicembre - ILVA: IL GOVERNO PENSA A UN EMENDAMENTO DELLA LEGGE DI STABILITA' PER DARE COMUNQUE SOLDI ALL'ILVA

Ma dalla situazione esistente in fabbrica - debiti, perdite di 50 milioni al mese, quindi, pesanti difficoltà nella gestione quotidiana dell'attività, nel garantire gli stipendi agli operai, la manutenzione e sicurezza ordinaria (tanto che i morti/assassinii di operai continuano, anche più di prima), ecc. - viene fuori che i finanziamenti precedenti e quelli ora probabili del governo non vengono affatto usati per la "tutela ambientale e sanitaria" ma, appunto, per dare una boccata d'ossigeno all'attività ordinaria, in attesa di svendere nuovamente l'Ilva ai privati, facendo una newco "ripulita", con contratti peggiorativi per gli operai, all'insegna del Jobs act e cancellazione dell'art. 18 di Renzi, e una Bad company in cui oltre i debiti metterci sui 5000 operai in esubero.
E mentre, sui finanziamenti all'azienda il governo Renzi continua a bluffare (era già chiarissimo, e noi l'avevamo detto più volte, che il miliardo e 200 milioni dei Riva sarebbero rimasti tranquillamente nella banca svizzera), e continua a fare il piccolo truffatore, sapendo bene che vi è la "mannaia" della Comunità europea per "concorrenza sleale" tra i padroni dell'acciaio europea;
nello stesso tempo, con lo stesso provvedimento legislativo, si prepara ad allungare ancora i tempi di attuazione dell'AIA, che già erano fissati nel lontano luglio 2016; rinviando così il risanamento della fabbrica, la copertura dei pericolosissimi parchi minerali, la bonifica dell'area e allungando quindi la lista dei malati e dei morti da infortuni e inquinamento;
nello stesso tempo, gli operai per avere i loro soldi maturati prima del commissariamento Ilva e andati a finire nel passivo fallimentare, devono ancora attendere mesi e mesi; 
nello stesso tempo il governo, pronto a fare decreti e leggine una dietro l'altra per difendere i profitti del capitalismo italiano dell'acciaio, non fa alcuna decreto per difendere posti di lavoro, salari, sicurezza e salute degli operai e degli abitanti di Taranto: nessun decreto per andare in pensione a 25 anni di lavoro, per una postazione fissa ispettiva in fabbrica per la prevenzione, per avviare e finanziare realmente le bonifiche nei quartieri, ecc.

CHI PUO' ROVESCIARE QUESTO ANDAZZO, CHE TUTELA SOLO I PADRONI E PREPARA UN FUTURO ANCORA PIU' NERO PER OPERAI E MASSE POPOLARI? SOLO LA LOTTA, LA RIVOLTA CHE FACCIA TORNARE FORTE SULLA SCENA I VERI PROTAGONISTI: I LAVORATORI E LE MASSE "INQUINATE" DI TARANTO 

(Dal sito Inchiostro Verde - 2.12.15)
Il governo starebbe lavorando a un emendamento alla legge di Stabilità per garantire un finanziamento all’Ilva, dopo che nei giorni scorsi il tribunale svizzero di Bellinzona ha bloccato il trasferimento all’azienda di 1,2 miliardi di euro sequestrati alla famiglia Riva.
E’ quanto riferisce l’agenzia Reuters.
Com’è noto, nell’attuale testo della legge di Stabilità è già presente una norma che autorizza l’Ilva “a contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 800 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato” per realizzare “attività di tutela ambientale e sanitaria”. Ma tale somma è legata (in virtù del decreto salva-Ilva del gennaio scorso) proprio ai fondi sequestrati in Svizzera ai Riva, proprietari del 90% di Ilva, nell’ambito di un’inchiesta sul rientro in Italia, grazie al cosiddetto scudo fiscale, di denaro fatto figurare come patrimonio familiare e che invece sarebbe stato prelevato dalle casse dell’azienda.
Da parte sua, il  tribunale di Bellinzona ha però stabilito che “essendo i valori patrimoniali da trasmettere soltanto presumibilmente, e non manifestamente, di origine criminale” la consegna all’Italia della somma è esclusa. Anche perché “non esiste una dichiarazione di garanzia delle autorità italiane secondo la quale le persone perseguite, se dichiarate innocenti, non subirebbero nessun danno”. Si attende nei prossimi giorni il ricorso della Procura di Zurigo contro la decisione del tribunale di Bellinzona, ma il Governo non può permettersi il lusso di aspettare... 

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