mercoledì 2 dicembre 2015

pc 2 dicembre - Chi devasta chi? Solidarietà con Davide Rosci prigioniero politico

Venerdì 27 novembre si è tenuto a Teramo, la città di Davide Rosci, un convegno organizzato dall’Osservatorio sulla repressione: “Chi devasta e saccheggia è il capitale! Le contraddizioni di un reato ereditato dal fascismo”.
Davide Rosci continua a scontare un’ingiusta e pesante condanna nel carcere di Castrogno inflitta sulla base del famigerato reato di “devastazione e saccheggio” ereditato dal fascismo mentre in Abruzzo come in tutta Italia si moltiplicano le autorizzazioni a interventi assai impattanti su ambiente e beni comuni grazie alle norme approvate dai governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi.
Proprio in Abruzzo l’opposizione di cittadini e enti locali al progetto di raffineria galleggiante a pochi km dal Parco nazionale della Costa Teatina è stata ignorata dal governo Renzi. Prima di essere di
nuovo arrestato con la condanna definitiva, nel suo brevissimo periodo di libertà, Davide aveva partecipato a Lanciano alla manifestazione No Ombrina lo scorso 23 maggio.
L’Osservatorio sulla repressione  ha scelto Teramo, la città di Davide, per il convegno per rimettere al centro l’attualità della battaglia sull’eredità del codice fascista nel nostro ordinamento e le sue conseguenze nei confronti del conflitto sociale.
Negli ultimi anni, sul piano legislativo e dell’azione penale, si è intensificato l’aspetto repressivo e l’allarme sociale contro il “nemico interno” utile a distogliere l’attenzione dalle responsabilità di chi ha provocato la crisi sociale, economica e ambientale che stiamo vivendo: licenziamenti, delocalizzazioni, aumento del precariato e dei livelli di sfruttamento della forza lavoro, contrazione dei salari, abbattimento della spesa sociale, il tutto accompagnato da scandali, ruberie, truffe, che hanno visto in combutta uomini politici e imprenditori, istituzioni pubbliche e capitali privati in un’opera incessante di devastazione dell’ambiente e del territorio e di saccheggio della ricchezza sociale prodotta dalle classi subalterne.
 Ma “Devastazione e saccheggio” oltre ad essere una evocazione potente di quello che ci circonda è un reato che arriva direttamente dal codice Rocco, il codice penale fascista ancora in vigore nel nostro paese.
 Grazie a questa particolare norma giuridica è possibile infliggere condanne che vanno dagli 8 ai 15 anni senza dover materialmente provare una condotta criminosa. E’ sufficiente trovarsi in un luogo dove ci sono dei disordini, venire fotografati o riconosciuti, sorridere o dimostrare “empatia” nei confronti di quello che accade. E’ accaduto nel processo per il g8 di Genova, e accaduto a Davide Rosci per i fatti del 15 ottobre 2011, sta accadendo ora con frequenza sempre più allarmante.
 Ultimamente si è fatto un gran ricorso a questo capolavoro penale e a molti altri, proprio contro i movimenti sociali che si sono opposti alla devastazione e al saccheggio di cui si parlava prima. Denunce di ogni tipo, arresti e carcerazioni preventive, obblighi di firma e di dimora nei confronti di chi ha provato a costruire strade alternative dentro la crisi: basta un magistrato zelante e il gioco è fatto.
 Il rischio più che concreto che abbiamo di fronte è che il reato di “devastazione e saccheggio” diventi la scure in mano alla magistratura per recidere il conflitto sociale, per punire in misura abnorme ogni manifestazione di conflitto che non rientri nel recinto della compatibilità del “pensiero unico” e del profitto.
 Quindi ci chiediamo: Chi sono i veri devastatori e saccheggiatori? Chi devasta e saccheggia? Davide Rosci o chi avvelena terra, aria e acqua, dà il via libera a Ombrina, alla cementificazione selvaggia, allo Sblocca Italia?

PER SCRIVERE A DAVIDE E/O INVIARE LIBRI:
Davide Rosci, Casa circondariale di Teramo, Strada Comunale Rotabile Castrogno - 64100 Teramo
Per aiutare concretamente Davide Rosci ad affrontare le notevoli spese legali invitiamo tutti ad inviare un bonifico al seguente conto corrente
IT 36V 0200815304000103781174 codice BIC: UNCRITM1775
Intestato a DI FEBO FIORELLA (la mamma di Davide)
LA SOLIDARIETA’ È UN’ARMA, USIAMOLA!

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