giovedì 5 novembre 2015

pc 5 novembre - Stato-mafia, l'ex ministro Mannino assolto… appunto... Stato-mafia

Quotidianamente oramai si fa l’esperienza del rapporto politici-mafia ma, Mannino, che a detta di alcuni giudici è il punto centrale dell’inchiesta chiamata Stato-Mafia, è stato “«Assolto per non avere commesso il fatto» dal gup Marina Petruzzella, che ha scagionato Calogero Mannino dall’accusa di aver avviato all’inizio del 1992 la trattativa fra pezzi dello Stato e i vertici di Cosa nostra, questa la contestazione che la procura di Palermo muoveva all’ex ministro Dc, sollecitando la sua condanna a 9 anni. Mannino era imputato per il reato di “violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario” previsto dall’articolo 338 del codice penale.” Così riporta il fatto La Repubblica online di oggi.

Ma “La decisione è stata adottata con la formula dell'articolo 530 comma secondo del codice di procedura penale, che scatta quando la prova "manca, è insufficiente o è contraddittoria". Una formula che ricalca la vecchia assoluzione per insufficienza di prove.” La formula "dubitativa" veniva utilizzata negli anni d’“oro” del rapporto politici-magistrati-mafia.

L’assoluzione di Mannino è stata accolta con una certa soddisfazione da vari ambientini (Buttiglione e Lupi di Area Popolare-Ncd-Udc, Cicchitto Ncd…) tra cui la Confindustria attraverso le colonne del Sole 24 Ore che non apprezza “la corsa del Pm Di Matteo a dichiarare che la procura avrebbe fatto ricorso contro l’assoluzione”, anche perché tutta questa storia “si sta trascinando da troppo tempo e non certo a beneficio dell’immagine del nostro paese”... che aveva addirittura tirato in ballo l’ex Capo dello Stato Napolitano…

Per Confindustria le stragi e tutto il resto passano in secondo piano rispetto all’immagine…

Questo tipo di assoluzione, questa “insufficienza di prove”, lascia, però, malgrado loro, intatto il fatto che la “trattativa” c’è stata, il reato è stato commesso e adesso si tratta di scoprire chi è stato…!

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