lunedì 30 novembre 2015

pc 30 novembre - CONSUMATORI DI SOSTANZE PERICOLOSE?

Si dice che l’assunzione di sostanze psicotrope liberi, coloro che ne fanno uso, dai freni inibitori; leggendo le dichiarazioni di alti esponenti della cricca renziana, sorge il dubbio che a via Sant’Andrea delle Fratte 16 – ma anche nelle varie sedi periferiche – se ne faccia largo abuso.

Sabato ventotto novembre, tutta la stampa borghese riporta le parole del ministro del Lavoro pro tempore – l’ex presidente di Legacoop, l’imolese Giuliano Poletti – secondo il quale “Dovremmo immaginare contratti che non abbiano come unico riferimento la retribuzione oraria”; come a dire: il salario deve essere legato al soddisfacimento delle pretese del padrone.
Si tratta, in tutta evidenza, di una vera e propria str…ata; tanto grande che persino la nota zerbino dei sedicenti democratici che risponde al nome di Susanna Camusso ha un quasi inedito moto di ribellione, e ribatte: “L’orario è fondamentale per salvaguardare le condizioni dei lavoratori”.

Ma non è soltanto a livello romano che si assiste a dichiarazioni di questo tenore: anche a Genova, dove lo stesso giorno si tiene l’assemblea regionale degli iscritti – alla presenza del commissario David Ermini… ed all’assenza di molti altri, visto che il posto risulta desolatamente vuoto, si ascoltano uscite dello stesso tenore.
Qui, a dare il peggio di sé ci pensa il segretario provinciale – seguace di Fra Pierluigi da Bettola – Alessandro Terrile, che ritiene obbligatorio “avere il coraggio di andare a dire ai lavoratori Ilva che la pretesa di distogliere risorse dalla riqualificazione di Cornigliano per andare a garantire l’integrazione del loro reddito è una cosa che non si può più fare”.
A giudizio di chi scrive deve essere lui – insieme con i suoi accoliti di via Anton Maria Maragliano 3/5 – ad andare a lavorare onestamente per vivere, invece di continuare a mangiare sulle spalle dei lavoratori che sono stanchi di fare sacrifici per pagare lauti stipendi a gente del tutto incapace come lui.
A quest’ultima categoria appartiene certamente la ministra della Difesa – genovese del quartiere di San Pier d’Arena – Roberta Pinotti che, nel corso del suo intervento, dà man forte al suo collega sproloquiando: “dobbiamo tenere i nostri presidi industriali, ma se facciamo il gioco della conservazione siamo perdenti”.
Tradotto: se si vuol continuare ad avere un lavoro, occorre cedere ai ricatti dei padroni che, in nome di un presunto modernismo, pretendono di cancellare qualunque diritto conquistato con il sangue delle lotte.

Genova, 30 novembre 2015
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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