lunedì 16 novembre 2015

pc 16 novembre - Al tribunale di Nola, storie di ordinaria democrazia antioperaia

....Il 10 novembre era in discussione la sentenza di primo grado che ha confermato il licenziamento di cinque operai FIAT di Pomigliano per l’episodio del finto suicidio di Marchionne.
Intorno al tribunale già c’era un nutrito gruppo di “forze dell’ordine” di vari corpi. Ma anche altre zone di Nola erano presidiate. Una pattuglia di vigili urbani ha bloccato, lontano dal tribunale l’autovettura su cui viaggiava Mimmo Mignano, uno dei cinque licenziati, mentre si recava al tribunale. I vigili per un semplice controllo hanno bloccato Mignano per circa due ore. Anche quando è giunta una pattuglia dei carabinieri, la situazione non si è sbloccata nonostante il transito nella carreggiata fosse ormai ostacolato dalla presenza di giornalisti, curiosi, e persone solidali. Molti sono stati identificati e dopo aver fatto l’ennesima multa a Mignano, due ore dopo vigili e carabinieri lo hanno lasciato andare. Nel frattempo però il tribunale di Nola aveva già comunicato l’ennesimo rinvio della causa al 10 di aprile prossimo.

Stessa intimidazione al tribunale. Le “forza dell’ordine” fermavano e identificavano tutti quelli presenti nel piazzale fuori al tribunale. Perfino Pino Marziale, avvocato difensore dei cinque licenziati e conosciutissimo al tribunale di Nola, è stato identificato da un gruppo di agenti delle guardie penitenziarie....

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