giovedì 12 novembre 2015

pc 12 novembre - Fincantieri Palermo e operai morti per amianto, altre condanne per ex dirigenti...

Amianto killer, terza condanna per 3 ex dirigenti Fincantieri

Una nuova condanna, ed è la terza, per tre ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri: Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi sono stati riconosciuti colpevoli della morte di sette operai. Il giudice monocratico Fabrizio La Cascia li ha condannati a sei anni ciascuno per omicidio colposo. La condanna era stata chiesta dai sostituti procuratori Claudia Bevilacqua e Claudia Ferrari.

Secondo la sentenza, Lemetti Cipponeri e Cortesi omisero di adottare le prescrizioni di legge per tutelare la salute dei lavoratori, sete dei quali hanno perso la vita. I tre ex dirigenti della Fincantieri sono stati assolti per prescrizione del reato per l'accusa di lesioni colpose. Ai familiari delle vittime, decedute per asbestosi e mesotelioma pleurico – le malattie provocate dal contatto continuato con la polvere di amianto -, il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 400 mila euro; all'Inail una provvisionale di 800 mila euro.

“La sentenza certifica che nello stabilimento della Fincantieri i lavoratori non sono stati messi nelle condizioni di difendersi da un nemico, l'amianto, che ignoravano e quindi non temevano” commenta l'avvocato Fabio Lanfranca, difensore di parte civile per conto della Camera del Lavoro di Palermo.

Il processo di ieri è il terzo che si conclude con una condanna. Il primo processo che ha preso in esame le conseguenze delle malattie per il contatto con l'amianto si è concluso in Cassazione con le condanne per la morte di 33 operai e le lesioni gravissime di altri 29, dieci dei quali morirono durante l'iter processuale. Un secondo processo, aperto dopo che si manifestarono su altri operai gli effetti nefasti dell'amianto, è terminato con altre condanne per 14 omicidi colposi e 8 lesioni gravissime. Tante posizioni di operai deceduti o colpiti da malattia sono state cancellate dalla prescrizione.

Giornale di Sicilia
11 novembre 2015

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