domenica 13 settembre 2015

pc 13 settembre - PER I GENNY, DAL GIORNO DOPO

Il giorno dopo serve ancor di più mente lucida, insieme a tanta rabbia, odio per tutto un sistema borghese criminale illegale e legale che ha portato ad uccidere un ragazzo di 17 anni, odio per tutti i veri responsabili di questo Stato, delle istituzionali, i grandi camorristi, i politici collusi; insieme ad un grande amore, una grande voglia di rivoluzione, di un'altra società. Serve un'analisi concreta della situazione concreta. Non servono sicuramente retoriche.

Serve che i ragazzi del quartiere sanità non siano "bravi" per smascherare i "luoghi comuni" della stampa, non siano più in silenzio come sono stati per il dolore ai funerali di Genny; ma siano ora "cattivi", ribelli, che ora gridino, che trasformino il dolore per la morte di uno come loro, in rabbia attiva, organizzata, lucida. I ragazzi sono stata l'anima del funerale e devono poter continuare ad esserlo nel quartiere, per cominciare a cambiarne il volto brutto, criminale/fascista.
Chi li aiuta in questo? Chi gli dice di non spegnere in pochi giorni la loro voglia di continuare a far vivere "Genny"? Chi gli dice che devono prendersi il quartiere?
La Chiesa, Alex Zanotelli sono stati bravi. Sono stati quelli che si sono mossi subito, che hanno raccolto e si sono messi in rapporto all'humus dei ragazzi, delle madri, della popolazione della Sanità.
Ma questo testimonia anche una assenza. Oltre la Chiesa - che non può e non deve essere il riferimento della protesta alla vita di merda - evidentemente non c'era e non c'è ancora altro. E questo vuoto deve essere riempito, usando pro ribellione dei ragazzi, anche le lezioni positive che possono venire da uno come Padre Zanotelli.

Poi c'è la questione delle Istituzioni a Napoli (non parliamo di quelle nazionali... con  Alfano che l'unica cosa che fa è mandare 50 uomini di polizia e carabinieri); c'è la questione del sindaco De Magistris.
Anche De Magistris cosa fa di fronte alla morte di Genny? Chiede al governo "più uomini delle forze dell'ordine in campo e più investimenti per le strutture. Il governo, inoltre, deve interrompere la spirale dei tagli agli enti locali. A Napoli c'è bisogno di tanta attività sociale per contrastare la cultura della violenza e della sopraffazione".
Non chiede fondi subito per creare migliaia e migliaia di posti di lavoro. Non dice una parola sul padre di Genny, in lotta da anni insieme ad altri disoccupati Bros per avere un lavoro, un reddito; il De Magistris "aperto con tutti" ma che non riceve i disoccupati organizzati.
Chi lo ha detto che se i tanti padri di Genny del quartiere Sanità come di altri quartieri della miseria di Napoli lavoravano, se i ragazzi di questo quartieri avevano un futuro, i cammorristi occupavano i quartieri?
A Napoli dire 'basta' alle uccisioni di ragazzi e lottare contro De Magistris devono andare insieme. Basta con l'uso di De Magistris, della sua politica di "apertura" ma solo verso i bravi ragazzi della piccola borghesia; mentre si comporta come tutti i sindaci verso i proletari, i disoccupati in lotta, verso i ragazzi "non proprio bravi". 
Ora è tempo di dire "basta", di rompere la "pace sociale", altrimenti non si è credibili verso i vari Genny.

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