giovedì 27 agosto 2015

pc 27 agosto - MIGRANTI: MUOIONO 51 STIPATI NELLA STIVA PER LE ESALAZIONI DEI MOTORI, MA FUORI TROVANO I GAS LACRIMOGENI DELLA POLIZIA

sbarchi

Uccisi dalle esalazioni dei motori mentre attraversavano il Canale di Sicilia 
Alba di urla e disperazione nel Canale di Sicilia, per un’altra strage annunciata. Sono morti tutti i 51 migranti che erano stati rinchiusi dai trafficanti di uomini nella stiva di un peschereccio. Uccisi dalle esalazioni dei motori. «Chi tentava di uscire veniva picchiato», ha raccontato uno dei 439 che hanno viaggiato sul ponte. Anche tre donne sono morte, una era incinta...
Le ultime indagini dei magistrati siciliani dicono che i trafficanti di uomini in Libia si stanno attrezzando velocemente per recuperare altri barconi. Intanto, i migranti vengono stipati fino all’inverosimile, anche nelle stive. L’hanno confermato alla polizia di Ragusa alcuni siriani sbarcati a Pozzallo: «Ci hanno chiusi nella stiva – dice un uomo- e quando abbiamo capito che potevamo morire soffocati abbiamo sfondato la botola per potere prendere aria e respirare». Così, è stata evitata un’altra strage. Anche alcuni minori arrivati a Catania dopo essere stati salvati da una nave militare croata hanno raccontato le stesse scene agli operatori di Save the children. «Per uscire dalla stiva e prendere un po’ d’aria dovevano pagare». E chi si provava a protestare veniva picchiato...
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Il flusso della rotta balcanica non si arresta... L’Ungheria di Viktor Orban si oppone strenuamente a nuovi arrivi. E non solo con la costruzione della barriera metallica e di filo spinato lungo l’intera frontiera con la Serbia: Budapest sta valutando di inviare l’esercito al confine meridionale. In attesa della decisione del Parlamento prevista per la settimana prossima, inoltre, un nuovo corpo speciale di forze di polizia composto da 2.100 uomini da metà settembre pattuglierà il confine ungherese per bloccare l’esodo dei migranti. Il capo della polizia Karoly Papp ha però assicurato ai giornalisti che “non avranno l’ordine di sparare”...
Le forze dell’ordine sono inoltre ricorse anche all’uso di lacrimogeni in un centro di accoglienza a Roszke (al confine con la Serbia), perché i rifugiati volevano parlare con un giornalista della tv pubblica. Ma questa non è l’unica versione: secondo quanto ricostruito dalla Bbc, gli scontri sono scoppiati a seguito del rifiuto dei migranti di farsi registrare e prendere le impronte digitali. I profughi temono che così facendo sarebbero costretti a chiedere asilo a Budapest, mentre il loro obiettivo è raggiungere il nord Europa e soprattutto la Germania...

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