venerdì 3 luglio 2015

pc 3 luglio - Per la classe operaia, la rivoluzione é ancora da fare... per questo serve il Partito per una Nuova Resistenza

...il capitalismo con il suo sviluppo non ha fatto 
altro che portare alle estreme conseguenze la sua 
contraddizione principale: il lavoro sempre più 
sociale in contrasto con l'appropriazione sempre 
più individuale.

La contraddizione va superata se non si vuol 
vedere andare in rovina tutta la società; perchè, 
da questo contrasto scaturiscono le guerre 
imperialiste, la miseria, la distruzione e tutte 
le lotte di classe nella società. 
La lotta della classe operaia, con tutti gli 
sfruttati, rappresenta la rivolta del lavoro 
sociale contro l'appropriazione individuale in 
modo che anche l'appropriazione diventi sociale, 
a beneficio di tutti.

Quando in l'italia, nel dopoguerra, esplosero 
tutte le contraddizioni e si crearono tutte le 
condizioni per portare la classe operaia al 
potere, i socialisti non capirono nulla, 
i dirigenti, pur parlando di socialismo, 
di rivoluzione, non furono mai convinti che 
la classe operaia potesse costruire una nuova società; per loro vivere fuori 
dal sistema capitalistico era inconcepibile. 

Di qui mentre vi erano le condizioni per il passaggio, mancava il partito che 
sapesse guidare la classe operaia al potere. Quella situazione non poteva durare 
in eterno: o si prende il potere, oppure, si avrà una grande reazione. 
Il fascismo con le sue trasformazioni, diviene lo strumento del grande capitale 
e scatena la reazione più nera, violentà e brutale che la storia recente italiana 
ricordi...»
 
Dall' autobiografia  "pagine di vita rivoluzionaria"
di Luigi Leris "GRACCO"  partigiano, comunista e operaio della Dalmine,
l'importanza della 2 generazione di giovani scesa in campo nella resistenza
78 Brigata Garibaldi SAP
Nascita: 1 Novembre 1911 Morte: 27 Febbraio 1991 Dal volantino del 25 aprile 2015
In questo 25 aprile le cose si presentano in forme semplici:
siamo di fronte a un governo moderno fascista che vuole costruire un regime 
moderno fascista.
Nel definire moderno fascista, l'accento va posto sul moderno, perchè è evidente 
che questo avviene in forme moderne, rispetto al passato regime mussoliniano, ma 
non nella sostanza.
Si va verso una dittatura aperta anche di tipo personale, si edifica anche con 
leggi e riforme istituzionali, prassi ecc un regime democratico-parlamentare 
nella forma, totalitario nella sostanza. Totalitario vuol dire globale in tutte 
le sfere della società, totalitario significa fondato sullo stato di polizia, 
totalitario significa che usa tutti i mezzi uscendo dal quadro della Costituzione 
per imporre la dittatura del capitale con i suoi necessari corollari, guerra, 
razzismo- che in questa fase di marcia svolge un ruolo di punta - economia 
nazionale e sindacato neocorporativo, controllo monopolistico di tutti i mezzi 
di comunicazione, ecc.
Naturalmente questo non è ancora un regime, ma marcia verso di esso e questo 
richiede il revisionismo storico, la rivalutazione del fascismo e dei fascisti, 
la criminalizzazione e cancellazione della Resistenza, l'alimento e protezione 
dei gruppi neofascisti e neonazisti ecc.
Tutto questo viene fatto dall'alto da chi il potere ce l'ha già e dall'alto 
edifica il sostegno organizzato e irregimentato di massa, a partire 
dall'organizzazione del consenso di massa con l'uso spregiudicato del 
fascismo mediatico.

Sapere quindi con chi si ha a che fare è necessario ai comunisti, alle 
avanguardie operaie e proletarie, al movimento di opposizione politico e sociale 
per individuare forme e mezzi della lotta politica e sociale oggi.
Bisogna opporsi su tutti i campi al moderno fascismo - moderno fascisti non 
sono solo Lega, Casa pound, ma vi sono dentro tutti i partiti dell'arco 
parlamentare, PD in testa - bisogna contrastare i singoli passi di questa 
marcia, ma nella convinzione che non sono il Parlamento, le elezioni, la lotta 
puramente democratica che fermeranno questa marcia, ma solo l'organizzazione 
della lotta rivoluzionaria per liberarci di questi governi e, se avanza, di 
questi regimi, di questo Stato per cosi dire fascistizzato.
Ovvero costruire il partito come reparto d'avanguardia organizzato della classe 
operaia e tutti gli organismi di massa in funzione della guerra rivoluzionaria, 
resa necessaria dall'avanzamento del moderno fascismo che esce dal quadro 
dell'attuale Costituzione e dalle condizioni generali della lotta di classe 
nel nostro paese.
Guerra rivoluzionaria, significa guerra popolare prolungata che avanza fondandosi 
sulle masse e per salti, guerra per fasi difensiva-equilibrio-offensiva che sfoci 
nell'insurrezione popolare per la conquista del potere da parte del proletariato, 
sostenuto dalle masse popolari.
Guerra popolare su scala globale vale a dire con l'uso di tutti mezzi politici e 
militanti necessari.
 
Nuova Resistenza perchè fa propria l'esperienza della Resistenza antifascista che 
è stata una guerra di popolo sfociata in una insurrezione popolare guidata dal 
partito della classe operaia, il partito comunista.
Oggi serve un partito comunista di tipo nuovo, non un nuovo pci di tipo vecchio, 
già dimostratosi come arnese inservibile per la rivoluzione proletaria e 
socialista nel nostro paese; una moderna Resistenza e non la pura riproposizione 
della grande e gloriosa Resistenza, con un obiettivo vecchio ma non realizzato, 
la rivoluzione proletaria e socialista adeguata ai nostri tempi come programma, 
sistema di governo e di potere, cammino di trasformazione ecc:

Proletari comunisti lavora per il Partito Comunista maoista, agendo da Partito, 
per la costruzione dei tre strumenti della rivoluzione indicati da Mao, nel fuoco 
della lotta di classe in stretto legame con la classe e le masse.

Si può e si deve fare meglio e di più in primis sul fronte del Partito, unire i 
comunisti, conquistare le avanguardie operaie e proletarie, dirigere la lotta 
sindacale di classe, organizzare e formare i giovani e le donne ribelli, 
sostenere, organizzare dirigere le diverse forme di lotta democratica subordinate 
alla battaglia per il nuovo inizio della lotta rivoluzionaria.
Lo si deve fare insieme in tutte le forme possibili con chi condivida 
sostanzialmente analisi, battaglie e obiettivi.
Questo lo facciamo e intendiamo sempre più farlo senza alcuna boria di "Partito", 
settarismo, autoproclamazioni, arroganza, sfoggio retorico, ma come militanti 
marxisti-leninisti-maoisti di base, per primi e in prima persona strumento e 
bersaglio della rivoluzione.
Tutto il resto... gli economicisti e operaisti, i revisionisti e neorevisionisti, 
i beati costruttori di nuovi partiti comunisti morti o nati vecchi, i 
soggettivisti militaristi, gli autopropagandisti ed elettoralisti, il 
rivoluzionarismo piccolo borghese, sono programmaticamente e praticamente slegati 
dalla concezione "nel fuoco della lotta di classe, in stretto legame con le masse 
operaie e proletarie".
 
proletari comunisti - PCm Italia
25 aprile 2015

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