domenica 7 giugno 2015

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Scontri di Roma 2011: condannati Rosci, Gentile e Quatraccioni

Scontri di Roma 2011: condannati Rosci, Gentile e Quatraccioni            

Per gli scontri di Roma dell'ottobre 2011 i giudici della Corte di Cassazione hanno confermato le sentenze di condanna in Appello inflitta ai teramani Davide Rosci, Cristian Quatraccioni e Mauro Gentile. Diventano dunque definitive la condanna a sei anni di reclusione per Rosci, a 5 anni per Mauro Gentile, a 4 anni e 8 mesi per Cristian Quatraccioni di Mosciano Sant’Angelo (Teramo).
La Suprema Corte ha invece annullato la condanna, inerente alla sola devastazione, per Marco Moscardelli. Per lui sarà necessario un nuovo giudizio di appello dove si ridiscuterà la condanna iniziale a 5 anni. In riferimento agli imputati, questi hanno già scontato in via detentiva, più della metà della condanna, eccezion fatta per Davide Rosci, il quale dopo 32 mesi tra carcere e domiciliari, ha ottenuto la libertà lo scorso 21 maggio. Dopo il suo nuovo arresto, il Tribunale di Sorveglianza di Roma dovrà decidere, nei prossimi mesi, se la pena residua, 2 anni e 3 mesi, dovrà essere scontata tramite affidamento ai servizi sociali o ancora ai domiciliari.

Poco prima del suo arresto e di essere rinchiuso nel carcere di Castrogno (Teramo) Davide Rosci ha scritto sul suo profilo di Facebook:
"Il girone dantesco dove sono fnito pare essere per il momento senza uscita. la corte di Cassazione ha confermato per me, Mauro e Mirko le pene stabilite dalla corte d’appello mentre per Marco è stata annullata la sentenza e rimandata in secondo grado. Di questo festeggiamo. C’è poco da dire e purtroppo nulla da fare quindi per il momento l’unica cosa su cui soffermarsi è riflettere su ciò che è stato e organizzarsi su ciò che sarà. A breve la condanna passerà definitiva e le prospettive sono o tornare dentro oppure trovare un lavoro stabile,  per uno che come me è uscito dal carcere, non sono di certo spalancate quindi approfitto di questo post nella speranza di trovare qualche anima pia, che si imbatte nel leggere queste righe, di tenermi presente qualora venisse a conoscenza di un qualsiasi impiego. Penso di aver dato tutto alla causa e spero di poter dare ancora tanto ma per il momento devo restare lucido ed evitare di diventare carne da macello. Passerà anche questo…"

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