lunedì 29 giugno 2015

pc 29 giugno - VERGOGNA: con una improbabile scusa, Mattarella rifiuta l'invito dei familiari a partecipare al corteo per l'anniversario della Strage di Viareggio. Di fatto si schiera coi padroni assassini



Strage Viareggio, no di Mattarella no al corteo: “Non posso, processo in corso”



Il capo dello Stato risponde all'invito dell'associazione dei familiari delle vittime: "Rispetto dei principi costituzionali". Intanto il dibattimento in cui sono imputati Mauro Moretti e altre 32 persone rischia la prescrizione per alcuni reati
di Ilaria Lonigro | 29 giugno 2015
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà a Viareggio per ricordare la strage ferroviaria del 29 giugno 2009: 32 vittime causate dalla fuoriuscita di gpl da una delle cisterne di un treno merci che stava attraversando la stazione della città della Versilia. Non ci sarà perché “nel doveroso rispetto dei principi costituzionali, non gli è consentita alcuna valutazione o intervento durante lo svolgimento del processo” ha fatto sapere un portavoce in una lettera indirizzata a Daniela Rombi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Il Mondo che Vorrei. Il rapporto “difficile” tra i vertici dello Stato e le famiglie delle vittime della tragedia di 6 anni fa non nasce oggi. Grande polemica provocò, dopo la strage, la decisione dell’allora presidente Giorgio Napolitano di dare il cavalierato all’allora amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti, ora a processo con altre 32 persone e 9 società per reati che vanno dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro all’omicidio colposo plurimo. Moretti è accusato di “inosservanza di leggi, ordini, regolamenti e discipline” e di “omissioni progettuali, tecniche, valutative, propositive e dispositive”. Il suo mandato è stato riconfermato – quando era indagato – dal governo Berlusconi e una seconda volta quando è diventato imputato, con l’esecutivo di Enrico Letta. Il governo Renzi lo ha “promosso” infine amministratore delegato di Finmeccanica, nominando al suo posto Michele Mario Elia, anche lui imputato nel processo come a.d. di Rete Ferroviaria Italiana all’epoca dei fatti. Alla notizia della promozione di Elia, i viareggini occuparono i binari, ma la protesta rimase inascoltata.
Il processo e il rischio prescrizione
Proprio come quella fatta per scongiurare la prescrizione del reato di incendio colposo, che cade per l’appunto dopo 6 anni. I familiari chiesero un confronto con il presidente del Consiglio Matteo Renzi per cambiare la legge, ma l’incontro non c’è mai stato. “E allora di cosa stiamo parlando? Chi ha ucciso mia figlia e le altre 31 persone?” è la domanda di Daniela Rombi, che nella strage ha perso Emanuela, 21 anni. Marco Piagentini, 45 anni, che quella notte perse 2 figli, Luca e Lorenzo, rispettivamente 4 anni e 17 mesi, e la moglie Stefania, 40 anni, i segni del fuoco se li porta ancora addosso: sul volto e sul corpo, che dovrà stare al riparo dalla luce del sole per sempre. All’ultima udienza del processo, mercoledì scorso, Alberto Chiovelli, ingegnere, ex direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, ha ribadito che “sicuramente ci fu una falla nel sistema dei controlli, e una carenza nella procedura di manutenzione nella verifica a ultrasuoni” e che società come Trenitalia, pur non essendo tenute a fare direttamente la manutenzione, devono poterla tracciare.
Le commemorazioni in città
Bandiere a mezz’asta in piazza Mazzini e in tutti gli stabilimenti balneari di Viareggio, nel giorno di lutto cittadino, che, come ogni anno, prevede un corteo che in serata da via Ponchielli, luogo simbolo della strage, e che sfilerà in silenzio per tutta la città, fino a tornare laddove è partito, a ridosso dei binari. Prima delle 23,58, ora in cui esplose la cisterna carica di gpl, sarà proiettato il corto Ovunque proteggi di Luigi Martella e Massimo Bondielli, prodotto da Caravanserraglio Film Factory, che ha per protagonisti Daniela Rombi e Marco Piagentini, da sei anni in prima fila per chiedere giustizia e sicurezza. A seguire, saranno letti i nomi delle 32 vittime. Ilfattoquotidiano.it vuole ricordarle una a una: Iman Ayad, 3 anni, Hamza Ayad, 17 anni, Mohammed Ayad, 51 anni, Aziza Aboutalib, 46 anni, Nadia Bernacchi e Claudio Bonuccelli, 59 e 60 anni, Abdellatif e Nouredine Boumalhaf, 34 e 29 anni, Rosario Campo, 42 anni, Maria Luisa Carmazzi e Andrea Falorni, 49 e 50 anni, Alessandro Farnocchia, 45 anni, Antonio Farnocchia, 51 anni, Marina Galano, 45 anni, Ana Habic e Mario Pucci, 42 e 90 anni, Elena Iacopini, 32 anni, Federico Battistini, 32 anni, Emanuela Milazzo, 63 anni, Mauro Iacopini, 60 anni, Magdalena Cruz Ruiz Oliva, 40 anni, Ilaria e Michela Mazzoni, 36 e 33 anni, Emanuela Menichetti, 21 anni, Stefania Maccioni, 40 anni, Luca e Lorenzo Piagentini, 4 anni e 17 mesi, Rachid Moussafar, 25 anni, Sara Orsi e Roberta Calzoni, 24 e 54 anni, Angela Monelli, 69 anni.




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