giovedì 7 maggio 2015

pc 7 maggio - Ancora sullo sciopero della scuola del 5 maggio: Milano un corteo contro Renzi; per il ritiro del DDl; contro il PD



La protervia con cui Renzi, Giannini e Faraone hanno continuato ad affermare che il Ddl su la “Buona scuola” non sarà ritirato, a fronte delle contestazioni che hanno ricevuto in diverse città da lavoratori della scuola e studenti ha fatto comprendere a larghe masse dei lavoratori della scuola la reale partita che, sulla scuola, si gioca oggi. E’ la partita della democrazia, della difesa dei diritti, della possibilità di espressione, del diritto al lavoro e all’istruzione e la conclusione della manifestazione di Roma al canto di Bella ciao e gli slogan a Milano con riferimento a piazzale Loreto è un chiaro segno della percezione che si ha o i cartelli “Ei fu..” che alludono a Renzi come a un moderno Napoleone.

Nel grosso corteo di Milano, città in cui spesso gli studenti hanno avuto la testa, la grande partecipazione di studenti era all’interno, simbolicamente allude al fatto che la responsabilità più grande in questa lotta la assumono i lavoratori che cominciano a non essere più disponibili a sopportare gli inutili scioperi di CGIL-CISL-UIL, come mostrato dal gruppo di lavoratrici salite sul palco dei comizi a Roma, prima dell’intervento della Camusso, strappando la tessera della CGIL che hanno detto di essere stanche di essere prese per i fondelli e che il decreto deve essere ritirato, cosa mai affermata dalla Camusso. A Milano, la Furlan ha dichiarato che lei ha letto il testo e va modificato. Forte è il timore dei lavoratori della scuola che sia l’ennesima presa per i fondelli, anche se hanno sentito l’urgenza e la necessità di esserci il 5 maggio- d’altra parte la parola d’ordine degli striscioni “ufficiali” “5 maggio 2015 – riformiamola insieme”, risulta essere inequivocabile.


Altra novità la presenza, abbastanza inusuale nelle manifestazioni dei lavoratori della scuola, di altre “figure” presenti nella scuola, ma non direttamente parte del comparto, come gli educatori che a gran voce hanno chiesto di non essere considerati gli eterni invisibili.


Insieme all’adesione della FIOM, con una corposa presenza nello spezzone dell’Emilia Romagna, sembrano segnali che sempre più alludono alla consapevolezza della necessità di uno sciopero generale vero.

La lotta deve continuare anche alla luce delle ultime affermazioni di Renzi sulla “necessità” che si affermi l’alternanza scuola-lavoro! Tutto il Ddl deve essere ritirato!

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