martedì 5 maggio 2015

pc 5 maggio - Gli idioti peggiori sono sempre quelli che vengono dal movimento e poi salgono sul carro dello Stato e possono farlo dalle tribune a loro concesse di TV e stampa borghese

Le ultime cagate di Luca Casarini


  • stralci
  • Il dirigente di Sinistra Ecologia e Libertà Luca Casarini interviene,
    a titolo di politicante con un passato nei movimenti, a proposito della
     May Day sull’Huffington Post. Per lui gli scontri e le azioni lungo
    il percorso e attorno alla zona rossa sono stati “una guerriglia urbana
     idiota, inutile, autoreferenziale, controproducente e senza consenso sociale”.
    Contro la possibilità futura di simili avvenimenti, ha invitato i movimenti
    a comprendere che i partecipanti allo spezzone delle lotte sociali sono
    “i nostri nemici” che “non rispettano gli altri manifestanti e privatizzano
     il diritto al dissenso” e per questo sono “molto di destra”. ...
    Una pacca sulla spalla va anche alla polizia, che si è comportata

     “all'opposto del G8 di Genova e dunque molto meglio, a livelli nordeuropei”.
    Ognuno può esprimere fino in fondo le proprie opinioni, ma risulta
     ostico pensare che proprio chi proviene dalle sue esperienze possa
    parlare degli scontri alla May Day, tanto meno se come rivolta “finta”
     e “iperspettacolare”..., è davvero ridicolo che a bacchettare i manifestanti
     di oggi sia chi ha sempre basato le sue iniziative sulla creazione di kermesse
     buone soltanto per cameraman e fotografi, di movide della protesta concordate,
    oltre che con la stampa, anche con Digos e questure di mezza Italia.
    Era quello il piano del conflitto reale e non mimato, che si ribellava
    alle tentacolari catene della sussunzione spettacolare? Mah…
    Poco ci sarebbe da commentare, ovviamente, se non fosse che chi rilascia
     tali dichiarazioni ha per anni parlato a nome dei movimenti ed esercitato
    un ruolo (spesso non richiesto) di presa di parola pubblica in nome degli
     stessi, oltre ad aver ricoperto ruoli organizzativi non secondari nel molto
     variegato mondo dei centri sociali. Ora che, con il passare degli anni e un po’
    di comprensibile infiacchimento, l’opinionista veneto ha scelto la strada più
     che prevedibile dei partiti e delle poltrone (siano esse quelle dei talk-show o
     di qualche istituzione vattelapesca),

    Non immaginiamo, in ogni caso, Casarini a Baltimora, se non per propinare
     in mezzo alla rabbia e al fuoco qualche amenità sul bilancio partecipato
    o sulla necessità di “riappropriarsi dei nessi amministrativi” piazzando
    qualche assessore; né avrebbe mai avuto luogo la sollevazione di Rosarno,
     se in mezzo ai migranti iper-sfruttati del paesino calabrese avesse avuto
    voce in capitolo un simile, raffinato, super-scafato professionista del pompieraggio. ..
    alt

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