venerdì 15 maggio 2015

pc 15 maggio - LA CAMERA APPROVA L'ART. 1 DEL DDL... E LA LOTTA CONTINUA...

"La Camera ha, oggi, approvato l’articolo 1 del DDL “Buona scuola” in cui viene “ribadita” l’autonomia scolastica attraverso la possibilità di rimodulare il monte ore annuale di ciascuna disciplina; il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; la programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario complessivo. Le scuole potranno, dunque, garantire l’apertura pomeridiana e la riduzione del numero di alunni e studenti per classe". (da Repubblica)

Il DDL “Buona scuola” nasce da una questione annosa che, con la sentenza della Corte di Giustizia europea, chiedeva di trovare finalmente giustizia: la illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato a cui si poteva rispondere con un semplice decreto.
Renzi cerca, invece, di far piazza pulita di diritti, contratti, del sistema d’istruzione. Basta ascoltare la sua “lezione” sulla “Buona scuola”: alternanza scuola-lavoro: cioè manodopera gratis per le aziende; valutazione; autonomia scolastica. Scuola classista, lavoratori asserviti!
Questo all’indomani di scioperi (il 24/4; il 5/5; il 6/5; il 12/5) e manifestazioni che hanno coinvolto la quasi totalità dei lavoratori della scuola. “La scuola pubblica non si tocca, il DDL deve essere ritirato! Assunzioni subito!” I lavoratori della scuola hanno capito e risposto in maniera chiara.

Di quale confronto si parla, di quali spiegazioni. Lo sciopero è lo strumento che i lavoratori hanno nelle loro mani per dire la loro! E l’hanno detto con le parole d’ordine e, soprattutto, con i numeri! Altro che le 7.417 lettere sulla “Buona scuola” che avrebbe ricevuto Renzi che, però, non ha gradito proteste e boicottaggio degli Invalsi! Lasciate lavorare il manovratore! Con dichiarazioni-spot cerca di minare la giusta ribellione a un DDL che di buono non ha niente e ha mostrato pienamente la sua natura profondamente antidemocratica.

Il potenziamento del tempo scuola deve avvenire con il ripristino delle ore tagliate dalla Legge 133 (Riforma Gelmini)
Il numero degli alunni per classe deve essere contenuto per la normativa sulla sicurezza.
I finanziamenti alle scuole private devono essere ritirati e utilizzati per la scuola pubblica, a cui sono stati sottratti: 8 miliardi di euro con la riforma Gelmini e  circa 130.000 tagli di personale; tagli al FIS; blocco dei contratti. Non vogliamo “nuovi investimenti”, ma il ripristino dei soldi sottratti!
Ora che il DDL è alla Camera occorre intensificare la lotta, che a partire dalle prime mobilitazioni all’indomani della presentazione de la “Buona scuola”non si è mai fermata e, anzi, con lo sciopero del 24 aprile su proposta di organismi di base di lavoratori in lotta ha avuto una accelerazione e un salto quantitativo e qualitativo strabiliante, contro Renzi e il suo governo. L’unità dei lavoratori che si è espressa negli scioperi e nelle piazze si deve rafforzare e deve mantenere gli obiettivi da raggiungere.

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