lunedì 27 aprile 2015

pc 27 aprile - NEL 100° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO documento dei compagni turchi del TKP/ML e di altre organizzazionicomuniste del mondo - appoggio al testo di proletari comunisti-PCm Italia

ANCORA UNA VOLTA, CONDANNIAMO I RESPONSABILI!
LA STORIA NON PERMETTERÀ CHE SFUGGANO AL PROCESSO!

Il 24 aprile 1915 il governo ottomano massacrò un milione e mezzo di armeni. Il 24 Aprile 2015 è il 100° anniversario di questo genocidio. Questo genocidio commesso un secolo fa, è stato sistematicamente negato dallo Stato turco, che è una continuazione del governo ottomano. Tutti gli sforzi e le fatiche dello Stato turco non sono bastati a cancellare questo genocidio dalla memoria dell'umanità nel secolo scorso. La storia umana non ha mai dimenticato questo genocidio.

La paura più grande dello Stato turco è questa: con l'accettazione del genocidio potrebbe essere processato davanti ad una corte internazionale, pagare indennizzi e restituire i beni, usurpati agli armeni, ai loro discendenti. Ciò non è più possibile per lo Stato turco che ha cercato per un secolo di liberarsi di questo problema e di nascondere il genocidio armeno.
Di fronte a questa verità, lo stato turco ha dato inizio ai tentativi per sovvertire questa verità, per attenuare il genocidio e affermare che questo crimine è stato commesso dagli ottomani. Sforzi tesi ad esentare lo Stato turco da ogni responsabilità. Infatti il presidente del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP), e il primo ministro Recep Tayyip Erdoğan hanno dichiarato in un comunicato fatto il 24 aprile 2014, che: "Gli eventi che hanno avuto luogo durante la prima guerra mondiale sono per noi un fatto di comune dolore (...) Ci auguriamo che gli armeni che hanno perso la vita nelle condizioni dei primi anni del 20° secolo riposino in pace ed estendiamo il nostro cordoglio ai loro discendenti". Nel dire questo, un anno prima del centenario del genocidio, cercano di ammorbidire questo crimine contro l'umanità, passando oltre la responsabilità, con la cosiddetta partecipazione al dolore degli armeni. Che ciò fosse una bugia era noto dalla dichiarazione rilasciata da Erdoğan nel 2011. Nella dichiarazione del 24 aprile 2011 Erdoğan ha dichiarato: "Rifiutiamo la pretesa di genocidio, perché i nostri antenati non potevano avere commesso il genocidio (...) La Turchia è sensibile su questo problema (...) non consente che il suo onore possa essere insultato.” Con questa dichiarazione egli ha sottolineato che una tale cosa come il massacro degli armeni non è mai avvenuto e ha respinto il genocidio.

Lo sfondo storico del genocidio armeno

Gli Armeni che avevano conquistato le strutture nazionali vennero sottoposti all'oppressione e al dominio da conquista feudale, caratterizzato dalla Umma [Comunità di fedeli, ndt], dell'Impero Ottomano che è stato fondato nel medioevo. La realtà del processo di costruzione e formazione della nazione sociale che ha portato alla formazione eterogenea dalle comunità del territorio conquistato dall'Impero Ottomano nel 19° secolo, ha determinato contraddizioni storiche e questa situazione ha portato lo Stato ottomano alla repressione sfrenata e all'assalto contro armeni, greci, assiri in Asia Minore, come nei Balcani; d'altro lato, c'è stato l'aumento della repressione sui curdi e arabi; la dottrina del panislamismo, che è stata sollevata durante il periodo di Abdulhamit II, con l'aggiunta del panturchismo da parte del Comitato per l'Unione e Progresso, tutto ciò li ha spinti a creare una nuova nazione e questa nuova dottrina, prevedeva la distruzione delle nazioni e delle minoranze nel loro territorio.

Date queste condizioni interne, la fase imperialista del capitalismo ha esarcebato la concorrenza del mercato internazionale e ha portato alla Prima guerra per una nuova spartizione. Guidato dal partito Unione e Progresso l'impero ottomano si alleò con la Germania, l'Austria-Ungheria e prese parte alla Prima guerra per una nuova spartizione, svolgendo un ruolo di catalizzatore nel genocidio armeno. Così, in tali condizioni storiche, è avvenuto il genocidio armeno, con gli armeni presi tra lo Stato ottomano e la Russia zarista.

Poche ore dopo che l'Impero Ottomano e la Germania segretamente firmano un'alleanza politico-militare il 2 agosto 1914, gli aderenti all'Unione dichiarano la mobilitazione generale, e in seguito a ciò gli armeni furono rapidamente segnati. 300 mila armeni sono stati segnati. Gli armeni segnati sono stati dapprima disarmati all'interno dell'esercito e messi a lavorare in Battaglioni di Lavoro cui subito dopo ha fatto seguito la strage di massa nel 1915.

Con l'inizio della guerra, l'esercito ottomano subì perdite importanti contro l'esercito russo. Lo stato ottomano attribuì queste perdite al sostegno armeno alla Russia e ciò portò gli armeni a diventare oggetto di attacchi. Prima del genocidio, gli ottomani lanciarono una grande campagna. Ovunque gli armeni furono presi di mira. A partire dal 1915, questa campagna aveva come obbiettivo quella di isolare e rompere i punti di resistenza. Il governo ottomano decise il massacro degli armeni e al fine di evitare che questo diventasse di pubblico dominio in tutto il mondo, gli intellettuali armeni furono liquidati. Il 24 aprile 1915 gli ottomani radunarono circa 1000 intellettuali armeni e li massacrarono. La seconda fase del genocidio è stata quella di segnare rapidamente gli armeni nell'esercito per evitare una resistenza armata. 300 mila armeni sono stati seganti. Questi armeni sono stati inizialmente disarmati nell'esercito ottomano, poi messi a lavorare nell'esercito e poi sono stati massacrati. Nella terza fase del genocidio, i restanti armeni sono stati costretti a lasciare le loro terre e ad andare in esilio nel deserto Der Zor in Siria. Donne affamate e assetate, bambini e anziani sono stati costretti a camminare per giorni. Ovunque passassero, vennero aggrediti dai soldati ottomani che li accompagnavano, da bande e da alcuni signori feudali curdi, sceicchi e leader tribali. Nessuno degli Armeni ha raggiunto la propria destinazione e un milione e mezzo di essi venne massacrato in un vero e proprio genocidio. Alcuni armeni fuggiti e sopravvissuti al genocidio fuggirono da Van, Erzurum e Erzincan e trovarono rifugio nell'Armenia russa.

L'obiettivo principale dietro la politica di sfollamento forzato e di politiche di genocidio nei confronti degli armeni e delle altre nazioni e minoranze oppresse è stata l'intenzione di “turchificare” la capitale del paese. Gli armeni e i greci erano generalmente impegnati nel commercio, e avevano una parte significativa del capitale del paese durante il periodo finale dell'impero. Gli armeni e greci che detenevano grandi capitali, erano diventati gli agenti per il capitale imperialista nell'Impero Ottomano. I mezzi di produzione e della ricchezza appartenevano agli armeni, ai greci e alle nazioni e comunità non musulmane. E questo non solo in città come Istanbul o Izmir, ma anche in molte città, cittadine o villaggi dell'Anatolia e Mesopotamia abitati da nazioni e minoranze oppresse. Affinché la turchizzazione avesse successo ci si aspettava che tutto questo capitale dovesse essere nelle mani della borghesia turca economicamente debole.

La responsabilità dell'imperialismo tedesco nel genocidio armeno

Oggi, l'appoggio dell'imperialismo tedesco all'Impero Ottomano è sempre più chiaro. La politica della Germania di espandersi verso l'Estremo Oriente attraverso l'Impero ottomano ha sempre rafforzato i rapporti tra la Germania e l'Impero Ottomano. Il compito della ricostruzione dell'esercito ottomano dopo la perdita delle guerre balcaniche – essendo l'impero ottomano una semi-colonia della Germania - è stato intrapreso dall'imperialismo tedesco.

Quando la prima guerra mondiale imperialista scoppiò, tutti i posti importanti nell'esercito ottomano erano detenuti da ufficiali tedeschi. Per l'amministrazione dell'esercito ottomano, venne nominato il colonnello Bronsart Von Schellendorf dell'esercito tedesco. Nel corso del tempo, l'intero esercito ottomano fu controllato dalla Germania con l'amministrazione completamente passata agli ufficiali tedeschi. La Germania era consapevole del fatto che l'Impero Ottomano stava per massacrare gli armeni. Infatti, quando un sacerdote, Johannes Pepsis tenne una conferenza stampa a Berlino per informare il pubblico sul genocidio degli armeni nell'Impero Ottomano, il governo tedesco del tempo censurò questa notizia, perché scopriva il coinvolgimento e la responsabilità della Germania. Molti soldati tedeschi nell'esercito ottomano presero parte al massacro. Gli armeni sfuggiti al massacro nel 1915 e che si rifugiarono sulle montagne Musa furono assediati dai soldati sotto il comando di ufficiali tedeschi. Allo stesso modo a Urfa, rompendo la resistenza armena, gli ufficiali ottomani furono assistiti dall'ufficiale tedesco Von Reischenberg. Nel 100° anniversario del genocidio armeno, la Germania deve accettare questa responsabilità.

Quando l'imperialismo tedesco perse la prima guerra imperialista, anche gli ottomani furono considerati tra gli sconfitti. Con la sconfitta della guerra, alcuni membri del Comitato per l'Unione e Progresso fuggirono all'estero. I rimanenti membri del Comitato per l'Unione e Progresso si organizzarono intorno a Mustafa Kemal (Ataturk), al fine di costruire un nuovo stato-nazione. La prima cosa che i kemalisti fecero fu quella di porre fine al lavoro dei tribunali che indagavano sul genocidio armeno. Tutti i dirigenti e gli amministratori ottomani furono assolti. Tutta la terra e la proprietà degli armeni fu consegnata alla nuova borghesia turca. Pertanto, l'attuale Stato turco, visto che è la continuazione dei fautori kemalisti del genocidio armeno, è responsabile per il genocidio.

Lo Stato turco continua ancora la sua ostilità verso gli armeni. Il fatto che l'assassinio del capo redattore del giornale Agos, Hrant Dink, il 19 gennaio 2007, da parte delle bande contro-insurrezionali organizzate all'interno del governo non è ancora stato risolto, è una chiara espressione di questo.

Lo Stato turco non riconosce i diritti di nessuna nazione o minoranze che vivono in Turchia. L'esistenza di milioni di curdi che vivono nel Kurdistan turco è stata negata fino a poco tempo fa. Lo Stato turco è stato costretto ad accettare l'esistenza dei curdi a seguito della tremenda lotta del movimento nazionale curdo, e non ha ancora riconosciuto molti diritti democratici dei curdi innanzi tutto il diritto all'istruzione in lingua madre. Oltre agli armeni le politiche discriminatorie dello Stato turco sono ancora in corso contro i Laz, i Circassi, i greci e altre minoranze.

NEL SUO 100° ANNIVERSARIO NON ABBIAMO DIMENTICATO E NON DIMENTICHEREMO IL GENOCIDIO ARMENO!

LO STATO TURCO DEVE ESSERE RITENUTO RESPONSABILE PER IL GENOCIDIO COMMESSO!

Partito Comunista di Turchia/marxista-leninista (TKP/ML)
Fronte Rivoluzionario per la Difesa del Diritto del Popolo - Brasile
Partito Comunista di Grecia/marxista - leninista (KKE/ML)
Fronte Rivoluzionario del Popolo (marxista-leninista-maoista) della Bolivia
Unione dei Comunisti Rivoluzionari (marxista-leninista-maoista) del Cile
OrganizzazioneMaoista per la Ricostituzione del Partito Comunista della Colombia
Partito Comunista dell'Ecuador – Sole Rosso
GCM - Gruppo Comunista Maoista
MLMRSG - Gruppo di Studio Rivoluzionario marxista-leninista-maoista
Partito Comunista dell'India (marxista-leninista)
Linea del Proletariato Marocchino marxista leninista (LPMML)

Aprile 2015

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