mercoledì 22 aprile 2015

pc 22 aprile - ECCO IL FASCISMO APERTO, QUELLO PADRONALE DI MARCHIONNE E DEI SUOI SINDACATI "PARTECIPATIVI"

Dai sindacati gialli al sindacatoo unico direttamente organizzato da Marchionne. 

Dopo la formazione del sindacato di capi e quadri, presente alle ultime elezioni Rsu alla Sata di Melfi, in tandem con il sindacato giallo Fismic, ora per il tramite di quest'ultimo, Marchionne si organizza un suo unico sindacato. 
Se passa, sarà esattamente come nel fascismo, chi non avrà la tessera di questo sindacato fascista sarà licenziato... Per ora, poi...

E' la strada per l'affossamento della idea stessa dell'organizzazione sindacale dei lavoratori, per la legittimazione solo del sindacato corporativo.
In questa direzione va la regolamentazione dei sindacati che vuole fare il governo Renzi (e già comunicata con il Teso Unico sulla rappresentanza del 10.1.14) unitamente alla cancellazione di tutto lo Statuto dei lavoratori,dopo l'attacco all'art. 18.

Gli operai e le operaie della Fiat devono bloccare subito questo pesante attacco. Ma anche dalle altre fabbriche bisogna denunciare questo nero che avanza.

(dalla stampa) - C’è chi parla di nuovo sindacato unico. E’ prematuro, ma certo nell’ex Fiat ora Fca, il ruolo della Fismic, certificato anche dalle elezioni della Rsa non è più così marginale. Prima il processo federativo nesso in piedi con i quadri. Ora una lettera, rivolta alla Fim che certo punta a sparigliare le carte anche nei confronti degli altri firmatari cercando di portarli verso un’unica grande coalizione, proponendo un patto federativo. "le sigle sindacali sono troppe nel nostro Paese e sono un residuo degli anni 50. Per affrontare il futuro servono strumento nuovi. In Fca esistono un sindacato maggioritario che è quello partecipativo e uno minoritario che è quello antagonista. la Fiom. Sarà bene che i sindacati partecipativi trovino un'intesa".
Risponde subito la Fim per bocca del suo segretario Bentivogli: “La Fim Cisl ritiene non più rinviabile un processo rifondativo e di rinnovamento del sindacalismo italiano, per poter meglio rispondere alla sfida della rappresentanza del futuro".
La proliferazione di innumerevoli sigle sindacali in ogni settore ha di fatto indebolito la forza complessiva di tutto il sindacato. Del resto lo spirito del Testo Unico sulla rappresentanza siglato da Cgil, Cisl e Uil il 10 gennaio 2014, punta proprio ad una regolazione e semplificazione della rappresentanza. Pertanto riteniamo decisivo un processo che realizzi una grande e forte coalizione sindacale, autonoma dalla politica, dalle aziende e vicina ai lavoratori e radicata nelle fabbriche (!?)". 

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