mercoledì 1 aprile 2015

pc 1 aprile - A PROPOSITO DEL LAVORO/NON LAVORO DELLE DONNE: UN OPUSCOLO IMPORTANTE DEL MFPR - richiederlo a mfpr.naz@gmail.com

INDICE

1)  Analisi/Inchiesta
La realtà nuda e cruda del lavoro e non lavoro delle donne

Una utile (ma sprecata) inchiesta sulle operaie metal meccaniche della Fiom

No alle politiche di conciliazione lavoro/famiglia 

2) La prassi di lotta delle donne
Lo sciopero delle donne
Dibattito sullo sciopero delle donne
Risposta ad alcune obiezioni/interventi
sullo sciopero delle donne 

3) Esperienze di lotta
Bilancio della rivolta delle lavoratrici delle pulizie a Taranto
Sulla lotta delle precarie Coop Sociali a Palermo 


Questo opuscolo ha innanzitutto come scopo quello di rimettere al centro le donne proletarie, quelle più sfruttate e oppresse che non hanno una ma mille catene da spezzare, e che per questo quando lottano rappresentano tutti i bi/sogni di tutte le donne.
Lo facciamo attraverso un'analisi concreta delle condizioni concrete in cui vive la maggioranza delle donne nel nostro paese. E riprendendo e rileggendo una utile inchiesta fatta dalla Fiom tra migliaia di operaie, in particolare di grandi fabbriche; una denuncia viva, forte e generale che deve diventare un'arma di lotta.
Una parte dell'opuscolo riguarda le esperienze dirette di lotta tra e con le lavoratrici, precarie, che mostrano lo stretto intreccio tra condizione di classe e condizione di genere; intreccio che c'è nella realtà, ma che emerge forte nella coscienza delle stesse lavoratrici, disoccupate, se le lotte vengono dirette con questa linea e concezione.
Ma la parte principale di questo opuscolo è, per noi, sullo “sciopero delle donne”, perché è quella che deve trasformare una descrizione/analisi di dati, condizioni di lavoro e di vita in azione viva e dirompente.
Lo sciopero delle donne è oggi necessario per fare delle donne proletarie, della loro ribellione una forza poderosa della lotta contro l'attuale sistema capitalista; e perché queste donne che sono la maggioranza non possono andare alla coda dei movimenti di donne piccolo o medio borghesi, ma
prendere la testa della lotta femminista proletaria rivoluzionaria, oggi sempre più necessaria.

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