sabato 28 marzo 2015

pc 28 marzo - La manifestazione di Roma Landini-Fiom... 'la banalità del male'

Landini e la Fiom hanno promosso una manifestazione nazionale a Roma per rilanciare la lotta contro il jobs act e le politiche sociali del governo Renzi e per lanciare la proposta politica sindacale o sindacale politica di coalizione sociale “Unions”, volta a costruire un'alternativa a queste stesse politiche.
Presentata così, avremmo e dovremmo subito aderire, invitare a partecipare, cercare di indirizzare la manifestazione verso una maggiore radicalità di obiettivi e di prospettive. E', come si dice è una cosa banale... ma a volte bisogna parlare della 'banalità del male' 

Il sistema imperialista attraversa una crisi economica che viene scaricata sugli operai e le masse popolari in tutto il mondo, in Europa le potenze imperialiste più forti, in primis la Germania, impongono i loro interessi su quelli più deboli attraverso strumenti, quali la Bce, ecc. In Italia i governi diventano sempre più espressione pura dei padroni e trasformano regole e Stati in senso dittatoriale e moderno fascista per imporre gli interessi del capitale.
Da qui discendono le politiche quotidiane del governo che si traducono in tutto quello che Landini denuncia, soprattutto dagli schermi televisivi.
Pensare, quindi, di contrastare queste politica, questi interessi e questo sistema con al linea e l'azione perseguita da Landini è una pura illusione.
Landini dovrebbe dire che senza rovesciare questo governo e ogni dei padroni non è possibile realizzare nessuno degli obiettivi e dei propositi che egli propone.
Ma Landini così non sarebbe Landini, il segretario della Fiom che in ogni fabbrica ha firmato in questi anni accordi con i padroni che hanno avuto il segno dei tempi; non sarebbe parte integrante della Cgil che è stato un puntello decisivo non solo della concertazione ma della collaborazione di classe che ha portato i lavoratori a perdere giorno per giorno, oltre che salari, posti di lavoro, quei diritti che Landini oggi rivendica; per non dire quella che la Fiom ha fatto politicamente che è ancor più grave di ciò che ha fatto a livello sindacale, essere base elettorale e di sostegno di quei partiti di falsa sinistra che oggi hanno partorito il mostro Renzi, verso cui ora ci si scaglia. La stessa proposta di coalizione sociale ripete con parole nuove operazioni elettorali vecchie che da anni si ripropongono con lo stesso risultato fallimentare per le masse, un po' meno per gli esponenti del ceto politico che sostiene Landini, che continuamente si ricicla e tuttora in parte campa di finanziamenti pubblici e cariche sia pur minori.
Certo, in tempi di Renzi Landini sembra un “estremista” meno demagogico e populista di Grillo, più legato al mondo del lavoro. Ma di buone intenzioni è lastricata la via dell'inferno. Oggi serve altro.
Serve la riorganizzazione del sindacato di classe e di massa nelle fabbriche, nei posti di lavoro, sul territorio; quando questo gli operai e i lavoratori cercano di realizarlo trovano la Cgil di cui la Fiom fa parte, oltre naturalmente Cisl e Uil, come ostacolo principale, e al fascismo padronale si allea subito il fascismo sindacale.
Serve un partito della classe operaia e dei lavoratori alternativo nei programmi, nella prassi, nell'organizzazione, nell'ideologia e morale ai partiti e alle coalizioni elettorali che Landini finora ha sostenuto e che ora vuole realizzare in proprio.
Serve non una confusa e salottiera coalizione sociale, ma un fronte unito di lotta che prendendo il meglio dei movimenti di lotta di questi anni sappia rovesciare contro il governo, lo Stato dei padroni la forza di una rivolta sociale. E' bene dire proprio ora che Landini esce allo scoperto, che ogni momento di rivolta sociale di qwuesti anni hanno visto Landini, la Fiom-Cgil, gli interlocutori della sua coalizzione soaile “unions” contro i ribelli e dalla parte di chi reprimeva la “violenza”, arma quest'ultima indispensabile e necessaria alla lotta contro quelle politiche che Landini dice di combattere e per raggiungere quegli obiettivi che enuncia.

Non siamo a Roma oggi in sostanza perchè pensiamo che Landini, gli organizzatori,gran parte di coloro che partecipano alla manifestazione, non siano parte della soluzione ma parte del problema, che gli operai metalmeccanici, le masse lavoratrici, precarie, disoccupate, le energie intellettuali, realmente democratiche e progressiste hanno di fronte nell'attuale situazione politica.

proletari comunisti-PCm Italia
28 marzo 2015

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