lunedì 16 marzo 2015

pc 16 marzo - IL MESSAGGIO DEI LAVORATORI AGLI OPERAI DELLA MARUTI SUZUKI: LA VOSTRA LOTTA E' LA NOSTRA!

Il testo del messaggio

All'assemblea degli operai della Maruti Suzuki di Gurgaon-Manesar.
con entusiasmo e spirito internazionalista salutiamo la vostra eroica lotta contro lo sfruttamento e l'arroganza dei padroni e la repressione del governo al loro servizio.
Con la vostra lotta unitaria e di massa avete dimostrato che non basta resistere e accontentarsi delle piccole concessioni dei padroni ma che è tutto il sistema della schiavitù del lavoro salariato che deve essere rovesciato: dal comando padronale in fabbrica e nella società in nome dei profitti per i quali è sempre pronto a calpestare i diritti conquistati con il sangue e i sacrifici dei lavoratori in lotta, ma anche dai governi che, di fronte alle vostre legittime richieste di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro rispondono sempre, in India, come in Italia, con la polizia, con il carcere, con leggi a vantaggio dei padroni, così come agiscono allo stesso modo lo Stato e la magistratura con sentenze tutte politiche emesse nell'interesse dei padroni.
La vostra lotta ha dimostrato agli operai in India e in tutto il mondo che l'autonomia di classe attraverso l'autorganizzazione operaia è la vera forza che fa veramente paura ai padroni e ai governi, autonomia operaia da sindacati complici e partiti conciliatori con i padroni, necessaria per avanzare nella conquista del potere in mano agli operai.
In tutto il mondo la classe operaia resiste agli stessi attacchi del padronato e dei governi al loro servizio, ancora più pesanti per i lavoratori all'interno della crisi di questo sistema disumano e non riformabile. E' la lotta di classe che dimostra che i lavoratori sono un'unica classe e che i lavoratori non hanno nazione. La vostra lotta è la nostra. Ci uniamo a voi nel rivendicare la liberazione degli operai arrestati e metteremo in campo azioni denuncia e di mobilitazione tra i lavoratori della nostra città per rafforzare sempre più i nostri legami internazionalisti.

Viva l'unità della classe operaia. Viva l'internazionalismo proletario.

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