venerdì 6 febbraio 2015

pc 6 febbraio - Uno scandalo al giorno non toglie Expo di torno!

Expo, nuova inchiesta a tre mesi dal via: nel mirino quattro appalti sospetti
Milano, blitz della Finanza nella sede a meno di tre mesi dal via. L'indagine sulle vie d'Acqua è un filone di Mafia Capitale. L'accusa: turbativa d'asta
di Luca Zorloni e Marinella Rossi


Milano, 6 febbraio 2015 - Senza pace. L’intervento soft, così sottolineato in procura a Milano, non è letto in modo soft, fuori. Nuove indagini su appalti Expo, a tre mesi dal via. Emergono negli «ordini di esibizione», linguaggio tecnico che sta a dire del rastrellamento di carte voluto dai sostituti procuratori Luigi Orsi e Antonio D’Alessio nella sede dell’Esposizione di via Rovello. A carico di ignoti, è l’indagine, ma l’ipotesi di reato da routine non tranquillizza: turbativa d’asta e falso ideologico. E sono quattro gli appalti sospetti al centro della nuova indagine su lavori che si ritiene siano per lo più già eseguiti o in via di ultimazione: le gare sulle Vie d’acqua, la Darsena, il Campo Base e la Passeggiata Merlata. L’inchiesta non nasce a Milano, ma, costola dell’inchiesta Mafia Capitale, viene trasmessa dalla Guardia di Finanza di Roma. Ma se uno degli appalti per le vie d’acqua – il progetto di canali sud che congiunge il sito espositivo alla Darsena – è già comparso ed è stato vivisezionato in un’inchiesta su Antonio Acerbo, l’ex responsabile del Padiglione Italia (per il quale è stato già chiesto il giudizio immediato), e l’ex manager della Maltauro Costruzioni, Enrico Maltauro, gli altri siti sono new entry. E pensare che le Vie d’acqua sono state una delle opere con cui Milano ha ottenuto di ospitare l’Esposizione del 2015. Ma dal sistema di canali navigabili attraverso la città, una sorta di Naviglio del terzo millennio dai costi spropositati, l’infrastruttura presto si riduce. Spending review, corsa contro il tempo, blocchi imposti dalle (sei) inchieste. Le Vie d’acqua diventano una più modesta rete che approvvigiona il sito con l’acqua del canale Villoresi e trasferisce i flussi in uscita verso la Darsena, l’antico porto di Milano. E se la tratta nord, quella in ingresso, è quasi completata, con vari extracosti, la sud è l’appalto maledetto. Prima si scontra con l’alzata di scudi dei comitati civici No Canal, che si oppongono al passaggio del canale nei parchi dell’area ovest di Milano, poi con l’inchiesta giudiziaria. Risultato: la via d’acqua sud - quando sarà completata costerà 45 milioni di euro – non sarà pronta per Expo, se non nel tratto iniziale che dovrà mettere in sicurezza il sito di Rho-Pero. Anzi, è allo studio un piano B per sospenderla senza appello, destinando le risorse all’emergenza Seveso. Gli altri lavori finiti sotto osservazione sono il campo base, ossia il quartiere che ospita gli operai di Expo, e la passerella Expo-Merlata, che collegherà il sito con il quartiere residenziale di cascina Merlata. Il campo base è una cittadella di 13mila metri quadri, coperta di prefabbricati, con 500 camere, mensa da 660 posti e uffici tecnici. L’appalto per la fornitura dei prefabbricati, 6 milioni di euro, è stato vinto dalla Edilsider, mentre altre aziende si sono occupate delle fondazioni, delle recinzioni e della pavimentazione. La passerella Expo-Merlata raggiunge i condomini di Cascina Merlata, uno dei centri di accoglienza delle delegazioni straniere. Il ponte metallico porta la firma della Giugliano costruzioni metalliche, che con il 27,1% di sconto si è aggiudicata l’opera da 11,6 milioni di euro. E in questo dedalo di appalti, qualcuno, ancora, ha giocato sporco. 


Expo il «doping» delle aziende per ottenere gli appalti pubblici
I pm: false attestazioni alle aziende per vincere le gare. Il trucco per ingigantire le proprie capacità produttive. Documenti fittizi per almeno 4 opere
di Luigi Ferrarella
Non si «dopano» solo gli atleti per gareggiare alle Olimpiadi: ci sono anche le aziende che con fittizie operazioni garantite da false attestazioni, rese da apposite società di valutazione delegate dalla ex Authority degli appalti pubblici, «dopano» le proprie reali capacità produttive per gareggiare dove non avrebbero i requisiti e vincere le «Olimpiadi» di Expo 2015.  Quattro delle gare dell’esposizione universale al via dal 1° maggio hanno visto segmenti di lavori vinti da imprese che, come anabolizzante per gonfiare i muscoli delle proprie apparenti capacità imprenditoriali (e quindi i punteggi e le chance di partecipare alle gare e vincerle), utilizzavano una particolare «droga»: acquisizioni di altrui rami d’azienda del tutto fittizie, ma formalmente attestate dalle certificazioni rilasciate da talune «Soa». Cosa sono le «Soa»? Sono apposite società di certificazione, autorizzate a operare dalla disciolta Asvp-Authority di vigilanza per gli appalti pubblici, che da un lato sono tenute alla terzietà in quanto organismi in parte pubblici, ma dall’altro sono votate alla clientela privata in quanto «spa». A scoperchiare il calderone delle fittizie attestazioni di acquisizioni di rami d’azienda finalizzate al conseguimento di appalti pubblici altrimenti irraggiungibili è stata la Procura di Roma, da dove l’aggiunto Nello Rossi e il pm Giancarlo Cirielli hanno trasmesso alle Procure di mezza Italia gli atti relativi a imprese che hanno partecipato ad appalti pubblici con il «doping» di un know how esistente solo sulla carta. Tra essi anche quattro appalti di Expo 2015, di cui ieri, nonostante la particolare discrezione usualmente raccomandata sulle indagini Expo dal procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati che le coordina con i pm Luigi Orsi e Antonio D’Alessio, si è comprensibilmente subito appresa in Expo l’esibizione di documenti richiesti dalla GdF in un fascicolo sinora contro ignoti per le ipotesi di reato di falso in atto pubblico, truffa, e turbativa d’asta. Al vaglio sono le gare per l’impiantistica del lotto 1 del Campo base logistico (cittadella con centinaia di posti letto, mense e lavanderia per gli operai); parte dei lavori della Darsena; un canale delle Vie d’Acqua; e la Passerella tra Expo e la Cascina Merlata sede delle delegazioni nel semestre.
6 febbraio 2015 | 09:00

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