giovedì 5 febbraio 2015

pc 5 febbraio - Ilva Taranto il decreto Renzi a difesa dell'azienda imputata in tribunale - Appello alla mobilitazione per il 19 febbraio - e poi lo sciopero generale!

Ilva: gup esclude azienda da risarcimento creditori - il decreto di Renzi ha un primo effetto in tribunale - contestiamo questa decisione, sviluppiamo l'opposizione al decreto - manifestazione al tribunale il 19 - sciopero generale contro il decreto

Ilva: gup esclude azienda da risarcimento creditori

TARANTO – L'ultimo decreto
governativo mette al riparo l’Ilva dalle pretese risarcitorie e penalizza le parti civili dell’inchiesta 'Ambiente svendutò, che potranno chiedere i danni solo ai singoli imputati o (chi potrà dimostrare di aver subito un danno economico) rivolgersi al Tribunale fallimentare di Milano, competente ormai per tutti i contenziosi. Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha infatti accolto, dopo oltre tre ore di camera di consiglio, le eccezioni sollevate dai legali di Ilva spa, di Riva Fire e di Riva Forni Elettrici, escludendo le tre società dalla responsabilità civile.

Una decisione motivata dal fatto che l’Ilva è entrata in amministrazione straordinaria e le altre due società non erano parti nell’incidente probatorio svolto a suo tempo (marzo 2012). Gli avvocati dell’Ilva spa, ai quali si era associato il legale delle altre due società, hanno sostenuto che, poichè l’Ilva è stata ammessa all’amministrazione straordinaria, si devono seguire le regole del decreto Marzano e anche le pretese risarcitorie vanno presentate, per 'par condicio creditorum', al Tribunale di Milano.

Un’autentica 'mazzatà per quanti avevano avanzato le richieste di risarcimento: i famigliari di due operai morti in incidenti sul lavoro, i lavoratori che si sono ammalati perchè a contatto con le sostanze inquinanti, gli allevatori che hanno subito la mattanza del loro bestiame, i mitilicoltori a cui è stato impedito di allevare le cozze nel primo seno del mar Piccolo a causa della presenza oltre il limite di diossine e Pcb, i proprietari della abitazioni del rione Tamburi imbrattate dalle polveri.

Peacelink: risarcimento ai singoli imputati

Peacelink: risarcimento ai singoli imputati - tutte le parti civili operai ilva-cimiteriali- cittadini dei tamburi coordinati dagli avvocati Bonetto-Lamanna-Silvestre-Soggia continueranno a pretendere i risarcimenti dagli imputati responsabili del danno da disastro ambientale - ma ci prepariamo a una offensiva anche giudiziaria contro il governo che salva i padroni dai processi -

TARANTO – "Data la situazione di insolvenza, Ilva non dovrà pagare i miliardi di euro di risarcimento richiesti dalle centinaia di parti civili ammesse nel processo. Ma non tutto è perduto: ci sarà comunque il processo nei confronti degli imputati e la conseguente richiesta di risarcimento".

Lo afferma il presidente di PeaceLink Taranto Alessandro Marescotti, il quale spiega che l’associazione "continuerà a battersi come parte civile nel processo. Adesso possiamo comprendere quanto sia stato sbagliato sbarrare la strada alla magistratura con sette decreti, uno peggio dell’altro. Occorreva invece applicare il principio 'chi inquina pagà quando l’azienda era ancora vitale. E questo è stato impedito proprio da coloro che oggi scaricano sulla collettività i costi di un immane disastro economico, ambientale e sanitario".

Udienza gup al 19 per interrogatori

Prossima udienza il 19 febbraio - le particivili operai ilva-cimiteriali-cittadini dei tamburi coordinate dallo slai cobas fanno appello a una manifestazione di ntutte le parti civili il 19 febbraio al Tribunale - caserma vigili del fuoco - ore 9.30 info slaicobasta@gmail.com

 TARANTO – L'udienza preliminare legata al presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva di Taranto è stata aggiornata al 19 febbraio prossimo per la discussione dei pm e l’eventuale integrazione o riformulazione dei capi d’imputazione. Gli interrogatori degli imputati che ne faranno richiesta potrebbe avvenire nella prossima udienza o in quella del 6 marzo.

Avevano già chiesto di essere ascoltati il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, accusato di favoreggiamento personale, e il funzionario della Regione Puglia Pierfrancesco Palmisano, imputato di concorso in abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.

Dopo che il gup ha accolto le richieste di esclusione dell’Ilva spa, di Riva Forni Elettrici e di Riva Fire dalla responsabilità civile, l’unico modo per i creditori di chiedere il risarcimento è di rivalersi nei confronti dei singoli imputati o di presentare le istanze al Tribunale fallimentare di Milano, visto che l’Ilva è ormai entrata in amministrazione straordinaria.

Ilva: oggi incontro a P.Chigi con vertici Cdp

Nell'incontro di oggi a palazzo chigi - continua il bluff del DECRETO RENZI con istituzioni locali, sindacati confederali, parlamentari a tenergli bordone sulla pelle degli operai e dei cittadini - serve lo sciopero generale e il blocco generale della città di operai e masse popolari - con buona pace di quei cialtroni 'che non vogliono bloccare la città' con il risultato di lasciare campo libero a renzi - se entro il 15 non ci saranno soluzioni per il salario, il lavoro e la salute, partirà la campagna per lo sciopero generale dal basso sulla piattaforma del 'decreto operaio'

ROMA – Si stringono i tempi sul decreto Ilva. Mentre a Taranto la protesta delle aziende dell’indotto e dell’autotrasporto è sempre più drammatica, domani a Roma a Palazzo Chigi si terrà un vertice al quale parteciperanno oltre al premier Matteo Renzi e al Ministro Federica Guidi, i vertici di Cassa Depositi Prestiti e del Fondo Strategico, i commissari straordinari dell’Ilva e il consigliere economico del premier Andrea Guerra.

Sul tavolo la messa a punto degli emendamenti del governo al decreto Ilva che è attualmente all’esame delle commissioni riunite Industria e Ambiente del Senato.

Dopo la presentazione degli emendamenti sono ancora attesi il parere della Bilancio e appunto gli emendamenti del Governo. Anche se l’obiettivo resta quello di portare il testo in aula per martedì prossimo come stabilito dalla Capigruppo, i tempi appaiono davvero stretti, è più probabile che la prossima settimana siano le Commissioni a votare mentre per l’Aula bisognerà aspettare la settimana successiva.

 Al vertice di Palazzo Chigi il premier esaminerà in prima persona gli interventi che il Governo porterà al testo del decreto, dopo le indicazioni emerse dalle audizioni che si sono tenute al Senato. La presenza dei vertici di Cassa Depositi Prestiti (il presidente Franco Bassanini e l’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini) e del Fondo Strategico Italiano (l'a.d. Maurizio Tamagnini) lasciano capire che il braccio finanziario dello Stato è ormai pronto per intervenire nel risanamento e nel rilancio dell’Ilva Spa, di fatto sottratta ai Riva dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza e l'apertura della procedura di fallimento controllato.

In particolare, i vertici Cdp affronteranno con Renzi e il consigliere Guerra il nodo del passaggio dei fondi Fintecna (circa 150 milioni di euro) alla contabilità ordinaria dell’Ilva. Un passaggio per il quale Fintecna chiede, prima di dare il via libera, di essere garantita per legge da ogni possibile futuro contenzioso. Un emendamento del governo in questo senso potrebbe uscire da Palazzo Chigi.

L’altro aspetto sul quale con ogni probabilità interverranno Cdp e Fsi sarà la costituenda società di servizio per la patrimonializzazione e ristrutturazione delle imprese prevista dall’Investment compact. L'Ilva sarà infatti il primo banco di prova del nuovo strumento messo a punto per risanare le imprese in "temporanei squilibri patrimoniali o finanziari" ma "caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato".

La società, che opererà come una società di turnaround, dovrebbe intervenire nel capitale della Newco che, come previsto dal decreto Ilva, potrebbe acquisire o – più probabilmente – prendere in affitto gli stabilimenti dell’Ilva e in particolare quello di Taranto.

All’incontro di Palazzo Chigi si studierà poi una soluzione per le aziende dell’indotto e in particolare dell’autotrasporto di Taranto, sul piede di guerra da diverse settimane, dopo la notizia del fallimento dell’Ilva e il conseguente rischio di non vedersi pagati i crediti maturati finora con la gestione commissariale. L’obiettivo del governo è di salvaguardare il maggior numero possibile di aziende dell’indotto inserendole nell’elenco dei creditori strategici per il proseguimento dell’operatività dell’Ilva.

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