giovedì 19 febbraio 2015

pc 19 Febbraio - Palermo in piazza contro le stragi dei migranti e le aspirazioni neo-coloniali italiane

Sabato 21 Febbraio il circolo di proletari comunisti sarà in centro città a Palermo, di fronte il Teatro Massimo alle 16:30 per un volantinaggio-sit-in di controinformazione:

NO ALL'INTERVENTO MILITARE IN LIBIA!


Da qualche giorno i media nazionali stanno amplificando il cosiddetto “pericolo ISIS” in Libia facendo eco alla propaganda del gruppo islamista che proclama di “essere alle porte di Roma”.
Ma è davvero così?
La Libia post-Gheddafi è un paese caotico dove milizie islamiste, capi tribali e il governo “legittimo” si contendono il potere in una guerra civile in cui vige la regola del tutti contro tutti. Anche i gruppi islamisti si combattono tra di loro. Quindi è necessario approfondire la questione e sfatare alcuni miti:
  •        l’ISIS non ha il controllo della Libia come vorrebbero fare credere i media, anzi con i pochi uomini che ha è impegnato a lottare contro le fazioni libiche rivali.
  •       l’ISIS non ha la capacità militare di colpire la Sicilia con i missili scud in proprio possesso che hanno una gittata di 280 km ben al di sotto di quella necessaria per raggiungere le nostre coste, non ha aviazione, non ha imbarcazioni adeguate per raggiungere il nostro paese.
Quindi perché il ministro Gentiloni dice con arroganza che “siamo pronti a combattere”? Per cosa?
Con la scusa della “lotta al terrorismo” questo  governo con i suoi improbabili ministri  Gentiloni e Pinotti vorrebbe trascinarci in una guerra imperialista e neocoloniale in Libia, per gli interessi dell'ENI, del petrolio, dei mercanti d'armi ..

l'Italia andrebbe in Libia a parteggiare nella guerra tra bande in corso creata dall'intervento precedente delle potenze occidentali, Italia compresa, contro Gheddafi. Questo governo, questo parlamento, non hanno nessun diritto di trascinarci in guerra in spregio dell'art.11 della Costituzione. L’ipocrisia del governo italiano dovrebbe essere abbastanza chiara se si considera il fatto che la soluzione per indebolire queste organizzazioni sarebbe altra come spiegano alcuni analisti, ovvero interrompere immediatamente il commercio d’armi verso quelle parti del mondo e rompere qualsiasi rapporto commerciale e diplomatico con i paesi dell’area che finanziano questi gruppi (in particolare Arabia Saudita e Qatar) in realtà questo governo e tutti i governi al soldo dei padroni in particolare di chi produce armi come l’italianissima Beretta non farà mai questo passo; al contrario un intervento militare va incontro agli interessi di questi industriali che lucrano sulla vita dei popoli del mondo. Inoltre come dimostrano i bombardamenti della coalizione internazionale contro l’ISIS in Siria e Iraq, con mezzi ben superiori da quanto previsto dal governo italiano, essi non sono per niente efficaci. Gli unici risultati li ha ottenuti il popolo curdo che si è armato e sta riuscendo a respingere le forze neo-medievali e fasciste dell’ISIS. Non possono essere gli eserciti occidentali invasori la soluzione del problema al contrario essi alimentano e danno linfa vitale al fondamentalismo islamico che ha una giustificazione per una lotta contro i “crociati” come già è stato definito il nostro governo dalla sezione libica dell’ISIS. Inoltre il popolo libico si ricorda ancora la criminale colonizzazione italiana, un’eventuale invasione del nostro paese avrà come effetto quello di favorire il proselitismo delle formazioni islamiste, ISIS compreso, rafforzandole. Sul “fronte interno” il governo non fa altro che tagliare la spesa sociale che grava sempre di più sui cittadini, i lavoratori e le masse popolari!

Siamo in crisi, la gente non ha lavoro, ne soldi e loro ci trascinano in guerra mentre una massa di migranti sfugge da miseria, fame e guerre e approdano, se riescono a non morire annegati, sulle nostre coste e il governo va ad alimentare la spirale di queste guerre che ne alimenterà l'immane flusso.

Non un soldo, non un soldato per la loro sporca guerra!

Lavoro non guerra!

Diritto alla vita, salute non morte sotto le bombe!
Soldi per vivere e non per spese militari e armamenti!


Circolo proletari comunisti Palermo

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