martedì 10 febbraio 2015

pc 10 febbraio - UN COMMENTO ALL'APPELLO SU NADIA LIOCE APPOGGIATO DAL SRP


Così lo stato vuole uccidere Nadia e sventolare la testa di 
una prigioniera politica davanti al proletariato ...ma Nadia 
non si è pentita e vive ancora, così pure il proletariato, 
perché viva è la necessità della rivoluzione proletaria. 
La giustizia borghese, quella di Biagi e di D'Antona, quella 
di Renzi, Monti, Marchionne, Berlusconi ecc. ha fatto 
molti più morti di Nadia: morti di stato, morti sul lavoro, 
morti per fame e per miseria. Il proletariato comincia a 
vedere che questa giustizia borghese lo vuole schiavo o 
morto, comicia a vedere che la giustizia di stato ha 2 pesi 
2 misure: l'una per chi uccide e avvelena gli operai, i 
proletari, le popolazioni e il territorio, l'altra per chi lotta 
contro questa devastazione umana ed ambientale. 
Ma finché la violenza di stato continuerà a chiamarsi 
giustizia, la giustizia del proletariato continuerà a 
chiamarsi violenza. "Mors tua vita mea" ci ricordano i servi 
dei padroni in ogni circostanza e in ogni ambito per 
dividerci, isolarci, 

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