mercoledì 7 maggio 2014

pc 7 maggio - CONTINUA LA MATTANZA DELLE DONNE, IL FEMMINICIDIO NON E’ CASUALITA’ MA IL PRODOTTO PIU’ BARBARO DI QUESTA SOCIETA’!

Ieri, a Firenze, un’altra donna è stata barbaramente uccisa. Si chiamava Andrea Cristina Zamfir, 26 anni, rumena, trovata nuda, inginocchiata e legata ad una sbarra con le braccia spalancate, «come se fosse crocifissa» - ha detto l’uomo che lunedì mattina l'ha trovata per primo.
Uccisa dopo una serie di sevizie sessuali e lasciata morire sotto un cavalcavia alle porte della città.

L’anno scorso, sempre a Firenze, una prostituta fu violentata e ritrovata nuda e legata con lo scotch, ma ancora viva. L’ipotesi degli investigatori è che si tratti di un violentatore seriale, che questa volta ha anche ucciso.

Maniaci, ma soprattutto mariti, compagni, ex, fidanzati, conoscenti, sconosciuti ecc.. sono gli artefici della carneficina delle donne, del femminicidio, alimentato dalla cultura maschilista, patriarcale, misogina,di questa società,di questo sistema putrido e reazionario che fa dell’oppressione, della subalternità e della violenza sessuale e di ogni genere sulle donne, il proprio puntello.

PER LE DONNE UCCISE NON BASTA IL LUTTO
PAGHERETE CARO, PAGHERETE TUTTO!

La violenza e il massacro delle donne non possono essere considerati una normalità, non possono essere più accettati come frutto di menti malate, di mele marce da estirpare da una società sana. Perché di sano in questo società non vi è proprio nulla!
Sono proprio questi tragici fatti che, più di ogni altra questione, mostrano ampiamente che il sistema in cui ci costringono a sopravvivere è profondamente MALATO, DA ABBATTERE, DA TRASFORMARE RADICALMENTE!
Perciò è necessaria la ribellione, l’autorganizzazione, la rivolta, la rivoluzione delle masse femminili.

NON CI SONO E NON CI POSSONO ESSERE  ALTRE PAROLE…!


Pa, 06.05.2014

Lavoratrici SLAI Cobas s.c. Policlinico-Palermo

pc 7 maggio - IL 19 GIUGNO, INIZIO DEL PROCESSO AI RIVA, ESCE IL LIBRO SULL'ILVA

E' un importante libro che ripercorre tutta la vicenda Ilva dal 2012, attraverso una rielaborazione, integrazione dei 4 dossier, e soprattutto nuovi testi, per restituire agli operai dell'Ilva un'analisi, una lettura ricca e complessa della "guerra" che si gioca all'Ilva, delle forze, posizioni agenti, e indicare le "armi" politiche, sindacali, teoriche di cui devono dotarsi gli operai per fare la loro battaglia di classe.



pc 7 maggio - contro l'ascesa del nazifascismo sostenuto dall'imperialismo USA-UE-Italia in Ucraina a fianco dei proletari e masse antifasciste, ma nessuna fiducia in PUTIN e nell'imperialismo russo!


partecipare alla manifestazione di roma

quello che condividiamo dell'appello 

 L’Unione Europea complice del nazismo in Ucraina. 


.....
Martedì 13 maggio, dalle 17,30, in via IV Novembre (Roma) Presidio antifascista e internazionalista sotto la sede dell'Unione Europea
in contemporanea con l'incontro tra la Commissione Europea e il governo golpista di Kiev

....La caccia al ‘russo’ e al ‘comunista’ delle bande neonaziste sostenute da Washington e Bruxelles si è trasformata ad Odessa in una vera e propria strage, con l’uccisione di decine di militanti antifascisti arsi vivi nel rogo della Casa dei Sindacati. 
-        Denunciamo la posizione del governo Renzi/Alfano, che a poche ore dalla strage per bocca della Ministra degli Esteri Roberta Pinotti, ha dichiarato: “Se dovesse servire l'Italia è disponibile anche ad inviare un contingente di peacekeeper in Ucraina". 
-         Esprimiamo la nostra rabbia, lo sgomento e la solidarietà totale alle vittime della barbarie nazista cadute a Odessa e in tutta l’Ucraina. In un’Europa attraversata da movimenti di chiara natura reazionaria e fascista è doveroso schierarsi con le donne e gli uomini che a Odessa, Slavyansk, Donetsk e nelle altri città ribelli dell’Ucraina resistono alle bande naziste. .....
-         
Promuovono: Rete dei Comunisti, Collettivo Militant – Noi saremo tutto, Comitato ‘Palestina nel Cuore’, Centro Sociale Ricomincio dal Faro, Rete No War di Roma, Sibialiria…

pc 7 maggio - Torino.. cominciano i preparativi per l'11 luglio.. dal movimento

Torino, #11 luglio: blocchiamo Renzi, combattiamo l'Europa dell'austerity


31mag_11LIl prossimo undici luglio i primi ministri dell'Unione Europea si incontreranno a Torino in un vertice in cui si parlerà di “occupazione giovanile”. Ma forse è di disoccupazione giovanile che sarebbe più lecito parlare. Se guardiamo ai dati europei la media dei senza lavoro sotto i 25 anni si aggirà intorno al 24 % ma nel Sud del continente si sfonda ampiamente il 40% e in Spagna e Grecia si va ben oltre il 50%. Questi dati rappresentano una brutta vetrina per un'Unione Europea che continua a chiedere sacrifici e austerità in nome di una ripresa che non arriva.
La scelta della città di Torino come sede dell'evento è da questo punto di vista sintomatica, presentata come fulgido esempio di sorpassamento del modello della città-fabbrica in un oltre di cui quel che si intravvede oggi è soprattutto l'indebitamento, la riduzione progressiva di servizi e welfare e l'impoverimento di ampie fasce di popolazione. Qui, dove non ha mai attecchito il modello berlusconiano, vige e domina da 20 anni il cosiddetto “Sistema-Torino”: un'intricatissima rete di rapporti economici, politici e personali tra grandi banche, fondazioni, ex-dirigenti di Pci-Ds-Pd e Fiat. Un modello che a quanto pare ha fatto scuola: la versione “di sinistra” del capitalismo neoliberista.
Su questa ordinaria gestione del paese si innesta oggi un'accelerazione dettata dalla crisi e dalle misure europee imposte dalla Trojka col Fiscal Compact, il pareggio di bilancio fatto entrare di forza nelle costituzioni nazionali, la riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL. La cancellazione della spesa pubblica per stare dentro questi parametri è la sola risposta comune messa in campo da governi nazionali complici e subalterni. Privatizzazione dei servizi, finanziarizzazione del welfare ed espropriazione dei beni comuni ne sono i corollari necessari. Le reti familiari/comunitarie, dove ci sono, restano le ultime ancore di salvezza prima dell'inferno dell'indebitamento individuale. Per un'Europa costruita sul primato della finanza, le richieste non hanno mai fine. Per quanto denaro pubblico e risparmi vi si getti dentro, la voragine non è mai colma.
Per i giovani il futuro si mostra sotto una prospettiva ancora più radicale, senza collocazione o prospettive che non siano quelle di un'infinita disponibilità ad assecondare le esigenze del capitale. Non importa quanto hai studiato e quali siano le tue aspettative, devi essere pronto e flessibile a ogni richiesta. Il punto non è “tirare la cinghia per stare nei parametri” ma farci tirare la cinghia per abituarci a dare di più e chiedere di meno. Produttività, flessibilità, competitività, merito sono le parole d'ordine di questo programma nemico di cui Renzi è il nome italiano. Le prime misure varate dal suo governo – Piano Casa e Jobs Act – sono espliciti momenti di una più generale guerra ai pobveri. Sono anche risposte politiche a quanto posto sul piatto dai movimenti, dalle vertenze sui luoghi di lavoro e nelle lotte territoriali.
Dobbiamo rovesciare questo programma, invertire l'ordine delle priorità. Ordinare un'altra agenda politica, sostanziata dalle lotte, legittimata nei territori, capace di gettare sabbia nei loro ingranaggi e porre sul medio-termine la questione strategica del come, cosa, quanto e per chi produrre. Lo sviluppo tecnologico (automazione, informatizzazione) permetterebbe oggi una riduzione netta e generalizzata del lavoro socialmente necessario, eppure ci troviamo ancora presi dentro le maglie di un ricatto che ci chiede di lavorare di più e più intensamente per mantenere in vita un sistema diseguale e mortifero. Il problema è quindi di del chi e a nome di chi decide.
Voremmo che la giornata dell'11 luglio metta all'ordine del giorno queste questioni e che lo faccia all'altezza dei tempi che stiamo vicendo, individuando pratiche efficaci e massificabili, in grado di indicare un percorso anche per i tempi futuri. Per questo invitiamo i movimenti, le lotte territoriali , i sindacati conflittuali e quanti e quante in questi anni si sono battuto contro i piani del neoliberismo e della trojka, a partecipare ad un'assemblea nazionale dei movimenti per discutere insieme e costruire collettivamente la giornata di lotta dell'11 luglio. La data che indichiamo è quella di sabato 31 maggio, h 14 a Palazzo Nuovo (Università di Torino).

#renzistaisereno #civediamolundici
#11L #nojobsact #notroika #nopianocasa

Movimenti sociali contro l'austerity e la precarietà - Torino

pc 7 maggio - Pillole comuniste

Il partito comunista e la militanza in esso è innanzitutto una scelta di vita e di modo di pensare, di organizzare il tempo.
E' una scelta di parte che subordina il tutto alla parte.

da Pillole comuniste - 1 -
10-6-2013

pc 7 maggio - E' ALLA "TENDA PER IL LAVORO" DEI DISOCCUPATI ORGANIZZATI DI TARANTO CHE SI FANNO GLI INCONTRI E SI ASSUMONO GLI IMPEGNI

Ieri sera alla Tenda per il Lavoro vi è stato un incontro su:
- è possibile coniugare Bonifiche, raccolta differenziata/ciclo rifiuti con LAVORO?
- è possibile coniugare formazione con LAVORO?
tra una delegazione di DISOCCUPATI ORGANIZZATI slai cobas e l'ex ass. al lavoro e alla formazione della Provincia, il Presidente della principale cooperativa negli appalti comunali, un responsabile degli enti formativi.
La Tenda, come i Disoccupati Organizzati hanno detto dal primo momento, sta diventando sia una iniziativa permanente di lotta, in primis contro il Comune, sia un punto vivo di riferimento per tutti coloro che vogliono lottare seriamente per il lavoro, e un luogo di solidarietà, appoggio della gente, MA ANCHE IL POSTO DOVE SI FANNO GLI INCONTRI, I "TAVOLI", perchè siano i "Palazzi" ad andare dai Disoccupati in lotta, confrontandosi con l'analisi della situazione e le proposte, anche con le critiche accese dei DO, e assumendosi impegni concreti.
In questo senso ieri vi è stato un altro incontro (dopo quello di giovedì scorso con l'arcivescovo). 
Il confronto si è incentrato soprattutto su due aspetti:
- la clausola sociale, perchè, sull'esempio di accordi fatti a Taranto su "clausole di salvaguardia" per l'assunzione di lavoratori in mobilità - per esempio recentemente al Porto - si inserisca nella gare di appalti di lavori pubblici, in primis bonifiche, l'impegno delle ditte ad assumere i disoccupati di Taranto;
vi sono già delle ditte sia di Taranto che addirittura del nord che hanno dichiarato il loro accordo verso questo tipo di "clausola sociale"; rispetto a questo - hanno detto i DO slai cobas - è la logica dell'emergenza e della necessità di dare risposte nuove all'altezza dell'emergenza lavoro a Taranto che deve guidare le soluzioni, non la logica ristretta e perdente delle "leggi esistenti", altrimenti è una presa in giro fare a Roma i "Tavoli per Taranto"  
- il passaggio essenziale della formazione (anche come canale che dia maggiore legittimità alla "clausola sociale"). Qui il dibattito è stato più articolato, anche con accenti differenti. Ma in sintesi si sono posti alcuni punti:
i soldi per la formazione devono essere presi anche dai fondi per l'ambientalizzazione sia nazionali che regionali; 
i corsi devono essere mirati sui lavori necessari e strategici per Taranto (bonifiche, attività logistiche nel porto, ciclo rifiuti) e riguardare una ampia platea di disoccupati e disoccupate, prendendo a riferimento l'esperienza positiva dei corsi sulla raccolta differenziata, ottenuti nel precedente ciclo di lotte;
targhettare alcuni dei progetti formativi già presentati dagli Enti alla provincia e che verranno autorizzati il 16 di questo mese, secondo l'esigenza di corsi per i lavori strategici;
chiedere comunque alla Regione di anticipare la programmazione dei fondi per la formazione 2014/2015. 
Insieme a questi punti, i Disoccupati Organizzati hanno posto la necessità, condivisa dal presidente de L'Ancora, anche di un intreccio formazione-lavoro in cui siano le ditte che assumono a garantire un periodo formativo intrecciato al lavoro; anche su questo vi sono già delle disponibilità da parte di alcune ditte interessate alle bonifiche. 
- la richiesta alla Regione e in particolare all'Ass. Caroli di farsi effettiva parte attiva e propositiva per mettere insieme tutte le parti istituzionali e imprenditoriali necessarie, senza limitarsi a burocratiche lettere o telefonate a prefettura, comune.
In conclusione, ci si è riconvocati dopo il 16 per fare il punto e passi concreti sulle questioni poste. 
Infine, nell'incontro si è posto chiaramente da parte dei DO la legittimità e la giustezza della "lista di lotta". I DO lottano e sono l'avanguardia per tutti i disoccupati e chi ha perso il lavoro a Taranto, anche dei tanti che purtroppo non lottano ancora; in questo senso ogni risultato conquistato da questi DO è un risultato per tutti. Ma sarebbe ben strano che i disoccupati che lottano ormai da mesi, che si prendono anche multe, denunce, poi a fronte di un risultato ottenuto con la loro lotta, venissero messi da parte in nome della "legge". Se così fosse, sarebbe un segnale negativo per tutti i disoccupati, che non è la lotta, non è la partecipazione diretta alla battaglia per il lavoro che paga, ma il solito andazzo, sempre, a Taranto in particolare, poi inquinato da clientelismi - e anche ora siamo sotto altre maledette e inquinanti elezioni...
E' INVECE IL MESSAGGIO DELLA "LISTA DI LOTTA" CHE DEVE PASSARE E COME NELL'ALTRO CICLO DI LOTTA SI DEVE AFFERMARE NELLA PRATICA!

pc 7 maggio - ELEZIONI EUROPEE boicottaggio attivo unità proletaria e antimperialista


Le elezioni europee giungono in una fase in cui i governi e gli Stati imperialisti europei, in unità e contesa imperialista tra di loro, scaricano la crisi sui proletari e sulle masse popolari del nostro continente per affrontare la battaglia e la contesa nel mondo con le altre potenze imperialiste; in questa situazione i paesi imperialisti da un lato si sono dotati di strumenti, rappresentati dal concetto di Troika, per decidere politiche comuni, ma dall'altro queste politiche comuni si risolvono nello scaricare la crisi dai paesi più forti ai paesi più deboli della UE.
I paesi più forti nel quadro dell'Europa imperialista, Germania e Francia, puntano però non solo a scaricare e difendersi ma anche a cogliere le opportunità della crisi per espandere la propria presenza imperialista dentro gli paesi europei e fuori dall'Europa per i mercati, il controllo delle fonti energetiche.
Questa politica espansionista accende nuove tensioni internazionali in diversi scacchieri del mondo e alimenta corsa agli armamenti, presenza militare, interventi imperialisti diretti, a volte in connubio con l'imperialismo americano, a volte in contesa con esso.
Nel tradurre queste politiche antioperaie e antiproletarie all'interno e all'esterno servono a borghesie, governi e Stati realizzare un fronte interno compatto, dei veri e propri regimi con equivalenti Stati di polizia per imporre con la forza preventiva e diretta piani e decisioni che fronteggiano, come è naturale che sia, lotte, proteste e, in alcuni paesi e in alcune occasioni, rivolte proletarie, giovanili e popolari.
Nel tradurre queste ulteriori trasformazioni reazionarie dello Stato in ciascun paese si alimenta un moderno fascismo adatto alla storia e alle condizioni di ciascuno dei paesi. Non centra che il governo sia di centrodestra o di centrosinistra, socialdemocratico o liberal popolare, la forma Stato che realizzano assume sempre più i caratteri di una moderna dittatura. In questa tendenza generale si rafforzano le tendenze apertamente neofasciste e naziste che da un lato sono organiche alla direzione di marcia di una Europa-nazione come blocco imperialista autonomo, dall'altra cavalcono i sentimenti e il disagio popolare antieuropeo e anti euro, per costruire una propria forza elettorale, politico e “militare”. 
A questo va aggiunto che la politica imperialista europea, dentro l'azione globale dell'imperialismo produce miseria, sfruttamento, fame e guerre nelle masse dei paesi oppressi che alimentano le ondate di immigrati che arrivano in Europa principalmente attraverso i paesi mediterranei più esposti.
I governi e gli Stati imperialisti da un lato accolgono ampi settori di queste masse per trasformarle in moderni schiavi, dall'altro approvano leggi razziste e antimmigrati che ne provoca miseria e morte nel mar mediterraneo.
Le forze apertamente fasciste e naziste scatenano in questo contesto razzismo e violenza che spesso intercettano gli umori più beceri anche in settori popolari.

Le elezioni europee in questo contesto sono la pura esplosione del peggio di Stati, governi, forze parlamentari e forze apertamente reazionarie. Il parlamento europeo non conta nulla, è un covo di politicanti corrotti e arricchiti, per dare un simulacro di democrazia alla dittatura delle borghesie dei paesi europei e dentro l'Europa, al peso di quelle più forti su quelle più deboli.
C'è un solo modo di opporsi a questi governi ed esso non passa in nessuna maniera dalla partecipazione al voto in queste elezioni
Chi a 'sinistra' partecipa al voto, lo fa per entrare nel Tavolo truccato di una democrazia che traveste la dittatura, e nonostante quello che afferma in programmi e comizi e elettorali, non rappresenta gli interessi proletari e popolari e contribuisce solo alla politica imperialista e alla rappresentazione di essa. 

I comunisti, i rivoluzionari, gli antimperialisti, gli organismi proletari e di massa in lotta, il movimento studentesco, gli antifascisti e gli antirazzisti in Europa possono essere uniti solo dal boicottaggio attivo delle elezioni, che non è né anarchismo né astensionismo di principio, ma costruzione coerente del fronte che nelle lotte presenti lavora per il futuro, la lotta per il potere proletario in ogni paese imperialista europeo, per il socialismo.

Non contribuiscono né a questa lotta né a questa prospettiva quelle forze che si dicono 'comuniste', che concentrano la campagna nel “NO euro” e “fuori dall'Europa”, civettando, che lo vogliano o no, col populismo reazionario dell'estrema destra.

 Non è “l'euro” che riduce in miseria le masse proletarie europee ma il capitalismo che utilizza gli strumenti monetari necessari ai suoi profitti; non è un supergoverno chiamato Troika il nemico principale ma la borghesia imperialista del proprio paese che è parte integrante dell'unità e della contesa dell'Europa imperialista.

Non esiste una tappa intermedia della lotta per il socialismo che passi per 'l'uscita dall'euro e dall'Europa', dipingendo i governi imperialisti più deboli come succubi della Troika a guida tedesca. 

Questa linea è opportunista di destra nel movimento proletario e comunista e non basta che sia portata avanti anche da alcune forze politiche e sindacali che quotidianamente lottano contro la politica imperialista europea, né basta che alcune di queste nelle elezioni di maggio si dichiarino anche contro il voto, per cambiare la natura della loro politica.

maggio 2014

martedì 6 maggio 2014

pc 6 maggio - Contro le marce oscurantiste: il diritto d'aborto non si tocca!

Domenica scorsa c’è stata la IV Marcia Nazionale per la vita. Dalle immagini si vedono gli odiosi cartelli consueti sbandierati dagli integralisti cattolici in queste occasioni di pura propaganda ideologica, per il riconoscimento giuridico dell’embrione, di criminalizzazione delle donne che decidono di abortire:” Ogni aborto è un bambino morto”, “La vita inizia dal concepimento”, “L’aborto è violenza”, con corollario di macabri fetini appesi su croci.
Ma, la prima foto della marcia ritrae un cartello che recita: "In uno stupro concepita, amo la vita” che richiama alla memoria gli odiosi molteplici casi in cui la Chiesa si è schierata contro la possibilità di ricorrere all’aborto per interrompere una gravidanza in seguito a uno stupro. Si va al di là, si teorizza fino in fondo il “naturale” ruolo subalterno delle donne in questa società che devono rassegnarsi a subire le mille oppressioni e violenze, fino allo stupro. Salto di qualità che ben fa comprendere come sia sempre più necessario contrastare l’offensiva dell’integralismo cattolico, ogni attacco al diritto di scelta delle donne in tema di maternità, pratico, ideologico, legislativo.
Mfpr milano

Di seguito un breve report dalla stampa
Da piazza della Repubblica a San Pietro contro l'aborto. Secondo gli organizzatori sono "40mila i partecipanti alla IV Marcia nazionale per la Vita" che è partita alle 9,30 per attraversare le strade della capitale e arrivare per il Regina Coeli di Papa Francesco. "Presenti numerosi esponenti politici di Fratelli d'Italia, Lega Nord, Forza Italia, tra cui Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri'', riferiscono ancora gli organizzatori. E anche l'onorevole Mario Borghezio. Tra i cartelli ce n'è anche uno indirizzato al presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Presidente non agevolare le coppie di fatto".

pc 6 maggio - Ancora sul 1° Maggio rosso e internazionalista nel mondo

Dal blog maoistroad.blogspot.com

May first in the world - people'a want revolution! maoism and mlm parties and organisations must be realized unity in action and struggle in the fire of classes struggle rallied proletarians and masses!

En Norvège :
Encore en Turquie :
À Tolosa/Toulouse, Occitanie (État français) :


À Barcellona
Le magasin de fringues ‘Mango’ attaqué à la peinture rouge pour sa complicité dans la mort de 1138 ouvriers du textile au Bangladesh
Aux États-Unis (Seattle) :
À Montréal :
À Paris : les prolétaires turcs, tamouls etc.
!
  marsiglia:
Au Liban :
En Indonésie :
À Istanbul :

En Ukraine :
Au Bangladesh :
torino:
  :
En Tunisie :
Au Népal :
Aux Philippines :

pc 6 maggio - Un importante opuscolo di polemica teorica contro la tendenza revisionista nel movimento comunista mlm internazionale rappresentata da B. AVAKIAN - PCR USA - richiedere a pcro.red@gmail.com


pc 6 maggio - L'unificazione dei maoisti in India nel Partito Comunista dell'India maoista, avanzamento strategico della guerra popolare!

Partito Comunista dell’India (Maoista)

Comitato Centrale
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1 maggio 2014

Dichiarazione di fusione del PCI(Maoista) e del PCI(M-L)Naxalbari
Salutiamo la fusione dei partiti maoisti in India in un solo Partito!

(rilasciata alla stampa dai compagni Abhay e Krantipriya, 
portavoce dei rispettivi partiti)

In occasione della giornata internazionale del proletariato mondiale, il glorioso Primo Maggio, noi, maoisti dell’India, con grande senso di responsabilità e ferma convinzione, annunciamo la fusione del PCI(maoista) e del PCI(ML) Naxalbari in un unico partito, il PCI(maoista). Rafforzando così l’avanguardia del proletariato indiano, contingente del proletariato mondiale, dedichiamo ancor più fermamente noi stessi alla causa della rivoluzione indiana e alla rivoluzione proletaria mondiale.
Il movimento maoista ha preso forma attraverso la grande insurrezione Naxalbari del 1967. Ispirati e guidati dai compagni Charu Mazumdar e Kanhai Chatterjee, fondatori del nostro partito, migliaia di dirigenti, quadri e masse hanno dato le loro preziose vite per far avanzare il movimento rivoluzionario e costruire un forte partito.
Dopo la battuta d’arresto dei primi anni 1970 e il martirio del compagno Charu Mazumdar, le forze rivoluzionarie comuniste si sono divise in molti gruppi. Mentre cercavano di costruire il movimento nelle rispettive realtà, i rivoluzionari autentici hanno continuato i loro sforzi per unire tutti i rivoluzionari in un solo partito. Attraverso questo processo, durato gli ultimi quattro decenni, il 21 settembre 2004 le due principali tendenze rappresentate dall’ex PCI(ML) (People’s War) e dal MCCI si sono fusi in un unico partito, il PCI(maoista). Questo ha segnato un salto di qualità nella realizzazione dell’aspirazione a lungo nutrita dagli operai, i contadini e le altre masse oppresse a costruire un unico centro di direzione che porti alla vittoria la guerra rivoluzionaria di nuova democrazia in India, per avanzare nella costruzione del socialismo e verso il comunismo. Ugualmente, anche il PCI(ML) Naxalbari ha fatto seri sforzi per unificare tutte le autentiche forze maoiste, combattendo il revisionismo dell’ex CRC, PCI(ML), guidato dal liquidazionista K. Venu e di Red Flag, guidata dall’opportunista KN Ramachandran. Al culmine di questi processi, i due partiti, il PCI (Maoista) e il PCI (ML) Naxalbari si sono unificati e così il nostro partito, il PCI(maoista), si è ulteriormente rafforzato. Questa unificazione dimostra oltre ogni dubbio che, da un lato, mobilitando le masse oppresse nella guerra popolare di lunga durata contro le classi dominanti e l’imperialismo e, dall’altro, aderendo al marxismo-leninismo-maoismo e alla linea rivoluzionaria del partito e conducendo una lotta tenace contro i revisionisti e liquidazionisti, tutte le forze maoiste autentiche possono unirsi in un solo partito, per quanto lungo possa essere il processo. Il nostro partito proseguirà nel compito di unificare tutte le autentiche forze rivoluzionarie agenti neri diversi gruppi ML.
Il partito unificato assume il marxismo-leninismo-maoismo come sua ideologia guida e ne approfondisce la comprensione sostenendolo, difendendolo e applicandolo creativamente. Facendo continuamente il bilancio delle lezioni della sua pratica rivoluzionaria e imparando dalle esperienze dei contingenti rivoluzionari del proletariato e dei popoli che lottano in tutto il mondo, esso sviluppa la sua linea e la pratica. Esso si assume il compito della rivoluzione di nuova democrazia, antifeudale, antimperialista. Questa rivoluzione porta al socialismo e al comunismo, continuando la rivoluzione attraverso rivoluzioni culturali. L’imperialismo, il feudalesimo e il capitalismo burocratico sono i bersagli della rivoluzione di nuova democrazia, il cui contenuto principale è la rivoluzione agraria armata. La via della rivoluzione è la guerra popolare di lunga durata. La contraddizione tra feudalesimo e le grandi masse è la principale. Il partito considera la contraddizione fra imperialismo e nazioni e popoli oppressi la contraddizione principale a livello mondiale, che si sta intensificando, insieme alle altre contraddizioni fondamentali nel mondo.
L’unità ora raggiunta spinge in avanti la capacità del PCI(maoista) di svolgere al meglio il suo ruolo di avanguardia della rivoluzione indiana. In decenni di dura lotta, sacrificando la vita di migliaia di grandi dirigenti comunisti, combattenti rossi e masse oppresse, il PCI(maoista) ha sviluppato la guerra popolare in India al livello di stabilire nell’India centrale e orientale le basi guerrigliere e il potere politico rosso, nella forma di Comitati Popolari Rivoluzionari, protetti dall’ Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione e dalla Milizia Popolare. Ciò è stato ottenuto combattendo contro le più criminali campagne di annientamento, ora concentrate nella Operazione Green Hunt - una guerra al popolo. Come parte di questa, decine di migliaia di persone sono state brutalmente attaccate. Omicidi, stupri, incendi di case e distruzioni di colture, evacuazioni forzate e molte altre pratiche disumane sono diventate comuni. Ora lo Stato indiano sta ricorrendo frequentemente ad attacchi aerei e di terra, impiegando la forza aerea e l’esercito. Ma, nonostante questi attacchi assassini, la guerra popolare di lunga durata continua ad avanzare a ondate. La recente espansione che ha realizzato nei Ghati meridionali lungo la costa occidentale della penisola indiana è la prova che le fiamme della rivoluzione continueranno a diffondersi fino quando lo Stato indiano, pilastro dell’imperialismo in Asia meridionale, sarà distrutto.
Mentre gli imperialisti e le classi dominanti loro lacchè in tutto il mondo sono intrappolati in una crisi senza fine, la favorevole situazione rivoluzionaria nel mondo ha portato a intense lotte di classe nel mondo imperialista e a guerre popolari guidate dai maoisti e lotte antimperialiste dirette da altre forze nei paesi oppressi. In India, le classi dominanti, da un lato, hanno schierato quattrocentomila delle loro truppe mercenarie nella parte centrale e orientale del paese, dove la lotta di classe ha raggiunto il livello di un’intensa guerra civile rivoluzionaria, che emerge come un’alternativa rivoluzionaria che sta orientando vaste masse di oppressi verso la rivoluzione e si concretizza nella formazione dell’ Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione (EPGL) e nello stato di nuova democrazia in embrione. Stanno anche accelerando la militarizzazione dei Ghati occidentali per schiacciare la nascente lotta armata rivoluzionaria. Dall’altro lato, impongono con la forza le politiche antipopolari della globalizzazione, contro i lavoratori, i contadini, gli adivasi, i dalit, le donne e le altre masse oppresse e portando a una crescita delle loro lotte militanti. Utilizzando questa situazione favorevole, il partito si sforzerà ancora di più per far avanzare il movimento rivoluzionario ad un livello superiore e per realizzare al meglio i propri compiti internazionali. Farà ogni sforzo per mobilitare le masse in centinaia di migliaia, intensificare ed espandere la guerriglia, affrontare le sfide decisive che il movimento rivoluzionario ha davanti e superarle.
Dolorosamente consapevoli delle profonde sofferenze e miseria in cui la stragrande maggioranza delle persone sono costrette a vivere in India e in tutto il mondo dal disumano sistema imperialista mondiale, consapevoli della devastazione causata da questo sistema all’ambiente globale e all’esistenza della vita sulla terra, coltivando la memoria delle migliaia di martiri che hanno dato la loro vita per la causa del comunismo, e uniti sotto la Bandiera Rossa abbrunata dal loro sangue, ci impegniamo a fare dell’unità che abbiamo raggiunto una potente arma di rivoluzione.



Ganapathy
Segretario Generale
PCI(maoista)

                                         Ajith
                                                                                              Segretario
                                                                                                                                                                     

PCI(ML)Naxalbari

pc 6 maggio - Il 1° Maggio rosso e internazionalista nel mondo


torino



 

 

 

May 1st Joint Declaration: 2014

Protester shoots firecrackers at riot police during a May Day demonstration in Istanbul
Another May Day Comes …
Imperialism has no future!The future belongs to communism!
Proletarians and oppressed people of all countries, unite!
Down with imperialism and all its watchdogs!
Long live proletarian internationalism! Long live world proletarian revolution!
Committee Building a Maoist Communist Party, Galicia -Spanish state
Communist (Maoist) Party of Afghanistan;
Communist Party of India (Maoist)
Democracy and Class Struggle – British State
Great Unrest WSRP – Wales British State
Long March Towards Communism (Spain);
Maoist Comunist Group – USA
Maoist Communist Mouvement Tunisia
Maoist Communist Party France;
Maoist Communist Party Italy;
Maoist Communist Party – Turkey North Kurdistan
Maoist Revolutionary League – Sry Lanka
Revolutionary Communist Party (PCR-RCP Canada);
Revolutionary Praxis – United Kingdom
Serve the People – Communist League of Norway
Servir Le Peuple – Sheisau Sorelh – Occitany – French state;
Workers Voice – Malaysia
 1.Mai 2014 in Hamburg

0Von den verschiedenen im Internet veröffentlichten Videos gefällt uns dieses am besten:
D. Der Block wurde angeführt von einem gemeinsamen Ausdruck der Einheit der Organisationen des BGIA und Unterstützern. Dahinter liefen u.a. Unterstützer der Maoistischen Kommunistische Partei Türkei-Nordkurdisten (MKP), von ADHK, der Volksfront (Halk Cephesi), der Kommunistischen Partei der Türkei/Marxisten-Leninisten (TKP/ML), von ATIK, der Neuen Demokratischen Jugend (YDG), von AGIF und den kurdischen Vereinen
Die weiteren
Fotos des internationalen Blocks auf der DGB-Demonstration:
Fotos der revolutionären 1.Mai-Demonstration:

May First - Turkish in Germany

4 Mayıs 2014 | 18:51 
Foto 1FRANKFURT |

nbg3DUİSBURG | 02 – 05 – 2014 ,

4 Mayıs 2014 | 22:45 
berlin1BERLİN

May First - Turkey May Day Protests Continue Despite Government Ban!

4 May 2014 
1 mayis 2014ISTANBUL|
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“Taksim Square is the May Day square,” declared

May First - Tunis - from Mouvement Communist Maoist






May First - Tunisie - Organisation du travail communiste - Tunisie





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

May First - Canada -Malgré une répression hors de toutes proportions, la CLAC a réussi à prendre la rue ce 1er mai!

Communiqué émis par la Convergence des luttes anticapitalistes (CLAC) de Montréal à la suite de la manifestation du 1er Mai:
Montréal, le 2 mai 2014 – En dépit d’un degré de

 

 

 

May First - France - 1er mai 2014 pour l'Unification des maoïstes ! - Face à l'offensive de la bourgeoisie, organisons la riposte révolutionnaire !

1er mai : Face à l'offensive de la bourgeoisie, organisons la riposte révolutionnaire !

lermont-Ferrand, Mulhouse, Paris,..

Clermont-Ferrand, Mulhouse, Paris,... d'autres photos sont en attente de publication !
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Mexico Todos a la marcha este 1 de Mayo

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May First - Indonesia -Frente de la Lucha Popular

Remitido por la compañera Tatiana Lukman


Declaración Emitida por

El FRENTE de La LUCHA POPULAR (FPR)

En conmemoración del Día Internacional de los Trabajadores 2014

¡Acabar con la Incautacion de Salarios, el Acaparamiento de Tierras y el Saqueo de Recursos Naturales, y Brindar Seguridad Social a Todo el Pueblo Totalmente Cubierta por el Estado!

 Brasil: 1º de Mayo ¡Viva el Día del Internacionalismo Proletario! Llamamiento de la Liga Obrera



Nota – El siguiente llamamiento de la Liga Operaria (Liga Obrera) de Brasil con motivo del próximo 1º de Mayo
“¡Brasil precisa de una Gran Revolución!”
PARTICIPE EN EL 1º DE MAYO CLASISTA
JUEVES 1º DE MAYO – 8 HORAS
En la sede del Sindicato de los Trabajadores de la Construcción de BH – Marreta
Rua Além Paríaba, nº 425 – Lagoinha cerca de Rodoviária
Organiza – Liga Obrera y STIC-BH / Marreta

May First - CHILE - ¡VIVA EL DÍA DEL PROLETARIADO INTERNACIONAL!

Como Frente Estudiantil Revolucionario saludamos la heroica lucha del proletariado, clase dirigente de la revolución Democrático-nacional, único camino que tiene el pueblo para liberarse del yugo de la explotación y la opresión. En esto los estudiantes tenemos tareas que cumplir: transformar liceos y universidades al servicio de la revolución y ligarnos a las amplias masas populares, porque son los obreros, trabajadores y campesinos principalmente pobres su pilar fundamental.

¡VIVAN LAS AMPLIAS MASAS POPULARES!
¡VIVA EL PROLETARIADO Y SU BRILLANTE IDEOLOGÍA EL MARXISMO-LENINÍSMO-MAOÍSMO!

F.E.R.
Frente Estudiantil Revolucionario
Por la senda del Marxismo-Leninismo-Maoísmo

Cina.

This commentary first appeared in the South China Morning Post on 1 May 2014. Copyright remains with the SCMP.
Geoffrey Crothall
The world's largest retailer Walmart got a nasty shock this year when it tried to close down a small, underperforming store in the central Chinese city of Changde. The company had already shut down several such stores in China without too much