lunedì 22 dicembre 2014

pc 22 dicembre - NO TAV cade un'altra montatura: Marta assolta! ma noi vorremmo gli sbirri e lo stato condannati!


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Si è oggi concluso il processo a carico di Marta per i fatti svoltisi in Val Clarea
nella notte tra il 19 ed il 20 luglio 2013.
Quella sera Marta venne fermata, con altri 8 attivisti Notav
(di cui uno minorenne) nel corso di una passeggiata notturna
nel Comune di Giaglione.
Quella notte circa 500 manifestanti si avvicinarono al
cantiere Tav senza mai entrare nella c.d. zona rossa
coperta da limite di viabilità in ragione di reiterati
provvedimenti prefettizi.
I manifestanti furono accerchiati e caricati dalle FF.OO.:
ci furono scontri e tafferugli a cui seguirono i fermi di nove persone.
Marta ed il minorenne furono denunciati a piede libero, mentre
gli altri sette fermati furono tratti in arresto, tutti per
rispondere dei reati di minaccia e violenza aggravate nei
confronti di operatori delle FF.OO., porto e detenzione di
armi da guerra e lesioni aggravate.
Tutti i fermati di quella sera in sede di convalida
dell’arresto denunciarono di essere stati violentemente
percossi dagli agenti operanti.
Il giorno successivo il Movimento Notav denunciò in una
conferenza stampa le gravi violenze di quella notte e, in quella stessa occasione, 
Marta raccontò di essere stata
selvaggiamente picchiata, di aver
subito violenza sessuale da parte di
agenti della Polizia di Stato e di
essere stata pesantemente svillaneggiata
ed insultata con epiteti di carattere sessista.
La Procura di Torino aprì quindi tre fascicoli in relazione alla
specifica posizione di Marta: uno a suo carico (ed a carico degli
altri fermati) ed altri due che la vedono persona offesa.
Di questi ultimi due fascicoli, aperti a seguito delle formali
querele sporte, uno è a carico dell’Onorevole Stefano Esposito
per le gravi diffamazioni che esternò a seguito del fermo e
della successiva conferenza stampa, l’altro è stato aperto
a carico di ignoti per le violenze ed i trattamenti subiti da
Marta in occasione del fermo.
Oggi Marta è stata assolta con una sentenza che cristallizza
non solo che non ha commesso i reati per cui è stata denunciata
ma che consente inoltre di ritenere, ove ve ne fosse ancora
bisogno, che quanto ha denunciato pubblicamente ed in Procura,
è attendibile e veritiero.
E’ opportuno precisare che la richiesta di assoluzione, sia pure
con formula dubitativa, è stata avanzata anche dalla pubblica accusa
che ha dovuto prendere atto che gli agenti che avevano fermato
Marta, e che ne avevano inizialmente connotato la condotta
in termini che ne determinarono la sottoposizione a procedimento
penale, avevano successivamente dichiarato di non poterle
attribuire alcuna condotta illecita essendosi limitati a soccorrerla,
avendola trovata sola, a terra e già ferita.
Tale repentino cambio di rotta da parte di coloro che hanno fermato
Marta ha evidentemente inciso sia sulla richiesta dei Pubblici
Ministeri che sulla decisione del G.I.P., ma ha anche
consentito alla Procura di richiedere l’archiviazione del
procedimento penale che vede Marta persona offesa
per le violenze subite quella notte. Tale richiesta sarà
ovviamente oggetto di opposizione e di successivo v
aglio del G.I.P., ma merita già alcune considerazioni.
Duole, ancora una volta, dover constatare che i procedimenti
nei quali gli attivisti Notav rivestono il ruolo di indagati
giungono velocemente a giudizio, mentre i procedimenti
che vedono gli stessi attivisti rivestire il ruolo di persone
offese giacciono fermi in indagini (è il caso, tra gli altri,
del procedimento penale che vede indagato
l’Onorevole Esposito per la diffamazione documentalmente
provata ai danni di Marta) o vengono inesorabilmente avviati
all’archiviazione.
La Procura della Repubblica di Torino il 15.12.2014 ha chiesto
l’archiviazione del procedimento per le violenze subite
da Marta. Il fascicolo, nonostante gli inequivocabili
elementi forniti dalla persona offesa atti ad identificare
gli autori delle violenze, è rimasto iscritto a carico di
ignoti sino a pochi giorni fa, e, quindi, per quasi
un anno e mezzo. Il 9.12.2014 il procedimento, dopo
ripetute ed estenuanti richieste della difesa di Marta,
è stato iscritto a carico di tre soggetti, tutti appartenenti
alle FF.OO.. Di tre giorni fa la richiesta di archiviazione.


La Procura di Torino ha quindi perseguito Marta con
tenacia pur in difetto di riscontri che ne comprovassero
le responsabilità, ignorando, per contro, gli elementi
in suo favore sin da subito emersi ed ostacolando
ogni tentativo di indagine da parte della sua difesa.
Inoltre Marta, il 30.1.2014, ha ricevuto un ordine di
allontanamento dai Comuni di Chiomonte e Giaglione
a firma del Questore di Torino proprio sul presupposto
della sua partecipazione agli scontri del 19.7.2013 in Val Clarea,
così come prontamente segnalata dalla Digos di Torino.
Ci si deve allora chiedere perchè il Questore di Torino non ha
provveduto ad opportuni accertamenti prima di imporre tali
gravosi limiti alla libertà di circolazione, e perchè la stessa Questura,
quando per bocca dei suoi stessi agenti, esclude ogni
responsabilità di Marta non ha almeno la decenza di
revocare quello che è ormai palesemente un’ingiustificata
limitazione personale.
L’assoluzione di Marta, intervenuta il giorno dopo l’assoluzione
per i reati di stampo terroristico attribuiti a Chiara, Claudio,
Mattia e Niccolò, ha il sapore dell’ennesimo fallimento del
teorema persecutorio avviato ormai da anni nei confronti
dell’intero Movimento Notav da parte della Procura di Torino,
la quale però, per bocca dei soliti Pubblici Ministeri, persevera
imperterrita, e con un accanimento degno di migliori ragioni,
nel tentativo di proteggere quei rappresentanti dello Stato che
invece di garantire i diritti e le ragioni di chi si oppone
alla devastazione di una terra ed al malaffare, finisce per
accreditare il generalizzato discredito delle FF.OO. e per negare giustizia
a chi ne subisce gli abusi ed i soprusi. Marta è stata fermata
mentre manifestava liberamente il proprio pensiero, è
stata picchiata selvaggiamente con calci, pugni e manganelli, sessualmente
abusata ed oltraggiata.Qualcuno pagherà per questo? da notav.info

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