giovedì 11 dicembre 2014

pc 11 dicembre - Mobilitazione in India contro i piani fascisti del regime di MODI - verso una tre giorni di mobilitazione internazionale 29-30-31 gennaio 2015 indetta dal Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - info csgpindiaògmqil.com

Janhastakshep : Una campagna contro i piani fascisti
Assemblea Pubblica per la Giornata dei Diritti Umani, 10 dicembre 2014 17.30
Gandhi Peace Foundation, Deen Dayal Upadhyay Marg, Near ITO, New Delhi
Stiamo attraversando una fase critica della nostra storia, in termini di erosione dei valori e restringimento degli spazi democratici. Nelle recenti elezioni Lok Sabha il BJP, l’ala politica del RSS, con il sostegno dei grandi media e del grande capitale, si è assicurato una netta maggioranza. Il Governo centrale ha annunciato numerose misure a favore dei padroni e che andrà avanti nelle riforme economiche a favore delle multinazionali. Il governo sta cercando di modificare la legislazione su aria e terra, sul lavoro, sull’acquisizione dei terreni, per facilitare il bottino e saccheggio delle risorse naturali e lo sfruttamento senza alcun ostacolo dei lavoratori da parte del capitale globale. Su molte questioni, conta sul sostegno dei diversi partiti della classe dominante e, quando non è in grado di modificare le leggi sulla terra a causa della mancanza della maggioranza nel Rajya Sabha, il governo cambia i regolamenti per rendere inefficaci le varie disposizioni di legge, specialmente quelle a favore dei lavoratori poveri, contadini, tribali e i settori emarginati della società, a favore della grande impresa. Siamo sicuri che il popolo opporrà la sua resistenza contro queste politiche, come già sta facendo da molti anni, e che il Governo reagirà con il pugno di ferro a queste proteste.
L’attuale Governo sta cercando di confessionalizzare tutti gli aspetti della vita, ad esempio molte organizzazioni indù stanno facendo pressioni per il divieto della macellazione dei bovini, e hanno coniato la loro “jihad dell’ amore” per imporla come una campagna di polizia morale. L’attuale Governo sta imponendo propri candidati a capo delle diverse istituzioni e ridisegnando i programmi di educazione. Cerca di imporre una versione confessionalmente distorta della storia. Come il precedente, anche l’attuale regime attacca e marchia come terroristi i giovani musulmani colti e li mette dietro le sbarre senza alcuna prova. Purtroppo, vertici della burocrazia, delle forze armate, della polizia e del potere politico hanno in comune una mentalità sciovinista che rappresenta un grave pericolo per la cultura composita dell’India. L’intento del governo è quello di tenere il popolo diviso in caste e separato delle religioni per impedire la lotta comune di questi settori contro le nuove politiche liberiste. Sappiamo che continueranno a colpire le minoranze religiose, ne abbiamo già visto un saggio nei fatti accaduti nel recente passato a Muzaffarnagar, Saharanpur, Shamli e altrove nell’UP occidentale e nella polarizzazione confessionale che sta avanzando nella città di Delhi.
Il governo centrale si sta accanendo nella repressione delle lotte popolari, in particolare quelle contro le deportazioni. Negli stati di Chattisgarh e Jharkhand hanno schierato ancora più forze governative per contrastare la resistenza popolare contro le evacuazioni dai vasti territori concessi ai progetti minerari delle grandi imprese e multinazionali. Alla resistenza si risponde con la repressione più durra, comprese montature giudiziarie e arresti arbitrari contro gli attivisti dei movimenti. Ultimo caso è l’arresto di uno dei leader del movimento pacifico contro la deportazione degli Adivasi del Niyamgiri, contro il furto della loro terra per la miniera della Vedanta. I sostenitori dei movimenti anti-evacuazione sono sottoposti a varie forme di attacchi, compreso l’arresto, grazie a leggi liberticide come l’UAPA (Normativa per la Prevenzione delle Attività Illegali, ndt). Esempi più famosi sono gli arresti del giornalista Prashant Rahi, dell’attivista per i diritti umani Prof. GN Saibaba, dell’attivista culturale Hem Mishra. Dunque, le deportazioni in nome dello sviluppo, che provocano milioni di senzatetto privi di fonti di sostentamento, senza una ricollocazione appropriata e ne minacciano la sicurezza alimentare, è una delle principali preoccupazioni per i diritti umani.
Altra questione allarmante per i diritti umani sono i diritti delle donne in quanto esseri umani, gravemente minacciati dalla “jihad dell’amore” e dalla campagna di polizia morale delle forze oscurantiste dell’RSS autoproclamatesi custodi della “Cultura indiana”. Un’altra minaccia per i diritti delle donne come esseri umani, che a volte, culmina in crimini efferati come i delitti d’onore, viene dai dettami di istituzioni regressive come il Khap Panchayat o il vecchio ordine feudale patriarcale della società indiana, che tiene incatenate le donne per mantenere intatte le divisioni di casta e fede.
Un altro pericolo per i diritti civili e umani della gente comune e degli intellettuali è il diffondersi della tendenza fascista all’intolleranza verso le opinioni del dissenso, ulteriormente aggravatasi dopo la salita al potere centrale delle forze dell’Hindutva. Negli stati del Nord Est, in Chhatisgarh, J & K, Jharkhand e in altri stati continua la presenza di truppe armate dell’esercito e paramilitari, protette da famigerate leggi nere come AFSPA, UAPA e altre, per reprimere la resistenza popolare contro le politiche economiche oppressive e le lotte nazionali. Sotto i loro stivali vengono calpestati i diritti democratici del popolo di questi stati.
In questa giornata internazionale, Janahastakshep cerca un dibattito più ampio, tra le forze democratiche in generale e le organizzazioni per i diritti umani particolare, sulle questioni urgenti delle minacce ai diritti umani, per riuscire a comprendere obiettivamente la gravità della situazione e delineare le strategie per combatterla.
Vi invitiamo di unirvi a noi
Ish Mishra
promotore

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