mercoledì 10 dicembre 2014

pc 10 dicembre - CONTRO IL "MALE" DELL'ECONOMISMO NEL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO

Nel campo di una parte deI rivoluzionari fa oggi da padrone una versione dell'economicismo. Essi sono guidati da un'analisi, una visione del sistema sociale, una concezione della lotta di classe meramente spinta da ragioni strutturali, sia nel campo del proletariato sia nel campo della borghesia. Le vicende politiche vengono, quindi, viste solo come espressione degli interessi materiali. Difetta un'analisi, visione mlm della sovrastruttura, del rapporto dialettico tra struttura e sovrastruttura e tra sovrastruttura e struttura. L'ideologia è vista come mera trasposizione utilitaristica, meccanica nel campo delle idee della struttura. Conseguenza di questa visione sono anche alcune letture di avvenimenti politico/ideologici della borghesia, di esponenti di essa, come frutto di “complotti” - lì dove invece si tratta di coerenza, di espressione “sincera” della loro classe, e del loro ruolo nella realtà.

La classe è tale per base materiale, collocazione nell'organizzazione del modo di produzione, quindi per interessi economici, ruolo politico, ma, sottolineiamo, anche per concezione del mondo. La borghesia ritiene che la sua visione del mondo è quella giusta, “umana” e che tutte le altre siano “disumane”. Avviene, anche in questo campo, un completo rovesciamento della realtà: viene considerato “umano” ciò che è bestiale; e viene considerato “bestiale” ciò che è umano.
Sono, in questo senso, incapaci di fare una critica complessiva e completa della borghesia, del suo sistema, dei suoi esponenti, e riducono la lotta di classe, e quindi la lotta rivoluzionaria, a lotta economico/politica, senza cogliere il suo portato di passaggio dalla preistoria alla storia dell'umanità. E, per quanto possano essere radicali nella denuncia, nella sostanza non possono andare al di là del riformismo, di un “riformismo umano” (gli uomini, esponenti della borghesia, non possono essere così “mostri”. E, quindi, in ultima analisi, possono cambiare).


Questo attesta un difetto di marxismo nella sua concezione materialistica dialettica contro il materialismo meccanicista e volgare; un difetto di Lenin che pur mettendo al centro la battaglia politica è il più pungente oppositore delle “sfumature”, anche nel campo delle teorie, filosofie, ecc.; ma soprattutto un difetto di maoismo e della sua battaglia epocale, contributo irreversibile alla lotta del proletariato e delle masse a livello mondiale: la grande rivoluzione culturale proletaria.
MC

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