domenica 9 novembre 2014

pc 9 novembre - I Forconi tutta bella gente...

Due milioni e mezzo, evasione da record per i capi dei Forconi

Avevano Ferrari e Porsche, denunciavano tre mila euro

Nel deposito dei Bianciotto anche un aereo militare, i due fratelli commerciavano in mezzi dell’esercito

0811/2014
antonio giaimo

Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Pinerolo beni per due milioni e mezzo di euro ai fratelli Elmo e Diego Bianciotto, contitolari del vasto deposito di mezzi militari prospiciente la maxi rotonda di Pinerolo. Elemento distintivo del loro deposito un vecchio caccia collocato in bella vista fra camion, mezzi anfibi dell’esercito, draghe e altre attrezzature.
Il giudice
Il provvedimento giudiziario, firmato dal gip Giorgio Potito, su richiesta del sostituto procuratore Ciro Santoriello, è finalizzato ad una presunta evasione fiscale di circa 10 milioni di euro. Ieri mattina i finanzieri del comando provinciale di Torino hanno sequestrato auto di grossa cilindrata, fra queste anche una Ferrari F458, una Porsche 911 con il motore elaborato, uno dei tre esemplari unici, e altre auto da Rally. In tutto sette autoveicoli, fra cui una Mercedes ML e una Audi Q7. Ma il sequestro non si è limitato agli automezzi, infatti era iniziato nelle banche bloccando 14 conti correnti, proseguendo poi con il sequestro di 23 appezzamenti di terreno e 7 immobili, compresa una villa a San Pietro Val Lemina.
I parenti
Le Fiamme Gialle hanno sequestrato dei beni anche nell’azienda di Roberta Camusso, moglie di Elmo Bianciotto. I fratelli Bianciotto sono molto conosciuti in tutto il Pinerolese sia per la capacità che hanno avuto nell’ampliare la loro attività di compravendita di mezzi dismessi dall’esercito o acquistati in grandi aste, sia per aver tenuto le fila, lo scorso anno, della protesta dei Forconi quando per giorni l’ingresso e l’uscita da Pinerolo era stata resa difficile dai manifestanti, che protestavano anche contro le tasse ritenute troppo gravose. La vicenda giudiziaria è iniziata con un accertamento fiscale relativo al 2009. I finanzieri di Pinerolo hanno iniziato a controllare i dati e hanno scoperto un giro di fatture milionarie emesse fra le tre aziende di famiglia.
Le fatture
Gli inquirenti sostengono che si tratti di fatture stampate ad arte per operazioni inesistenti, finalizzate ad abbassare il reddito. Ma non basta, è emersa anche una vendita con la Afrique Service Senegal, con sede a Dakar, per ben 442.000 euro. I finanzieri si sono insospettiti quando hanno visto che per questa transazione non esistevano garanzie, indispensabili in questi casi. E fra le spese finiva di tutto, dai costi per le gare automobilistiche alle sponsorizzazioni. Anche il magistrato concorda con la tesi delle Fiamme Gialle: si tratta di elementi «passivi» fittizi, finalizzati ad abbattere il reddito. E così è stato, infatti alla Finanza risulta che mentre le società denunciavano poche decine di migliaia di euro, i soci come persone fisiche denunciavano tremila o 4 mila euro a testa.  L’inchiesta ha preso in esame solo il 2009, ora potrebbe anche allargarsi con controlli incrociati.

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