domenica 30 novembre 2014

pc 30 novembre - A NAPOLI, I PRESIDI FANNO FRONDA FASCISTA CONTRO LE LOTTE DEGLI STUDENTI, INCITANDO ALLA REPRESSIONE - UNA VASTA RISPOSTA CONTRO

massima solidarietà di proletari comunisti

Lettera aperta. In questa "buona scuola" il cattivo è chi protesta.


C’è qualcosa di preoccupante che in questi giorni sta avvenendo in molti istituti di Napoli. Episodi che hanno un forte odore di autoritarismo e che richiamano alla mente metodi e atteggiamenti che definire fascisti non sembra essere un'esagerazione.
napoli-studenti-occupazioni-denunce
Sono notizia di questi giorni le spaventose dichiarazioni di vari presidi delle scuole di Napoli di fronte ai numerosi momenti di partecipazione, confronto e protesta che gli studenti stanno mettendo in campo in questi mesi contro i provvedimenti sulla scuola.
Ma chiariamoci meglio. Da settembre, la Scuola pubblica italiana è stata investita da un ferocissimo attacco, l’ennesimo, portato avanti per l’occasione dal Governo Renzi e dal ministro dell’Istruzione Giannini, atto a smatellare gli ultimi rimasugli di diritto allo studio rimasti in questo paese e a cancellare quel barlume di idea di “Scuola” come istituzione di cultura libera e non asservita agli interessi del mercato.
Sono stati tanti e coinvolgenti i momenti organizzati dagli studenti, assemblee, cortei, occupazioni, autogestioni, dibattiti e molti altri: tutto ciò che l’energia e la creatività degli studenti ha messo in campo per difendere una idea di scuola diversa ha costantemente riempito scuole e le piazze.
Di fronte a queste mobilitazioni sarebbe stato scontato e naturale, se ci fosse la buona fede, che i presidi prendessero parola al fianco di chi sta cercando di difendere l’istituzione della quale sono a capo.
Al contrario, si sono organizzati per attaccare e reprimere queste iniziative degli studenti senza risparmiarsi in menzogne, metodi inquisitori e dichiarazioni persecutorie ben al di là della soglia della vergogna.
Coloro che dovrebbero essere la carica più alta all’interno delle scuole non hanno avuto scrupoli a denunciare gli studenti, a puntare il dito contro i collettivi, a annunciare il pugno di ferro, chiedendo alle forze dell’ordine di colpirli, annunciando bocciature e provvedimenti disciplinari, indignandosi per la presunta indulgenza dei genitori, invitando anche le famiglie a una repressione più forte, e schierandosi al fianco di chi, Governo in primis, cerca di ridurre il mondo della formazione in macerie.
Nel farlo non si sono sprecate parole a vanvera come “terrorismo”, “atteggiamento cammoristico”, l’eventulità di “reati associativi” e altre ridicole amenità di questo tipo.
Pare davvero che in questo paese, chiunque cerchi con coerenza e costanza di difendere la scuola, di portare all’ordine del giorno i problemi che l’attraversano, di creare momenti di confronto e di dibattito debba essere ostracizzato e perseguitato da presidi-manager (un binomio che suona in questi giorni come presidi-dittatori) che, ribaltando i minimi canoni della decantata missione educativa, chiede a gran voce l’intervento delle forze dell’ordine e l’utilizzo di misure repressive.

Su tutti è emblematico il caso dell’istituto tecnico-industriale Giordani-Striano nel quale ben 7 studenti, per bocca della stessa preside, sarebbero stati denunciati. La colpa? Quella di non rassegnarsi agli edifici scolastici che crollano, ai laboratori inutilizzabili, a un mondo della formazione sempre più piegato di fronte agli interessi di Confindustria e di chi non vede l’ora di ricevere dalle scuole studenti “formati a puntino” per poter essere utilizzati e sfruttati sui posti di lavoro. Se a fronte di provvedimenti governativi che sotto il nome di Buona Scuola distruggono il diritto allo studio, fanno della scuola qualcosa che sempre più assomiglia a un’azienda o cercano di rendere le aule delle caserme piene di studenti “buoni” (per i profitti delle aziende) gli studenti fanno sentire la propria voce, si organizzano in collettivi, organizzano iniziative e occupano per protesta la propria scuola, i presidi rispondono a tutto questo con denunce, l’intervento delle forze dell’ordine, la diffamazione sui giornali e la messa all’indice degli studenti più coerenti e combattivi nelle loro rivendicazioni. Trovando proni e reattivi giornali pronti a amplificare la voce solo di una delle campane, quella “più in alto”.
Sia chiaro che è una pia illusione pensare che questi provvedimenti possano arrestare le lotte degli studenti. Di fronte a leggi e provvedimenti che attaccano la vita degli studenti, la loro possibilità di studiare e di organizzare le proprie rivendicazioni, non c’è repressione o metodi autoritari che tengano. Quando in gioco ci sono i diritti e la voglia di rendere la scuola e la società un posto migliore, non saranno campagne di vero e proprio “terrorismo mediatico”, sospensioni o denunce a fermare chi vuole dire “basta”.
Infine, non si può pensare che le lotte contro chi devasta la scuola possano essere arginate dagli strilli dei presidi o dalla repressione della polizia. Se sul piatto c’è il futuro e la possibilità di prendere parola i tentativi di diffamarla e contrastarla troveranno di fronte una sempre maggiore unità tra gli studenti e solidarietà di tutti coloro che non negoziano i propri diritti.

Per denunciare questo clima repressivo e di intimidazione è indetta una conferenza stampa il giorno 1 dicembre alle ore 13:00 ai cancelli dell’istituto Giordani-Striano in via Caravaggio 184 (qui l'evento facebook). Si invitano la stampa e tutti i mezzi di informazione a partecipare.
Firmatari (in aggiornamento):
Collettivo Giordani Autorganizzato, Studenti Autorganizzati Campani, Collettivo Autorganizzato Universitario, Collettivo Genovesi-Campanella, Collettivo Settimo, Collettivo Fonseca, Collettivo Pagano-Bernini, Collettivo Vittorini, Collettivo Liceo Artistico Ss. Apostoli, Collettivo Nitti, Collettivo Labriola, Collettivo Rossini, Movimento Pansini, Collettivo G.B. Vico, Collettivo Sannazzaro, Collettivo Comenio Autorganizzato, Collettivo Galilei, Liceo Alberti, Collettivo Nautico
Collettivo Falcone, Collettivo Vittorio Emanuele, Collettivo Virgilio, Collettivo Pareto, Collettivo Gentileschi, Collettivo Mazzini, Collettivo Siani, Collettivo Vincenzo Cuoco, ITG Della Porta, Collettivo Umberto I, Collettivo Mercalli, Liceo Elsa Morante, ISIS Vittorio Veneto, IPIA Miano, ISIS De Nicola, ISIS Livatino, ITIS Galileo Ferraris, ITIS Giustino Fortunato, Villari (Napoli), Garibaldi (Napoli), Fermi Gadda (Napoli), Da vinci (Napoli), Ferraioli (Napoli), De Filippis Galdi (cava de’ Tirreni), Diaz (Caserta), Giannone (Caserta), Giordani (Caserta), Severi (Salerno)
Colletta (Avellino), Barsanti (Pomigliano), Emilio Segrè (Marano), Torrente (Casoria), Giordano Bruno (Arzano), De Liguori (Acerra), Dalla Chiesa (Afragola), Gandhi (centrale e succursale) (Casoria), Professionale (Arzano), Miranda (Casoria), Brunelleschi (Afragola), Imbriani (Pomigliano), Giannone (Benevento), Rummo (Benevento), Convitto Giannone (Benevento)
Telesia (Telese), Imbriani (Avellino), Rossi Doria (Avellino), De capraris (Avellino), Menna (Salerno), Magistrale Galizia (Nocera), E.Pascal (Sant’Antonio), Siani (Casalnuovo), Caccioppoli (Napoli), Cantone (Pomigliano), G.D’orso (Avellino), Mancini (Avellino), Convitto Colletta (Avellino), Amatucci (Avellino), De santis (Sant'Angelo dei Lombardi), Da procida (Salerno)
Alfano (Salerno), Focaccia (Salerno), Liceo Calamandrei, ITI Marie Curie, ITG Archimede
IPSAR Ugo Tognazzi, ITPS Nitti, IIS Flacco, Giuseppe Aragno (storico e docente universitario)
Alessandro Arienzo (docente università Federico II), Angelo Genovese (docente università Federico II), Coordinamento Studentesco Napoli Est, Coordinamento KAOS, Collettivi Autonomi, Zer081
Aula Flex, Mensa Occupata, Collettivo Studenti Federico II, Insurgencia, Mezzocannone Occupato
Dada, Uds Napoli, Coordinamento Precari Scuola, Link Napoli
Ultimo aggiornamento ( Sabato 29 Novembre 2014 16:11 )   

Nessun commento:

Posta un commento