mercoledì 12 novembre 2014

pc 12 novembre - Grasso, no a Parlamento "ratificatore", parola di... "ratificatore"

Rapidità intervento esecutivo non sia a scapito di nostro ruolo

11 novembre 201417:37NEWS
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - "Le esigenze pur comprensibili dell'esecutivo di fare fronte con rapidità ed incisività alla gravità della situazione, sacrifica gli spazi di confronto e alimenta la sensazione di un Parlamento mero ratificatore di decisioni assunte altrove". Lo dice il presidente del Senato Grasso.
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Adesso se ne accorge? No, di sicuro. Vista l'età e l'esperienza!
E quale sarebbe la "gravità della situazione"? Forse quella delle necessità delle masse alle prese con una situazione economica e sociale insopportabile? No di certo.
Dire che si rischia un Parlamento che diventa "mero ratificatore di decisioni assunte altrove" significa forse che Grasso ha a cuore la democrazia (stiamo parlando della democrazia borghese)? No. Ha detto sì alle varie "fiducie" poste dal governo Renzi, le ha "ratificate" "sacrificando spazi di confronto". Ha detto sì alla reazionaria riforma del Senato, ecc. ecc., si riempie la bocca, come fa Napolitano, quando succedono le catastrofi di ogni genere "perché non succedano più" e che poi succedono sempre! Insomma una grande ipocrisia perché Grasso sa bene che le "decisioni" politiche ed economiche vengono "assunte altrove" e questo "altrove" sono gli interessi di classe dei padroni e dei loro rappresentanti politici, appunto.

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