martedì 7 ottobre 2014

pc 7 ottobre - Contro il governo fascio-islamico del boia Erdogan, servo della Nato, esplode la rabbia curda in Turchia


La polizia ha attaccato il presidio di protesta davanti al liceo di Galatasaray sulla centrale via Istiklal e a Kadikoy, sulla sponda asiatica facendo uso di idranti e lacrimogeni.
(da la Repubblica) - "Una persona è stata uccisa e almeno due sono state ferite negli scontri tra polizia e manifestanti che in molte città della Turchia stanno protestando contro il governo Erdogan. Hakan Buksur, 25 anni, è stato colpito da un proiettile, la polizia ha caricato con pallottole, lacrimogeni e idranti nel distretto di Varto, nella provincia orientale di Mus. Negli stessi incidenti è stato ferito un secondo dimostrante, un avvocato identificato come Tamer Dogan, portato in ospedale a Istanbul, nel quartiere asiatico di Kadikoy. Dogan è stato colpito in testa da una bomboletta di lacrimogeno mentre tentava di farsi da parte. Scene analoghe nelle città a prevalenza curda di Hakkari, Van, Diyarbakir, Batman, Mardi. Scontri violenti anche a Kadikoy, Ankara, Antakya, Antalya, e in altre città minori.

(da Contropiano) - Ieri sera tardi ad Istanbul la polizia ha attaccato il presidio pacifico di protesta organizzato davanti al liceo di Galatasaray sulla centrale via Istiklal, a Kadikoy, sulla sponda asiatica e ad Okmeydani, facendo abbondante uso di idranti, lacrimogeni e proiettili di gomma. Di fronte alla violenza preventiva delle forze dell’ordine in diversi quartieri di Istanbul e in un’altra decina di città – in particolare a Diyarbakir, Batman, Van, Sirnak, Urfa, Mardin e Hakkari - decine di migliaia di manifestanti hanno allestito barricate, lanciato pietre, petardi e bombe incendiarie contro la polizia in assetto antisommossa, e hanno dato alle fiamme un bus. In diverse città i manifestanti hanno tentato di assaltare, e in alcuni casi ci sono riusciti, le sedi del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) al potere.
Oggi pomeriggio sono annunciate nuove manifestazioni in numerosi quartieri di Istanbul (Beşiktaş, Kadıköy, Sarıgazi, Esenyurt, İkitelli), ad Ankara, a Smirne, ad Antalya, ad Antiochia e naturalmente in tutto il Kurdistan.
Non solo le organizzazioni della sinistra curda (i partiti Hdp e Bdp e il fronte urbano del Partito dei Lavoratori del Kurdistan), ma anche i sindacati di classe e i partiti della sinistra radicale turca e alcune organizzazioni della comunità alevita hanno fatto appello ai propri sostenitori affinché scendano in piazza massicciamente contro il governo.

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