domenica 12 ottobre 2014

pc 12 ottobre - Grillo, per le masse: tutto fumo e niente arrosto

La kermesse della tre giorni di Grillo è sostanzialmente riuscita. La partecipazione è stata abbastanza estesa, la forma dell'iniziativa ha attirato come mosche i mass media che l'hanno a loro volta amplificata espandendone il messaggio e sostanzialmente considerando quella di Grillo l'unica vera opposizione esistente, oltre che nel parlamento anche nel paese.
Quella raccolta al Circo Massimo è una base sostanzialmente piccolo-medio borghese, che è fondamentalmente rappresentata da quelli che sono in parlamento. Al di là delle parole demagogiche di Grillo, si tratta di una base moderata e tranquilla, né le rivendicazioni né le istanze che esprime vanno al di là di palliativi per rendere lo Stato e il Potere più forte e credibile e non sono certo in grado di cambiare la natura del potere economico e politico che domina nel paese.
La novità principale è che non si tratta di antipolitica, intesa come denuncia senza sconti delle forze politiche e del sistema che produce danni per tutte le masse, ma si va caratterizzando appunto come proposta politica riformista moderata che colpisce alcuni effetti della politica ma non ne attacca le cause.
Il Circo Massimo mostra una maggiore adesione tra base elettorale, attivismo e parlamentarismo. Questo non sarebbe negativo, è una fotografia della realtà di cui occuparsi, dato che non invade più di tanto il campo del proletariato e delle masse popolari e in particolare di quei settori che lottano.
L'ascesa di Renzi ha tolto l'appoggio a Grillo di settori del capitale, della media borghesia industriale e del commercio che erano molto incazzati coi precedenti governi, e ora lo sono molto meno con Renzi e la sua politica e quindi guardano a Grillo oggi come una carta marginale.
Così come evidentemente Grillo non può fare molto conto fuori dal momento elettorale su quei settori operai e proletari che avevano, sbagliando, guardato a lui e che risultano abbastanza delusi dagli esiti di quel voto e di quella delega.

Diciamo che di fatto il Circo Massimo mostra un M5S che entra nella normalità.
Tutto bene, ma qui bisogna tener conto di Grillo. Noi abbiamo sempre distinto la figura e le posizioni di Grillo sia dalla baase attivista aderente al M5S sia dalla protesta popolare che lo ha premiato con il voto. Grillo resta un personaggio ambiguo tendenzialmente di destra, anzi di taglio fascisteggiante che coltiva battute, proposte e performance, che semina e cristallizza le idee di destra sul paese, soprattutto per la sua tendenza ad allearsi in forme organiche con tutto quello che c'è di destra in Europa e nel paese. E qui non si tratta soltanto delle posizioni sull'immigrazione, sui diritti delle donne – che, per così dire, fanno parte del personaggio – quanto di quel lato oscuro dedito appunto a trame occulte, a segnali perversi che ben si sposano con il suo alter ego, Casaleggio.
Anche al Circo Massimo è questo che poi Grillo ha praticamente cercato di inscenare, rimettendo in campo la contrapposizione piazza/parlamento, l'appello all'esercito perchè rovesci Renzi, il cosiddetto “referendum euro” sempre più aderente alle proposte leghiste, ecc.
L'opposizione al jobs act non ha sostanzialmente consistenza, vista la propensione pro piccole imprese, pro medio imprese a cui le proposte renziane aderiscono. E quindi ha un valore di pure opposizione parolaia, quell'opposizione da gioco parlamentare che non trova nessuna consistenza nell'azione e nelle proposte che il movimento di Grillo fa nella realtà sociale e politica. In realtà Grillo condivide pienamente la sostanza della campagna antioperaia e antisindacale, nel senso di attacco ai diritti e alle tutele, che è incarnata dalle proposte di Renzi.
Lo stile moderno fascista, demagogico e populista di Renzi, compreso nell'uso perverso di internet, la sua accelerazione mette ancora più in concorrenza come persone Renzi e Grillo, ma non certo come politica.

E quindi necessario ancor più di prima che le avanguardie proletarie, i movimenti di lotta contro la precarietà, il jobs act, le grandi opere, consolidino la loro autonomia che comprende una presa di distanza netta dalle soluzioni e dall'azione di Grillo e dei grillini, tenendo conto che la chiave di volta è nell'effettivo sviluppo, esistenza e consistenza di un'opposizione politica di parte proletaria fusa con un'opposizione democratica reale al moderno fascismo.

In sintesi il modo migliore per lottare contro Grillo è lottare realmente contro Renzi, liberandosi della presenza di Grillo e grillini.

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