giovedì 4 settembre 2014

pc 4 settembre - Proletari comunisti aderisce, appoggia e sostiene la manifestazione nazionale per la Palestina del 27 settembre

Da: Comitato di solidarietà col popolo palestinese in Terra di Bari - Tadamon Filastin tadamonbari@gmail.com>
Date: 03 settembre 2014 17:57
Oggetto: BARI, MERCOLEDI' 10 SETTEMBRE. DOPO L'ENNESIMO MASSACRO DI GAZA…

Sabato 27 settembre a Roma
manifestazione nazionale per la Palestina

LE COMUNITA' PALESTINESI IN ITALIA LANCIANO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL 27 SETTEMBRE

Un appello è stato lanciato dalle comunità palestinesi in Italia chiedendo a tutte le forze solidali con il popolo palestinese e indignate per l'ennesimo mattatoio scatenato da Israele contro Gaza di mobilitarsi e indica una data, sabato 27 settembre, per una manifestazione nazionale a Roma.
Qui di seguito il testo dell'appello:

Terra, pace e diritti per il popolo palestinese. Fermiamo l’occupazione

Appello per una manifestazione nazionale in sostegno al popolo palestinese il 27 settembre a Roma

L’aggressione Israeliana contro il popolo palestinese continua, dalla pulizia etnica del 1948, ai vari massacri di questi decenni, dal muro dell’apartheid, all’embargo illegale imposto alla striscia di Gaza e i sistematici omicidi mirati, per finire con il fallito tentativo di sterminio perpetuato in questi ultimi giorni sempre a Gaza causando più di 2000 morti ed oltre 10.000 feriti.

Il Coordinamento delle comunità palestinesi in Italia indice una manifestazione nazionale di solidarietà:

- per il diritto all’autodeterminazione e alla resistenza del popolo palestinese;
- per mettere fine all’occupazione militare israeliana;
- per la libertà di tutti i prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri israeliane;
- per la fine dell’embargo a Gaza e la riapertura dei valichi;
- per mettere fine alla costruzione degli insediamenti nei territori palestinesi;
- per il rispetto della legalità internazionale e l’applicazione delle risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
- per uno stato democratico laico in Palestina con Gerusalemme capitale (come sancito da molte risoluzioni dell’Onu);
- l’attuazione del dritto al ritorno dei profughi palestinesi secondo la risoluzione 194 dell’Onu e la IV Convenzione di Ginevra.

Chiediamo a tutte le forze democratiche e progressiste di far sentire la loro voce contro ogni forma di accordi militari con Israele.

Chiediamo al Governo italiano e in qualità di presidente del “semestre” dell’UE di adoperarsi per il riconoscimento europeo dei legittimi diritti del popolo palestinese e mettere fine alle politiche di aggressione di Israele, utilizzando anche la pressione economica e commerciale su Israele.

Il coordinamento delle Comunità palestinesi in Italia chiede a tutte le forze politiche e sindacali e a tutti le associazioni e comitati che lavorano per la pace e la giustizia nel mondo di aderire alla nostra manifestazione inviando l’adesione al nostro indirizzo mail:
Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia

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Impegniamoci a sviluppare un coordinamento regionale pugliese di tutte le associazioni e comitati impegnati nella solidarietà con la causa palestinese.

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No alla collaborazione militare tra Italia e Israele!
Un appello dalla Sardegna, dove si è svolta un’assemblea regionale per costruire un percorso concreto di mobilitazione per il blocco delle esercitazioni e per il sostegno alla campagna BDS
[…] L'Italia è oggi il principale partner europeo in materia di armamenti dello stato di Israele. In Sardegna le forze armate israeliane svolgono, ormai da anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro sperimentazioni, cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più sensibile dell'Italia, la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con Israele. Le stesse armi che vengono sperimentate nei poligoni dell'Isola, causando danni all'economia, alla salute e alla libertà dei sardi, portano distruzione e morte in Palestina. Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte effettuate dalle forze armate israeliane in Sardegna seguì, di poco, l'aggressione al Libano.
Non possiamo rimanere silenti di fronte a questi fatti; non possiamo né vogliamo essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione e dell'apartheid in Palestina; non possiamo continuare a sopportare l'occupazione militare della Sardegna.
Da settembre riprenderanno le esercitazioni militari israeliane nella nostra isola. Deve essere chiaro a tutti che quelle armi, testate qui in Sardegna, sono congegni di morte che uccidono i civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.
L'addestramento e l'esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese.
La Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno snodo importante per le politiche di guerra, anche per quelle israeliane.
Facciamo appello, dunque, a tutti i democratici, ai pacifisti, al mondo della solidarietà internazionale e della cooperazione, a tutti i solidali col popolo palestinese per una mobilitazione generale finalizzata a bloccare le esercitazioni e a rilanciare la campagna BDS in Sardegna.
Chiediamo alla Giunta Regionale della Sardegna e a tutte le istituzioni democratiche di ogni ordine e grado, a partire dai Comuni, di prendere una posizione chiara nel merito e di attivarsi per esigere la sospensione delle esercitazioni previste.
Proponiamo una assemblea generale, da tenersi in Sardegna, a Cagliari, il 30 agosto, per costruire un percorso concreto di mobilitazione per il blocco delle esercitazioni e per il sostegno alla campagna BDS.
Associazione Amicizia Sardegna Palestina 
Unione Democratica Arabo Palestinese UDAP 
BDS Sardegna
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Petizione:
Boycott Israel. Fuori l'apartheid dai Giochi Olimpici 2016!
Al comitato olimpico internazionale: chiediamo che Israele venga escluso dai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro ed anche dai successivi, fino a quando permarrà il regime di apartheid contro i palestinesi. 
Boycott Israel. Fuori l'apartheid dai Giochi Olimpici 2016

Le violazioni dei diritti umani, l'illegale sistema di occupazione e di colonizzazione e le restrizioni imposte dallo stato di Israele alla popolazione palestinese, sono sotto gli occhi di tutti.

La comunità internazionale, attraverso autorevoli organismi sovranazionali, si è espressa in questo senso con innumerevoli risoluzioni e dichiarazioni di condanna.

Le misure restrittive contro i cittadini palestinesi in Israele non solo sono ingiuste, ma appaiono anche in stridente contrasto con il ben diverso trattamento riservato agli altri cittadini, in tutti i settori: lavoro, educazione, assistenza medica, abitazione, qualsiasi tipo di servizio pubblico.
Questo si chiama “apartheid”.

A causa del regime di apartheid il Sudafrica è stato escluso dalle competizioni olimpiche per lunghi anni, dal 1964 (Tokyo) al 1988 (Seul), per poi essere riammesso nel 1992 (Barcellona), dopo la fine della politica segregazionista.

Per lo stesso motivo chiediamo che Israele venga escluso dai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro e fino a quando permanga il regime di apartheid contro i Palestinesi.

Campagna Ponti e non muri

Per firmare: 

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