martedì 16 settembre 2014

pc 16 Settembre - Al fianco del popolo Kurdo nella lotta contro l'ISIS, contro l'intervento imperialista!


Mentre gli imperialisti occidentali stanno organizzando la loro coalizione anti-ISIS con l'aiuto delle petro-monarchie loro alleate in Medio Oriente, i guerriglieri curdi siriani dello YPG, ala militare del PYD contrastano sul campo da 2 anni lo Stato Islamico nel Kurdistan Siriano o Royava amministrato dai kurdi stessi; recentemente in seguito all'estendersi dello Stato Islamico nel Kurdistan iracheno, anche il KDP di Barzani che amministra quel territorio è impegnato in una lotta feroce contro i miliziani dell'ISIS.

I media parlano genericamente di "aiuto militare ai curdi" ma in realtà le fazioni curde sono eterogenee e alcune di esse contrapposte da anni. Come in altre lotte di liberazione nazionale ciò è normale, nel quadro della lotta di indipendenza ci sono partiti che sono espressione di certe classi sociali altri ancora di altrettante altre. Ad esempio lo YPG (forza curdo-siriana) è politicamente legata al PKK di Ocalan (forza curdo-turca operante in Turchia) entrambe le formazioni hanno un orientamento di sinistra e storicamente anti-imperialista e di conseguenza la loro lotta per l'indipendenza si sviluppa in un quadro più ampio contro l'imperialismo in generale e in particolare contro il puntello dell'imperialismo nella regione rappresentato dalla Turchia, (membro NATO e storico alleato USA in particolare in funzione anti-sovietica durante la Guerra Fredda). Al contrario il KDP di Barzani, partito centrista ha sempre collaborato con l'imperialismo americano e occidentale durante le Guerre del Golfo e non ha disdegnato di sfruttare le contraddizioni tra il regime di Saddam Hussein e l'Iran chiedendo aiuto al dittatore ba'athista nel 1996 contro un'altra fazione curdo irakena il socialdemocratico PUK. Adesso entrambe queste fazioni governano la regione autonoma del Kurdistan irakeno all'interno del regime fantoccio dell'Irak post-Saddam minacciato dallo Stato Islamico.
Royava o Kurdistan Occidentale o Kurdistan siriano
Se quindi, come ci spiega l'articolo sotto, è naturale che l'imperialismo trovi come suoi naturali alleati i curdi filo-occidentali di Barzani e non i curdo-siriani del YPG, una nuova questione è emersa in seguito al ruolo militare svolto proprio dallo YPG nella lotta contro l'ISIS sul proprio territorio e nelle ultime settimane anche sul territorio iracheno venendo in soccorso della minoranza yazida irachena in fuga dalla furia genocida dell'ISIS, creando un corridoio umanitario tra Siria e Irak permettendo così agli yazidi di entrare nel proprio territorio e allo stesso tempo respingendo l'offensiva ISIS che contemporaneamente ha significato venire in aiuto militare ai "cugini" curdi di Barzani. Questo ha posto sul tavolo la necessità di una larga alleanza curda anti-ISIS.
Il punto è, devono i curdi allearsi tatticamente con l'imperialismo e la sua "coalizione dei volenterosi" con il fine di sconfiggere il pericolo ISIS?
Il KDP di Barzani lo ha sempre fatto e continua a chiedere l'aiuto dell'imperialismo compreso quello italiano.
Inoltre il KDP si è trovato in seria difficoltà prima dell'intervento in suo aiuto da parte dello YPG che al contrario è stato in grado di contenere e respingere l'offensiva dell'ISIS contro il Royava nonostante il povero equipaggiamento e continua a farlo senza il supporto aereo imperialista che al contrario fornisce copertura aerea alle contro-offensive del KDP in Irak. 

Kurdistan irakeno
Una parte del risultato militare dello YPG è rappresentato da alcune formazioni guerrigliere totalmente al femminile che infliggono duri colpi al nemico. E' noto l'odio viscerale dei fondamentalisti islamici contro le donne e cosa riservano loro quando le catturano. Chi meglio delle guerrigliere dello YPG può rimandare questo odio al mittente essendone obiettivo principale?
Non solo lo YPG sta continuando a fare da solo, ma insieme al PKK deve contrastare lo stato Turco che facilita l'ingresso di miliziani dell'ISIS in funzione anti-regime siriano di Assad. Per lo YPG sia Assad che l'ISIS sono nemici di pari livello come dichiarato recentemente da Salih Muslim portavoce del PYD, ma è anche vero che quest'ultimo è finanziato dalle petro-monarchie del golfo dalla CIA e dal Mossad israeliano, adesso che l'ISIS è diventata una forza troppo potente per essere controllata dai suoi sponsor iniziali può sfuggire di mano a quest'ultimi e quindi va fermata secondo l'ottica dell'imperialismo. Copione già visto a fine anni '80 in Afghanistan quando gli USA in funzione anti-URSS finanziarono un certo Osama Bin Laden, il resto della storia è noto...

Alla luce di ciò è evidente che il popolo curdo sbaglia se pensa di poter raggiungere l'obiettivo con l'aiuto, anche se esso sia tattico e congiunturale, dell'imperialismo il quale agisce per proprio interesse con la tattica del "divide et impera". Sbaglia Salih Muslim, presidente del PYD, quando auspica che l'imperialismo americano e occidentale bombardi le postazioni dell'ISIS e aiuti così il PYD nella sua duplice lotta anti-ISIS e anti-Assad per un Royava autonomo all'interno di una Siria "democratica" o indipendente da essa.
Va appoggiata la resistenza contro il movimento fascista e neo-medievale dell'ISIS creatura dell'imperialismo e proprio per questo contemporaneamente va respinto l'intervento imperialista in Irak e Siria. Tale operazione militare non porterà beneficio al popolo curdo, arabo e a tutte le minoranze in quella regione ma rappresenterà una presenza ancora più marcata dell'oppressione straniera nella regione Medio Orientale, il "pericolo ISIS" è conseguenza diretta delle manovre e politiche imperialiste nella regione avute negli ultimi anni.

Il popolo curdo può e deve raggiungere l'indipendenza nazionale in un quadro di lotta anti-imperialista contro i puntelli dell'imperialismo occidentale nella regione rappresentati in primis da Turchia e Irak contro il regime di Assad  e quello iraniano sostenuti dall'imperialismo russo-cinese. Può farlo mobilitando le proprie masse e  in stretto legame con le altre lotte di liberazione nazionale e rivoluzioni in particolare nella regione quali la Resistenza palestinese e il movimento rivoluzionario in Turchia che diretto dalla sua avanguardia proletaria ha l'obiettivo di rovesciare il regime turco con una rivoluzione di Nuova Democrazia. Nessuna illusione può essere posta nei confronti dell'imperialismo!

Glossario

ISIS, IS.ISI: Stato Islamico dell'Irak e della Siria

KDP: Partito Democratico Kurdo, partito centrista del Kurdistan iracheno

PKK: Partito Curdo dei Lavoratori, partito di sinistra e anti-imperialista del Kurdistan turco

PUK: Unione Patriottica del Kurdistan, partitosocial-democratico del Kurdistan iracheno

PYD: Partito dell'Unione Democratica, partito di sinistra del Kurdistan siriano

YPG: Unità di Protezione del Popolo, ala militare del PYD

Royava: Kurdistan Occidentale o Kurdistan siriano controllato dal PYD

I COMBATTENTI CURDI SIRIANI NON AVRANNO IL SOSTEGNO OCCIDENTALE

articolo di Alexander Whitcomb

Erbil, Kurdistan- Il presidente Obama ha annunciato Mercoledì che gli Stati Uniti e la coalizione di alleati, che adesso include quasi 40 paesi, sosterremo i membri dell'opposizione siriana nella lotta contro lo Stato islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS). 
Ma per il momento, il curdo Protezione Unità Popolare (YPG) dalla Siria orientale - una delle forze più esperte ed efficaci nel combattimento contro l'ISIS negli ultimi anni, non sarà considerato partner ufficiale. 
"Gli Stati Uniti e altri paesi occidentali non si impegneranno direttamente con la Democratic Union Party (o PYD, ala politica della milizia), a causa dei suoi collegamenti con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), classificato un'organizzazione terroristica", ha detto il dottor Harriet Allsopp , un esperto di curdi siriani. 
Mentre il PYD mantiene l'indipendenza formale dal PKK, classificato come organizzazione terroristica per la sua guerriglia decennale contro lo Stato turco, i due gruppi hanno una lunga storia di cooperazione e condividono lo stesso sfondo ideologico. Questo ha portato molti a definire il PYD come affiliato o organizzazione sorella del PKK. 
Ciò pone il PYD saldamente al di fuori del quadro dell'opposizione, in un momento in cui gli Stati Uniti stanno andando avanti con i piani per addestrare e armare gruppi di ribelli siriani nelle basi controllate in Arabia Saudita. 
Un grande ostacolo è che l'organizzazione non è un membro della Coalizione Nazionale Siriana (SNC) supportata dall'occidente, il rivale del governo di Bashar al-Assad, in quanto organo legittimo e rappresentante del popolo siriano. 
Per questo motivo, il PYD "non è considerato parte dell'opposizione siriana, perché non è un membro della Coalizione nazionale siriana", ha detto Alsopp Rudaw. "La SNC si oppone anche all'auto-amministrazione del PYD in Siria. Pertanto, gli Stati Uniti non cercano la cooperazione del PYD nella campagna anti-ISIS, né gli forniranno assistenza militare. "
La percezione che il gruppo ha beneficiato di lavorare con il governo siriano in passato è anche problematico, in quanto gli alleati occidentali rimuginano tra le opzioni militari che "degradare e distruggere" IS senza conseguire una vittoria contro il regime di Assad. Obama ha detto che il leader siriano "deve andare via", ma finora IS ha dimostrato di essere il nemico più efficace del regime in una guerra civile devastante di quattro anni. 
Ma i continui successi in battaglia e l'assistenza ai partner locali come il Peshmerga potrebbe portare ad un cambiamento di approccio. 
Le unità YPG e del PKK hanno guadagnato elogi nel combattere a fianco dei curdi irakeni Peshmerga a Shingal, Makhmour e in altre offensive, e il presidente della Regione del Kurdistan Massoud Barzani ha pubblicamente ringraziato i loro combattenti, riferendosi a loro come "fratelli". 
Il valore militare del gruppo e l'esperienza in combattimento può rivelarsi irresistibile per una coalizione guidata dagli Stati Uniti diffidente ad indossare "stivali sul terreno." 
"La politica sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito è in fase di revisione," ha detto Michael Stephens della Royal United Service Institute, un think tank della difesa e della sicurezza. "La YPG è chiaramente vista come una forza che sta combattendo con successo l' IS ed è certamente molto capace." 
Richard Haass, presidente del Council of Foreign Relations, ha scritto che: "Hai bisogno di un partner locale. A mio avviso, le possibilità in Siria sono le tribù sunnite locali e le forze curde, sulla falsariga di quanto si sta facendo in Iraq, "dove i governi stranieri hanno condotto missioni congiunte con i curdi Peshmerga, le tribù sunnite e le milizie sciite, oltre alle forze di sicurezza irachene. 
Un veto turco sull'inclusione del gruppo può avere meno peso rispetto al passato. La Turchia ha ritirato il supporto chiave alla coalizione, vietando  l'uso della loro base aerea a Incirlik e rifiutando di firmare un comunicato impegnandosi a interrompere la fornitura di fondi e reclute nella Siria controllata dall'IS. 
"Può il YPG far parte della coalizione anti-IS? Assolutamente, "ha detto Stephens. "Ma un paio di problemi devono essere risolti prima che possa essere scolpito sulla pietra", tra cui un accordo politico globale che comprende tutte le parti nelle zone controllate curde della Siria, noti come Rojava. 
Il PYD ha avuto una disputa prolungata oltre la condivisione del potere con il Partito Democratico del Kurdistan in Siria (KDP-S), la filiale locale del partito del presidente Massoud Barzani nel Kurdistan iracheno. Questo ha creato divisioni all'interno del governo autonomo nei cantoni di Rojava e - forse ancora più importante - le tensioni di vecchia data con i principali alleati degli Stati Uniti nel Kurdistan iracheno. 
Risolvere le dispute interne "sarebbe in qualche modo portare il PYD dal freddo e rendere molto più facile il sostegno nella loro lotta contro IS", secondo Stephens. 
Come segretario degli Stato Usa John Kerry continua a raccogliere il sostegno di una coalizione anti-IS in tutta Europa e il Medio Oriente, le truppe supplementari degli Stati Uniti, Predator e Reaper droni, e Navy EA-18G aerei-radar disturbo armati sono impostati per arrivare a Erbil in preparazione per una nuova fase della contro offensiva ai jihadisti dell' IS  in Siria e in Iraq. 
Il generale  Marine in congedo John Allen, un ex comandante USA in Afghanistan e in Iraq, servirà come coordinatore per lo sforzo internazionale contro IS.

fonte: Rudaw

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