sabato 13 settembre 2014

pc 13 settembre - "RIFORMA SUL LAVORO"... INTANTO TOGLIAMO I DIRITTI FONDAMENTALI

Via via che il governo Renzi, a "spizzichi e mozzichi" sta uscendo fuori il piano del Jobs Act, viene sempre più chiaro che non è per niente un piano per la difesa del lavoro e per aumentare i posti di lavoro, ma un piano per togliere a chi ha uno straccio di lavoro i pochi diritti che ancora restano.
Questo viene fatto anche violando le stesse leggi fatte precedentemente dal Parlamento, con uno Stato che sconfessa sè stesso per favorire i padroni.

Basti vedere alcuni punti del disegno di legge già approvati - dove il più delle volte gli "emendamenti" agiscono per peggiorarlo:
I contratti di solidarietà vengono resi ancora più facili per le aziende da ottenere. Certo, era già da tempo che i controlli Inps, Ispettorato del Lavoro, sulla legittimità dei CdS non si facevano più o in modo molto superficiale e che le richieste venivano autorizzate "d'Ufficio", come quelle sulla cassintegrazione, alcune delle quali palesemente false e date solo per salvaguardare i profitti padronali dalla crisi; ma ora li si vuole rendere "più semplici e più ampi". Non solo. In aperta violazione della loro stessa legge che vieta nuove assunzioni in presenza dei CdS, il disegno di legge dice che invece si possono fare, chiaramente allo scopo di tagliare i costi del lavoro dei lavoratori più anziani, con più garanzie retributive e contrattuali, e sostituire una parte del loro lavoro con contratti precari sottopagati.
Le ferie, in violazione della normativa che dice che le ferie sono "obbligatorie", tanto che il padrone non le può sostituire con una indennità, perchè le ferie sono una necessità fisica e psicologica del lavoratore, irrinunciabile (e su cui vi sono varie sentenze della magistratura), ora il governo Renzi dice che un lavoratore può cedere parte delle proprie ferie a un altro lavoratore della stessa azienda, in caso di necessità da parte di quest'ultimo di cura per figli minori. Le chiamano "ferie solidali", ma in realtà l'unica "solidarietà" è verso le tasche del padrone.
Contratto trilaterale tra lavoratore disoccupato, Centri per l'Impiego e agenzia per il lavoro. All'agenzia viene corrisposta una remunerazione. Questo come si sta vedendo per i piani "Garanzia giovani", è una strada solo per "garantire le imprese", le quali per rapporti di lavoro ultraprecari, o finti - tipo i "tirocinii" in cui lavori come gli altri ma sei pagato una miseria e non hai alcun diritto - avranno una barca di soldi dallo Stato.
Intanto fanno capolino il demansionamento del lavoratore e il suo controllo a distanza - anche questi in aperta sconfessione di norme di leggi e contrattuali esistenti.

Lo Statuto dei Lavoratori viene invece rinviato alla prossima settimana, perchè qui i cambiamenti che tutti vogliono fare sono rilevanti e, come ha dichiarato Sacconi (Ncd) Presidente della Commissione lavoro di Palazzo Madama: "ora ci attende la riforma dello Statuto dei lavoratori, con lo scopo di incoraggiare la propensione ad assumere (ciò rendere più facile assumere con contratti senza tutele e soprattutto rendere più facile licenziare), di aumentare la dimensione delle imprese, di accrescere la produttività del lavoro (cioè aumentare lo sfruttamento)".
Chiaramente, il centro è l'eliminazione definitiva dell'art. 18. Renzi dice che non è quello il problema ma già fa sapere che di reintegro nel posto di lavoro del lavoratore licenziato non se ne parlerà più...!
Anche a fronte di licenziamenti illegittimi, il massimo sarà un risarcimento monetario.

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