domenica 10 agosto 2014

pc 10 agosto - Per una assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna


Un granello di sabbia nella macchina del massacro. 
Per una assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il rilancio la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni

Per settimane lo stato di Israele ha seminato morte e distruzione nella striscia di Gaza, bombardando deliberatamente ospedali, scuole, strutture civili, abitazioni, persino cimiteri. 
Quasi 2000 vittime e ottomila feriti, in larghissima parte civili, donne e bambini sono stati assassinati scientemente dall'esercito, dall'aviazione e dalla marina israeliana che hanno trasformato l'enorme prigione a cielo aperto di Gaza in un mattatoio, dove si vive e si muore “per un sì o per un no”, perché si è andati a fare la spesa nel momento sbagliato, perché ci si è rifugiati in una scuola dell'ONU, perché si lavora o ci si cura in un ospedale, perché, semplicemente, si vive nella Striscia di Gaza. 
Lo stato di Israele e il suo governo sono i soli responsabili della situazione in cui versa Gaza e tutta la Palestina: non solo perché tronfiamente cercano di ammazzarne o espellerne gli abitanti oggi, ma perché perseguono la politica di occupazione e dearabizzazione della regione da oltre sessant'anni.
In tutto il mondo è montata la rabbia e la protesta per porre fine al massacro e perché i governi non si rendano ancora complici, con trattati commerciali, militari e di cooperazione con uno stato che opprime, soggioga, uccide e nega il diritto di esistenza ai palestinesi. 
L'Italia è oggi il principale partner europeo in materia di armamenti dello stato di Israele. In Sardegna le forze armate israeliane svolgono, ormai da anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro sperimentazioni, cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più sensibile dell'Italia, la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con Israele. Le stesse armi che vengono sperimentate nei poligoni dell'Isola, causando danni all'economia, alla salute e alla libertà dei sardi, portano distruzione e morte in Palestina. Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte effettuate dalle forze armate israeliane in Sardegna seguì, di poco, l'aggressione al Libano. 
Non possiamo rimanere silenti difronte a questi fatti; non possiamo né vogliono essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione e dell'apartheid in Palestina; non possono continuare a sopportare l'occupazione militare della Sardegna.
Da settembre riprenderanno esercitazioni militari israeliane nella nostra isola. Deve essere chiaro a tutti che quelle armi, testate qui in Sardegna, sono congegni di morte che uccidono i civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. 
L'addestramento e l'esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese.
La Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno snodo importante per le politiche di guerra, anche per quelle israeliane.
Facciamo appello, dunque, a tutti i democratici, ai pacifisti, al mondo della solidarietà internazionale e della cooperazione, a tutti i solidali col popolo palestinese per una mobilitazione generale finalizzata a bloccare le esercitazioni e rilanciare la campagna BDS.
Chiediamo alla giunta regionale della Sarda e a tutte le istituzioni democratiche di ogni ordine e grado, a partire dai comuni,di prendere una posizione chiara nel merito e di attivarsi per esigere la sospensione delle esercitazioni previste.
Proponiamo una assemblea generale, da tenersi in Sardegna, a Cagliari, il 30 agosto, per costruire un percorso concreto di mobilitazione internazionale per il blocco delle esercitazioni e per il rilancio della campagna BDS e per costruire nel mediterraneo la pace, la libertà e l'autodeterminazione dei popoli.

Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Unione Democratica Arabo Palestinese

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