lunedì 28 luglio 2014

pc 28 luglio - la tregua per lo stato sionista israeliano sono le bombe sul popolo


Gaza. Finita la tregua, piovono bombe
Ultim'ora. Un missile israeliano ha colpito la sede dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, a Gaza. L’edificio, quartier generale dell’agenzia, è stato colpito prima delle 13, ora in cui è scattata la nuova tregua. Il portavoce dell’Unrwa ha confermato l’accaduto. E’ il secondo edificio dell’Onu che viene colpito in pochi giorni.
Le agenzie di stampa della mattinata di oggi, domenica 27 luglio. Come potrete facilmente notare, tutte fanno riferimento a “fonti militari israeliane” oppure alla diplomazia statunitense. È così che viene costruita un'infomazione che impedisce di capire, prendere conoscenza e quindi prendere sensatamente posizione.
Ore 10.30 Altri tre palestinesi hanno perso la vita oggi a Gaza sotto al fuoco israeliano. Fonti locali precisano che sono stati colpiti dall'artiglieria di Israele nei pressi del campo profughi di Nusseirat, nel settore centrale della Striscia, e a Khan Yunes, a sud di Gaza.
Ore 9.30 Centotrentacinque cadaveri sono stati recuperati ieri a Gaza durante la tregua umanitaria, fra le macerie delle aree dove sono infuriate battaglie fra cui Sajaya, Beit Hanun e Khuzaa. Lo scrive l'agenzia di stampa palestinese Maan. Un'altra agenzia di stampa palestinese, al-Ray, calcola oggi che complessivamente 1049 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano, e altri seimila sono stati feriti.
Ore 9.15 L'aviazione israeliana ha ripreso i raid sulla striscia di Gaza alla luce dei «ripetuti attacchi di razzi da parte di Hamas durante il cessate il fuoco umanitario». Lo ha detto il portavoce militare.
Ore 7.00 Un soldato israeliano è rimasto ucciso nella notte da un colpo di mortaio al confine con la Striscia di Gaza. Lo rende noto l'esercito. «Un soldato è stato ucciso da un colpo sparato dalla Striscia e che ha raggiunto il territorio israeliano», spiega un portavoce militare.
Salgono così a 43 i militari israeliani morti dall'inizio dell'operazione su Gaza, l'8 luglio. Israele ha accettato di prolungare unilateralmente una tregua umanitaria fino alla mezzanotte di oggi ora locale (le 23 in Italia). Hamas ha invece rigettato la tregua, ha ripreso i lanci ed esige il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia, dove si contano oltre 1.000 morti. Una ventina i razzi sparati da Hamas tra ieri sera e stamani.
Ore 3.00 «Accogliamo favorevolmente la decisione del governo di Israele», di estendere la tregua umanitaria a Gaza fino alle 24 di domani sera, «ma continuiamo a lavorare per negoziare un cessate il fuoco a lungo termine». Lo ha detto alla Cnn la portavoce del Dipartimento di Stato, Marie Harf. «Il segretario di Stato Kerry, sta rientrando a Washington da Parigi, ma continua a rimanere in contatto con entrambi le parti», coinvolte, ha aggiunto.
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Più precisa, e soprattutto veritiera, la cronaca da Nena News, cha ha sul campo MIchele Giorgio.
Colpa di Hamas o di Israele? La tregua non è stata estesa, mentre dalle macerie delle case bombardate in un solo giorno sono stati trovati 151 corpi. Oltre mille le vittime. Grande manifestazione di protesta a Tel Aviv.

Ore 15:50 – JERUSALEM POST: “86.5% ISRAELIANI DICE NO A CESSATE IL FUOCO CON HAMAS”.
Secondo il Jerusalem Post, l’86,5% degli israeliani è contrario ad un cessate il fuoco con Hamas.
Intanto tra una tregua ed un’altra, il bilancio resta pesantissimo: 12 palestinesi uccisi, 24 feriti, 2 morti per le ferite riportate, 500 colpi di cannone e 26 raidi aerei. 17 razzi e 45 colpi di mortaio da parte dei gruppi armati palestinesi.

ore 15:35 – ISRAELE: “NO AL CESSATE IL FUOCO UMANITARIO”
Israele ha rifiutato la proposta di Hamas e Onu per un cessate il fuoco umanitario. A comunicarlo è stato poco fa un ufficiale israeliano. Decisione che non sorprende. In una intervista alla CNN, il Premier israeliano Netanyahu aveva accusato il movimento islamico di chiedere da un lato la tregua mentre dall’altro continuava a sparare razzi.

ore 15:30 PIANO KERRY PER CESSATE IL FUOCO NON PIACE A TEL AVIV
Il cessate il fuoco, proposto dal Segretario di Stato Usa John Kerry e presentato venerdì alle autorità israeliane, promuove l’apertura dei valichi di confine tra Gaza e Israele e assicura “uno sviluppo economico” ai palestinesi della Striscia. A riferirlo è il quotidiano israeliano Ha’Aretz
Secondo il documento chiamato “accordo quadro per un cessate il fuoco umanitario a Gaza” una tregua durevole permetterà il “trasferimento di fondi a Gaza per pagare i salari degli impiegati pubblici” e affronterà “i problemi relativi alla sicurezza”.
Israele non potrà distruggere i tunnel durante la fase iniziale del cessate il fuoco. Inoltre non c’è alcun riferimento esplicito alla smilitarizzazione delle fazioni palestinesi di Gaza.Secondo quanto riferisce Ha’Aretz, le autorità di Tel Aviv sarebbero “rimaste sotto schock” quando hanno visto che non c’era alcun riferimento alla sicurezza dello stato ebraico.
Un collaboratore di Kerry ha respinto però le critiche che piovono da Tel Aviv: “non c’è né foglio, né proposta. Il piano è basato sull’iniziativa egiziana che Israele ha accolto”. “Se ora si oppongono – ha aggiunto – si oppongono al loro stesso piano”.

ore 14:00 –  SERRY (ONU): “ISRAELI ACCETTI LA RICHIESTA DI HAMAS”
Commentando la proposta delle fazioni palestinesi per un cessate il fuoco umanitario di 24 ore, l’inviato Onu Robert Serry ha invitato Tel Aviv “ad accettare la richiesta di Hamas”. “Spero – ha detto l’alto diplomatico – che il governo israeliano accetti la pausa umanitaria ora che Hamas è favorevole ad una pausa incondizionata”.
Ma l’inviato delle Nazioni Unite ha subito chiarito: “voglio sottolineare, però, che la tregua umanitaria non è il cessate il fuoco a lungo termine che affronterà tutte i nodi da sciogliere”. Serry ha poi lanciato un monito: “noi invitiamo entrambe le parti ad approfittare della pausa per iniziare a negoziare. Non riusciremo ad estendere ancora le pause umanitari” .

ore 13:30 – RICHIESTA FAZIONI PALESTINESI PER CESSATE IL FUOCO UMANITARIO DI 24 ORE
L’inviato dell’Onu Robert Serry ha consegnato ad Israele una richiesta di Hamas per un cessate il fuoco umanitario di 24 ore. A rivelarlo è stato un ufficiale israeliano che ha preferito mantenere l’anonimato. “Rispondendo all’intervento delle Nazioni Unite, considerando la situazione della nostra gente e in occasione dell’Eid, le fazioni della resistenza sono d’accordo ad un cessate il fuoco umanitario di 24 ore che abbia inizio alle 2 del pomeriggio di domenica” ha detto alla Reuters Sami Abu Zuhri, il portavoce di Hamas.
Al momento Israele non ha ancora dato una risposta. La decisione verrà presa nella riunione del Gabinetto di Sicurezza convocato per il tardo pomeriggio di oggi.
Il Ministro dell’Economia, Naftali Bennet, ha detto che bisogna continuare l’operazione militare israeliana. “Hamas – ha scritto sul suo account di Facebook – è stata duramente colpita, ma non è stata distrutta. Possiamo concludere con il fronte di Gaza una volta e per sempre”.
Secondo fonti locali, 8 palestinesi sono stati uccisi da stamattina nei raid aerei di Tel Aviv (30 i feriti). In un attacco missilistico israeliano morti due palestinesi che erano in sella ad una moto. Il capo della Jihad islamica di Khan Yunis è stato ucciso poco fa in un bombardamento. A riferirlo è il quotidiano Ha’Aretz.
Continuano a suonare le sirene nelle cittadine israeliane a confine con la Striscia.
Ore 12:25 – SINDACATO PILOTI LUFTHANSA: “NO A RIPRESA VOLI PER TEL AVIV”
Il sindacato tedesco dei piloti ha protestato contro la decisione della Lufthansa di riprendere i voli verso Tel Aviv. A riferirlo è il canale settimo israeliano (Arutz Sheva).
Forti bombardamenti nella parte orientale della Striscia (e nel quartiere di ash-shajaiyya di Gaza). Colpito anche un edificio nel campo profughi al-Shati nella parte occidentale di Gaza.
Secondo fonti locali i soldati di Tel Aviv avrebbero sparato ad un gruppo di palestinesi che provavano a ritornare nelle loro case ad est del quartiere ash-Shajaiyya.
Suonano le sirene nelle cittadine israeliane vicine al confine con la Strisci

ore 11.40 – NELLA BOZZA DI TREGUA DI KERRY NON SI PARLA DELLA SICUREZZA DI ISRAELE
Secondo il quotidiano israeliano  Ha’aretz, che avrebbe ottenuto la bozza di tregua proposta dagli Stati Uniti, non si menziona la sicurezza di Israele né la demilitarizzazione dei missili di Gaza. Si impedirebbe anche a Tel Aviv di demolire i tunnel nei sette giorni di cessate il fuoco.

ore 11.15 – ATTUALE BILANCIO DELLE VITTIME: 1.053

ore 11.00 – ALTRE TRE VITTIME PALESTINESI. ISRAELE: “NON ABBIAMO UCCISO NESSUNO NELLA SCUOLA DELL’UNRWA”
L’esercito israeliano ha rigettato ufficialmente l’accusa di aver ucciso 15 palestinesi nel bombardamento della scuola dell’Unrwa di Beit Hanoun, giovedì scorso. Secondo quanto riferito alla stampa, l’esercito avrebbe risposto con colpi di mortaio al lancio di missili anti-tank da parte di miliziani palestinesi. Quando avrebbero sparato, la scuola era vuota e così il cortile: questa la conclusione di un’inchiesta interna all’esercito.
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Diretta di ieri, sabato 26 luglio
dalla redazione
Gerusalemme, 27 luglio 2014, Nena News – Il cessate il fuoco è durato solo 12 ore, nonostante i tentativi di estensione di altre quattro ore, fino alla mezzanotte di ieri sera. Dopo le 19 italiane, le forze israeliane hanno aperto il fuoco e ucciso, secondo il Ministero della Salute di Gaza, un uomo di 36 anni, Naem Abd al-Aziz Abu Thaher, 36, a Deir al-Balah. Bombe anche su Rafah.
La portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che due missili sono stati lanciati dalle Brigate al-Qassam verso Tel Aviv alle 19.40, 40 minuti dopo la fine ufficiale della tregua. Le voci di un accordo di estensione di altre 4 ore non sono così state confermate. Contrastanti le voci su un’estensione di 24 ore della tregua di ieri: alcuni media riportano le dichiarazioni del portavoce di Hamas, Abu Zuhri, che si diceva d’accordo con un altro giorno di cessate il fuoco. Secondo altre fonti, il governo israeliano ha ordinato la ripresa dei bombardamenti dopo che Hamas non ha accettato l’estensione. Ieri sera il gabinetto di sicurezza israeliano aveva accettato il prolungamento della tregua di 4 ore su richiesta dell’Onu, ma le fazioni palestinesi hanno rifiutato definendolo non valido in quanto “i carri armati militari sarebbero rimasti dentro la Striscia e ai residenti non sarebbe stato possibile raggiungere le proprie case liberamente”.
Intorno alle richieste di Hamas, si sono stretti anche Jihad Islamica e Fronte Popolare che hanno dichiarato “inaccettabile un cessate il fuoco che non prevede il rispetto delle richieste della resistenza”.
Sale intanto il numero delle vittime palestinesi: dalle macerie delle case di Shajaiye e altre comunità che nei giorni precedenti sono state duramente colpite, i soccorritori hanno trovato oltre 150 corpi, facendo così salire il bilancio a oltre mille vittime. Quasi 6mila i feriti. Aumentano i morti anche tra i soldati israeliani: secondo fonti militari israeliane, sarebbero 43 i soldati uccisi durante l’offensiva contro Gaza.

E mentre tra le righe dei media israeliani, compare la notizia delle rivelazioni riportate dal corrispondente della BBC, Donnison (il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld avrebbe rivelato che dietro il rapimento dei tre coloni il 12 giugno scorso non c’era Hamas, ma una cellula isolata), una piccola parte della società israeliana dice no all’attacco contro Gaza. Ieri sera a Tel Aviv 5mila persone hanno marciato nonostante i tentativi della polizia di impedire la protesta. Durante la giornata le forze di polizia hanno bloccato autobus provenienti da Haifa e Gerusalemme e minacciato di arrestare chiunque avesse preso parte alla manifestazione. Il movimento pacifista ha marciato comunque, con numeri molto elevati per una protesta a Tel Aviv, portando cartelli con su scritto “Basta occupazione” e “Stop al massacro di Gaza”. Quattro gli arrestati. Nena New.

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