venerdì 27 giugno 2014

pc 27 giugno - Cassa in deroga, tutto da rifare... e le richieste dei padroni della Cna

La telenovela della patata bollente della riforma degli ammortizzatori sociali ha visto ieri un'altra puntata. Le affermazioni del ministro Poletti vengono riportate da un articolo odierno di ItaliaOggi che riporta di un convegno organizzato da un settore dei padroni, quello della Cna, confederazione nazionale artigiani: (non passa giorno senza che una categoria padronale, dall'onnipresente Confindustria con Squinzi, alla Cna, appunto, non pressi un esponente del governo per dettare le proprie condizioni).
Migliaia di operai e lavoratori aspettano ma, dice il giornalista "Il decreto sulla cassa integrazione in deroga è bloccato perché il Governo vuole coordinarlo con la legge delega sugli ammortizzatori sociali. Allo studio dell'esecutivo ci sarebbero criteri e principi per cambiare la misura e rimetterla sotto controllo, abbinandola poi alla legge delega."
Mettere sotto controllo la cassa in deroga significa per il governo cercare innanzi tutto di ridurla al minimo con la chiara intenzione di arrivare alla sua soppressione in futuro dato che, dice Poletti: "… la cassa integrazione in deroga che così com'è è tossica". E, appunto: "Bisogna trovare il modo di darle un senso e tenere sotto controllo i troppi oneri, allineandola poi alla legge delega sugli ammortizzatori sociali". Cioè costa troppo! E trova subito conforto tra le braccia dei padroni della Cna, che già che ci sono aggiungono le proprie "priorità":
"…la condizionalità degli ammortizzatori sociali, da erogare solo a chi sarà completamente inserito all'interno di un percorso di politiche attive." E chi le ha mai viste queste "politiche attive"?
"… la necessità di prevedere nuovi schemi di orario di lavoro, attuati autonomamente dalle imprese." Visto che il contratto di lavoro è diventato carta straccia, si può fare da soli.
"… revisione dell'apprendistato e contro la dequalificazione andrebbe rivisto il divieto di svolgimento di mansioni ripetitive." Con questa richiesta di mano libera su tutto, libertà di sfruttamento infinita, uno pensa che le richieste si possano chiudere qui, e invece no!
"Da rivedere anche il contratto unico, introducendo un nuovo meccanismo di ingresso, attraverso un apprendistato rinnovato che può trasformarsi nel tempo." Ma quante volte lo vogliono "rinnovato" questo apprendistato? È vero che non si finisce mai di imparare, ma qui si esagera! Vuoi vedere che si potrà essere "apprendisti" anche dopo i 60 anni?
"La confederazione chiede inoltre di incentivare la formazione continua attraverso un credito d'imposta pari al 50% delle spese sostenute dalle imprese," i padroni di ogni ordine e grado non smettono mai di chiedere soldi al governo!

"… l'introduzione di un salario minimo inderogabile per tutti i lavoratori dipendenti, attraverso un meccanismo reale di misurazione della rappresentanza e la riduzione del costo del lavoro." (Che c'entra qui la misurazione della rappresentanza?)… mentre si capisce alla fine che il problema è "il costo del lavoro". Insomma, di fronte a queste richieste dei padroni anche il paese di bengodi impallidisce.

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