mercoledì 28 maggio 2014

pc 28 maggio - Cassa e mobilità in deroga, cig e cigs: che fine faranno gli ammortizzatori sociali?

Il governo dopo il Jobs Act e cioè della legge che ha precarizzato tutto il mondo del lavoro, ha premura di riordinare gli ammortizzatori sociali: “Su questa riforma giochiamo larga parte della nostra credibiltà internazionale” ha detto Renzi in conferenza stampa lunedì commentando i risultati elettorali. (v. Il Sole 24 Ore di ieri). L'obbiettivo è quello di chiudere la partita entro l'anno.
Nel frattempo “il goveno si impegna a chiudere le pendenze 2013 di cassa e mobilità in deroga. A breve è previsto lo sblocco di altri 400 milioni, che arrivano dal rimanente miliardo del rifinanziamento dei sussidi in deroga 2014 già previsto a legislazione vigente. A questi fondi dovrebbero aggiungersi altri residui degli anni precedenti e ulteriori risorse Pac, il Piano di azione e coesione, accantonate dalle regioni dell'Obiettivo Convergenza (è in corso la verifica di queste disponibilità).” E il governo spera di recuperare altri fondi grazie a cosiddetto “ 'tiraggio', cioè l'uso effettivo degli ammortizzatori, di solito intorno al 50% delle ore autorizzate.”


I tempi per gli operai e i lavoratori in attesa “in alcune regioni i lavoratori sono in attesa da ottobre-novembre” si allungano, dato che prima ci vorrà “una circolare per consentire alle regioni di trasmettere all'Inps i decreti di autorizzazione dei sussidi in deroga 2013. Poi ci sarà il decreto di riparto dei 400 milioni (più, eventualmente, tutti gli altri residui che verranno recuperati) e se non ci saranno sorprese per fine giugno potrebbero iniziare i pagamenti..:”


E questo per chiudere il 2013, poi il governo si dovrà concentrare “sulla questione risorse 2014.” Perché “dopo questi nuovi finanziamenti a cassa e mobilità in deroga (già a gennaio erano stati sbloccati altri 400 milioni) restano nelle casse dello Stato poco più di 600 milioni per coprire l'anno in corso. Una cifra giudicata insufficiente dalle regioni... ”
“In Veneto – sottolinea l'assessore regionale all'Istruzione e Lavoro, Elena Donazzan – abbiamo 56 tavoli di crisi aziendali aperti al Mise, e oltre 20 mila imprese hanno licenziato. [E questo solo in Veneto. Altro che ripresa!] Senza considerare l'emergenza esodati su cui stiamo sollecitando da tempo il governo a trovare risorse e soluzioni”.


È chiaro che questa spesa, come le tante altre spese sociali, viene considerata eccessiva dal governo Renzi, che pensa appunto al “riordino” di questi ammortizzatori “con i nuovi e più stringenti criteri di concessione per evitare abusi.” [Senti chi parla di abusi!]
Tra i nuovi criteri “ristretti” ci sono il “requisito di anzianità lavorativa presso l'impresa (la bozza di decreto richiede 12 mesi, attualmente sono sufficienti 90 giornate lavorative)” e “ammettere alla prestazione in deroga la parte dell'impresa che prosegue l'attività (escludendo invece dal beneficio la parte aziendale cessata).
“Nelle intenzioni del governo i nuovi criteri di concessione di cassa e mobilità in deroga dovrebbero entrare in vigore da luglio. Fino a tale data le regioni verrebbero comunque autorizzate a firmare decreti sui sussidi in deroga, ma nei limiti di massimo sei mesi.”
Insomma, non solo non si vede l'ombra di una “ripresa” economica, ma il govenro nella sostanza fa di tutto per aumentare i disoccupati nel paese.



(I dati sono del Sole 24 ore del 20 maggio)

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