mercoledì 2 aprile 2014

pc 2 aprile - da Tunisi - intervista al Fronte Polisario

un compagno di proletari comunisti è in tunisia per un certo periodo per studio..
e ha realizzato questa intervista


 Intervista a Mohamed Hallab membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione delle Famiglie dei Prigionieri e Scomparsi Saharawi.
  1. In Italia si sa molto poco del popolo Saharawi, puoi parlarci brevemente della storia del tuo popolo?
M: Innanzitutto non penso che in Italia molte persone non sappiano circa il popolo Saharawi, in molte marce sono presenti italiani con i propri figli e con bambini. Molti vengono da Roma e ci sono molte organizzazioni che vengono dalla Toscana, ci sono anche delegazioni del Polisario che vengono in Europa. I confini del Western Sahara sono con il Marocco, l’Algeria, la Mauritania e l’Oceano Atlantico. Il terrirorio si estende per 246.000 km2, è stata una colonia spagnola dal 1884 fino al 26 Febbraio 1976 quando la Spagna si è ritirata. Vi è stato un’accordo tra Spagna, Marocco e Mauritania che prevedeva la spartizione del territorio tra Marocco e Mauritania e che la maggior parte dei beni del Paese andassero alla Spagna, e tuttora la Spagna gode di questo accordo. Dopo questo accordo iniziò la guerra, il Polisario (Fronte Popolare di Liberazione del Saguia el-Hamra e del Río de Oro n.d.t.) contro il Marocco, quest’ultimo appoggiato da Francia, Israele e USA. Dal 1981 il Marocco ha costruito muri di sabbia per fermare il Polisario. Ancora oggi il Paese è diviso. Anche le famiglie sono divise dal muro. L’Unione Africana e l’ONU hanno aiutato a stilare una Road Map nel 1990 e hanno costituito un comitato per organizzare un referendum per tutto il Paese ed è iniziata la missione ONU nel nostro Paese: MINURSO. Dopo questo avvenimento la Mauritania ha firmato un accordo e ha riconosciuto il Polisario e si è quindi ritirata dalla parte di territorio che occupava, subito dopo il Marocco ha occupato anch’essa, facendo questo il Marocco ha violato l’accordo del 1979 con la Spagna e la Mauritania. Durante la colonizzazione spagnola abbiamo registrato solo 1 persona scomparsa e di cui non si è mai saputo più niente, invece dal 1975 ad oggi abbiamo registrato circa 526 persone scomparse di cui non sappiamo che fine abbiano fatto. Durante la guerra il Marocco ha utilizzato armi al fosforo bianco e il napalm, a quel tempo il popolo Saharawi chiedeva l’autodeterminazione. Ci sono tutt’ora manifestazioni pacifiche ogni giorno e ogni giorno i poliziotti attaccano in maniera aggressiva, i giovani in particolare e ne uccidono pure. Dall’ottobre 2010 per protestare contro tutto ciò abbiamo fatto un campo di tende fuori dalla città di Gdeim Izik. La polizia lo ha attaccato molto aggressivamente con armi da fuoco e alcuni sono morti. Infine lo hanno bruciato, alcuni degli organizzatori sono comparsi davanti al tribunale militari, hanno avuto pene pesanti chi 15, chi 20 chi 25 anni di detenzione ecc. Adesso il WS è diviso: la parte più grande è colonizzata dal Marocco e la parte più piccola è governata dal Polisario, quest’ultima sta provando a fare accordi con altre nazioni anche con il Marocco e l’ONU per liberare definitivamente il resto del Paese. Nel 2007 il Marocco ha accettato di poter concedere l’autonomia, il Polisario ha fatto una controproposta: il popolo deve decidere tramite un referendum i cui quesiti siano l’autonomia, l’indipendenza, essere governati dal Marocco. Il Marocco non ha accettato perchè già conosce il risultato, inoltre il nostro paese ha diverse risorse: fosfati, petrolio e l’attività della pesca è sviluppata. Il popolo spera che andrà meglio perchè sta andando meglio, il Marocco sta perdendo alcuni alleati come gli USA perchè sta agendo contro i diritti umani.
  1. Cosa pensi del Minurso e del noto referendum per l’indipendenza?
M: il Minurso esiste tuttora, normalmente loro dovrebbero tutelare il popolo saharawi e organizzare un referendum ma fino ad ora niente di tutto ciò. È l’unico “comitato” al mondo che non sta proteggendo chi dovrebbe proteggere.
  1. Pensi che la soluzione politica stia dando i risultati sperati?
M: Speriamo che qualcuno trovi un soluzione pacifica ma adesso abbiamo perso fiducia. Pensiamo che la guerra sia peggiore e speriamo che il Minurso riesca ad evitare la guerra.
  1. Pensi che sia ancora attuale una ripresa della lotta armata?
M: Dipende dall’ONU, perchè stanno temporeggiando, ma se continuerà a non succedere niente, saremo pronti a difenderci anche con le armi.
  1. Dopo la costruzione del muro, che tristemente ha anticipato una pratica di aggressione contro i popoli, vedi quello tra gli USA e il Messico e il noto muro in Palestina, qual è stato l’impatto sulla vita del popolo saharawi?
M: Questo muro è peggiore degli altri perchè divide uno stesso paese e le stesse famiglie, ci sono 10 milioni di mine, se ti avvicini al muro nel raggio di 5 Km puoi beccare una mina, c’è gente che non vede i propri familiari da 10 anni. Il muro è lungo 2700 KM.
  1. Cosa pensi della proposta marocchina del 2007 chiamata “Royal advisory council for saharian affairs”?
M: La cosa più importante è decidere sul proprio futuro. Non vogliamo essere governati dal Marocco perchè non c’è relazione tra la nostra cultura e quella del Marocco e della Mauritania, e questo è stato provato davanti la Corte Internazionale.
  1. Qual è il ruolo dell’Algeria? Pensi possa avere degli interessi che in qualche modo possano danneggiare la vostra causa in futuro?
M: Nom abbiamo informazioni circa il vero interesse dell’Algeria, ma in Algeria abbiamo certi diritti e aiuta anche i palestinesi, è il paese più corretto in tal senso di tutto il mondo arabo ed è l’unico paese che vuole la pace e la stabilità nel Maghreb.
  1. Dagli anni ’90 il Polisario si è detto favorevole al i libero mercato. Non pensi cheaderire al sistema produttivo dominante e sponsorizzato dall’imperialismo possa danneggiare la vostra causa?
M: il Polisario è un fronte per conquistare l’indipendenza, è un fronte che vuole discutere con ogni paese che vuole aiutare il Polisario per raggiungere questo obiettivo. Il Polisario attualmente non è interessato in queste cose ma in negoziati e infine l’indipendenza, nient’altro.
  1. Avete contatti con altre lotte di liberazione nazionale? Es. Palestina, Irlanda, Tamil ecc. O con movimenti rivoluzionari come quello in India e nelle Filippine?
M: Abbiamo relazioni speciali con una fazione della resistenza palestinese il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina di Habash. Non abbiamo idee chiare su tutti gli altri che hai nominato. Abbiamo relazioni con Paesi dell’Africa, del Sud America (Venezuela, Cuba, Equador, Brasile) e in Europa con delle organizzazioni. Il mondo è cambiato. Ma apprezziamo tutti i movimenti di liberazione nazionale. La nostra posizione è chiara sulla questione palestinese e sul mondo.
  1. Che aiuto possono dare gli anti-imperialisti italiani alla vostra causa?
M: Abbiamo la stessa visione su questo e ogni relazione è la benvenuta, anche nelle zone liberate siete i benvenuti e questo è darci una mano.
  1. Vuoi aggiungere qualcosa?
M: La prossima grande iniziativa nel nostro territorio liberato sarà in Aprile in occasione del festival del cinema dal 29/04 al 5/05 e siete i benvenuti se volete venire e sapere di più. Basta che comprate il biglietto aereo e il visto per l’Algeria e vedete con i vostri occhi, chiedete alle persone che vivono nelle tende e anche al governo ufficiale su tutto quello che c’è da sapere su questi campi da 40 anni a questa parte. Molte persone vengono da tante parti del mondo.


Nessun commento:

Posta un commento