giovedì 10 aprile 2014

pc 10 aprile - il fascismo neocorporativo padronale alla Ferrari con il pieno sostegno del sindacalismo reazionario

Ferrari, premio di 4000 euro a dipendenti. "Ma se non hanno fatto giorni di  malattia"

La fabbrica di Maranello è l'unica del gruppo Fiat ad applicare un accordo  integrativo che premia gli operai quando aumentano i livelli di produzione.  Ma ad alcune condizioni: "Il premio spetterà in toto solo a coloro che non  hanno chiesto giorni di malattia, di permesso o di congedo matrimoniale"
Un bonus di circa 4.000 euro nelle buste paga di aprile, ma solo per chi non  ha fatto assenze sul lavoro. Aumenta il fatturato e quindi ricompensa i  propri lavoratori la Ferrari di Maranello, l'unica fabbrica italiana del  Gruppo Fiat ad applicare un accordo integrativo che premia i dipendenti  quando i livelli di produzione, qualità e redditività dello stabilimento  raggiungono un segno positivo. Un bonus di 4.100 euro lordi l'anno per gli  operai, e 4.300 per gli impiegati, quindi, che, al netto della tassazione,  dovrebbe attestarsi attorno ai 3.000 euro netti. "Il premio, però - precisa  Paolo Ventrella, delegato Fiom e operaio Ferrari -spetterà in toto solo a  coloro che nel 2013 non hanno chiesto giorni di malattia, di permesso non retribuito o di congedo matrimoniale ".

Nello stabilimento del cavallino rampante vige un accordo triennale per cui  i bonus di ricompensa riconosciuti ai dipendenti si calcolano sulla base di  4 parametri: il numero di vetture realizzate, il fatturato, l'indice di  qualità e la produttività dei lavoratori. "Quest'anno - spiega Alberto  Zanetti, segretario della Uilm di Modena - le auto prodotte sono in lieve  calo, tuttavia sono aumentate le vetture speciali, che hanno un costo più  alto e quindi accrescono i livelli di fatturato". I lavoratori Ferrari, poi,  spiega ancora la Uilm, "sono virtuosi: l'assenteismo, a Maranello, è praticamente inesistente, e questo incide sul bonus". Per chi non fa
assenze, infatti, il premio cresce del 5%, per chi manca da 0 a 8 giorni, invece, la ricompensa non subisce penalizzazioni, quindi è al 100%. Ma c'è una trattenuta per i lavoratori che invece superano quella soglia. "A
differenza dei vecchi contratti unitari - racconta Ventrella - che  riconoscevano un bonus collettivo, l'accordo triennale introduce un premio  variabile individuale, che viene tagliato, cioè, sulla base delle presenze
sul posto di lavoro. Nel calcolo del contributo incidono, per esempio, gli  infortuni in itinere, i permessi non retribuiti, la legge 104, i permessi  Avis, i congedi matrimoniali, la malattia: se un operaio ricorre a una di
queste tipologie di 'assenze', automaticamente subisce delle decurtazioni  del premio". Decurtazioni che di anno in anno aumentano: "quest'anno chi è  mancato per più di 120 ore ha perso 800 euro di bonus. Chi invece è stato  assente fino a 80 ore subisce un taglio del 10%. E il prossimo anno le  percentuali aumenteranno: un'assenza fino a 80 ore corrisponderà a un meno  15% di contributo, e oltre le 120 ore, meno 25% del bonus - calcola Ventrella - quindi, a fronte di un fatturato record del 5% nel 2013, la
Ferrari in realtà, rispetto al primo anno in cui è entrato in vigore l'accordo,  ha riconosciuto ai lavoratori un bonus di appena 60 euro lordi".Per Uilm, "la Ferrari sotto questo aspetto rappresenta un esempio virtuoso,
perché è l'unico marchio Fiat che alla luce di un aumento della produttività  e quindi del fatturato premia in maniera proporzionata i propri lavoratori".  E conti alla mano, la differenza tra chi lavora alla Ferrari e chi invece è  impiegato in un qualsiasi altro sito produttivo del gruppo Fiat, in termini  di bonus è sensibile. Anche se lo stipendio riconosciuto è più o meno lo stesso, tra i 1.400 euro al mese ai 1.600, a seconda delle mansioni o dei  turni, diurni oppure notturni. Nelle altre fabbriche Fiat, dalla Cnh alla
Maserati, da Pomigliano alla Iveco di Bolzano, infatti, gli operai sono  ricompensati solo sulla base della presenza sul posto di lavoro: 0,80 centesimi l'ora, quindi circa 6 euro al giorno, per un totale di 1.400 euro
lordi l'anno, solo per chi non fa alcuna assenza. "Solo alla Ferrari,  quindi, c'è un bonus supplementare - sottolinea Zanetti - che ridistribuisce parte degli utili anche tra coloro che contribuiscono a realizzarli, cioè
gli operai".Utili che provengono sia dalla vendita delle vetture, la fetta più grossa  del fatturato Ferrari, sia dalla fornitura delle componenti per auto, ad  esempio i motori che Maranello fornirà alle Officine Maserati di Grugliasco,  circa 1.000 pezzi l'anno, "elemento che ha contribuito ad accrescere la
produttività dello stabilimento modenese", sia dalla vendita di gadget e  altri prodotti marchiati dal cavallino rampante in tutto il mondo, Abu Dhabi  compresa. "Ferrari è un modello virtuoso che noi vorremmo esportare anche in  altre fabbriche, del Gruppo Fiat ma non solo - sottolinea anche Eros
Panicali, segretario nazionale della Uilm - sicuramente lavoreremo per  rinnovare l'accordo triennale di Maranello, ma l'obiettivo della Uilm sarà  anche quello di arrivare ad intese simili a partire dagli stabilimenti in
cui, per esempio, non c'è il ricorso alla cassa integrazione e si producono utili".

per andare alla radice del fascismo padronale targato fiat - richiedi a pcro.red@gmail.com


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