martedì 25 marzo 2014

pc 25 marzo - Il 19 giugno comincia a Taranto il processo a Padron Riva e ai suoi complici

IL SIGNIFICATO POLITICO DEL PROCESSO CONTRO PADRON RIVA

Quello che si celebrerà a Taranto nei prossimi mesi è il più grande processo che ci sia mai stato nel nostro paese e riguarda la più grande fabbrica in Italia, tra l’altro una fabbrica ancora in attività, con una classe operaia ancora tutta al lavoro.
Questo processo si fa in una città abbastanza grande, non “morta” ma viva, sede anche di una delle più grandi basi militari della Nato nel Mediterraneo e di numerose altre fabbriche, peraltro attraversate dalla crisi.
Esso sarà di fatto la “madre” di tutti i processi; somiglia a quelli dell’Eternit, della Thyssen, di Marghera, ma è qualcosa di più.
Si tratterà quindi di una battaglia nazionale, strategica nella guerra di classe contro il capitale, che colpisce al cuore il suo sistema, a partire dalla condizione operaia.
La sicurezza e la salute del lavoro è uno degli anelli deboli del sistema imperialista a livello mondiale. E’ questo vale dal Vietnam al Bangladesh, dalla Cina alle fabbriche nelle metropoli imperialiste.
Nella fase di crisi è proprio sulla condizione operaia e sulla sicurezza sui posti di lavoro e l’attacco alla salute delle popolazioni vittime dell’inquinamento industriale, che il capitalismo mostra tutta la sua irriformabilità, e la sicurezza diventa nervo scoperto del sistema. Il capitalismo che uccide rappresenta il cuore di questo sistema che deve essere abbattuto.

Il processo contro dell’Ilva contro padron Riva per i morti sul lavoro e da inquinamento causati dal profitto deve avere come obiettivo la “rivolta operaia e popolare”. E questo gli operai e le masse lo vedranno con la loro esperienza: questo processo non darà loro giustizia contro i padroni assassini. Anche altri processi hanno già dimostrato che si può ammazzare e non pagare nulla.
Vogliamo forti sanzioni in questo processo ma per noi la vera sanzione è la rivolta.
Solo la rivoluzione può risolvere il problema della sicurezza sui posti di lavoro e della salute delle popolazioni “inquinate”. Vogliamo che il processo contro padron Riva non contribuisca a seminare illusioni sulla giustizia e lo Stato del capitale, ma che maturi questa consapevolezza attraverso l’esperiemza diretta di operai, lavoratori e masse popolari.
Nella società o c’è il primato del padrone o il primato degli operai. Ogni cosa in questo sistema di classe è legato ai rapporti di forza.
Vogliamo impegnarci a fondo nel processo non per illuderci di avere giustizia, ma per dimostrare la legittimità di un’altra giustizia e la necessità della conquista del potere politico per imporla.

Abbiamo contribuito a creare la Rete nazionale per unire tutte le forze necessarie in questa battaglia. A Taranto si lavora perchè si affermi la strada del “processo popolare”, che viva anche nella forma di costituzione, unitaria e dimassa, di operai e cittadini come “parte civile”.
Lavoriamo per portare un reòparto selezionato in Tribunale come espressione e rappresentanza dei settori di operai, lavoratori, masse popolari uccise e ammalate. Nel processo contrasteremo a fondo la costituzione di parte civile dei sindacato confederali che da corresponsabili della situazione e complici del padrone vorrebbero ora passare per “vittime”.
Faremo questo processo con uno stile di combattimento, dato che si tratta di un processo che farà epoca e avrà una proiezione anche internazionale.

La Rete nazionale ha già sostenuto importanti battaglie. In occasione della sgtrage della Thyssen ha costruito una grossa manifestazione nazionale e ha presidiato tutte le sedute del processo; così come ha portato il massimo sostegno ai lavoratori, familiari e popolazioni colpite nel processo “Eternit”.
Alcune di queste esperienze vannlo portate nel processo a Taranto: la partecipazione organizzata di operai e familiari, la denuncia costante dell’azione dei padroni e delle manovre dei loro avvocati nel processo, la presenza dei gruppi rivoluzionari, ecc.
I padroni cercano di mettere in discussione i verdetti quando sono di condanna. Lo stesso processo Thyssen è sotto la mkinaccia di un verdetto negativo in Cassazione il 24 aprile.

Non sono solo i padroni che sono sotto accusa in questo processo Ilva ma lo Stato, i politici di destra e di “sinistra”, le amministrazioni locali, i preti, i poliziotti, tutti che sono stati e sono al servizio di padron Riva.
Proletari comunisti fa appello a tutte le realtà sindacali di classe, alle forze proletarie e rivoluzionarie a partecipare nella Rete e con la Rete a questa battaglia di classe. 

dal giornale proletari comunisti N°1 nuova serie aprile 2014

richiedilo a pcro.red@gmail.com 

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