giovedì 13 marzo 2014

pc 13 marzo - nuova campagna ideologica, dalla Lombardia, per la riapertura delle case chiuse

Da giorni, a partire da una conferenza stampa promossa dall’ ex vicesindaco di Milano De Corato e dalla Lega in regione Lombardia, la riapertura delle case chiuse sembra diventata la priorità dell’azione di governo di questa Regione. Prontamente seguita a livello nazionale da una proposta di legge “trasversale” presentata da diverse senatrici. Conosciamo bene l’attivismo di De Corato e della Lega e, oggi, in buona compagnia anche del movimento5 stelle in materia di “sicurezza” e “decoro” delle strade da risolvere come problema di ordine pubblico, gli anni della “caccia” alle prostitute, per toglierle alla vista delle persone per bene, delle famiglie “onorate”, occhi di bimbi innocenti, per non offendere il senso del pudore. In realtà, dietro la proposta di riapertura delle case chiuse, vi è, da un lato, la riproposizione e la riaffermazione di una concezione della sessualità incentrata sulla repressione, la mercificazione e riproposizione, per le donne, di ruoli sessuali predeterminati, quello di moglie- madre e di “puttana”, ruoli funzionali al mantenimento della società borghese con il ruolo centrale, in essa, della famiglia; dall’altro, se anni addietro ci si trincerava dietro una supposta salvaguardia delle prostitute dai racket, oggi è sempre più evidente l’obiettivo reale che si vuole raggiungere: fare profitti sulla prostituzione, lo sfruttamento legalizzato da parte delle istituzioni, che, lungi dall’eliminare lo sfruttamento dei racket e la tratta delle schiave del sesso, riafferma la “naturalità” del “mestiere più antico del mondo”, in realtà, la violenza più antica del mondo. Una campagna ideologica, pratica che fa da contraltare alle tante campagne ideologiche, pratiche di odio verso le donne che ha contraddistinto l’operato della Regione Lombardia da lungo tempo, contro tutte le mistificazioni e i fatti pratici, come lavoratrici, compagne dell’mfpr abbiamo promosso un primo momento di lotta l’8 marzo Di seguito gli aggiornamenti sulla riapertura delle case chiuse. Da notare il clima “raffinato” in cui si è svolto il “dibattito”, che, da solo, mostra bene la “levatura” di questi paladini delle prostitute e grandi “modernizzatori” della società! Mfpr- milano "Riapriamo le case chiuse": primo sì del Pirellone alla proposta della Lega La commissione Affari costituzionali ha approvato la proposta di un referendum per abolire la legge Merlin: determinante il voto del Movimento 5 Stelle. Salvini: "Vorrei un quartiere a luci rosse a Milano" di ANDREA MONTANARI Primo sì della Regione Lombardia al referendum per la riapertura della case chiuse. La commissione Affari istituzionali ha approvato a maggioranza, con il voto determinante del Movimento Cinque Stelle, la proposta avanzata da Lega, Lista Maroni, Forza Italia e Partito Pensionati di indire una consultazione popolare per l'abrogazione parziale della legge Merlin. La norma che nel 1958 decretò la chiusura delle case di tolleranza in Italia. Hanno votato contro Pd, Patto civico e anche il Nuovo centrodestra, che sostiene la maggioranza che governa la regione guidata da Roberto Maroni. Ora il testo dovrà essere approvato dal consiglio regionale della Lombardia per il via libera definitivo. La riapertura delle case chiuse è un cavallo di battaglia del Carroccio. Che ora punta a ottenere il referendum abrogativo non attraverso una raccolta di firme tra i cittadini, ma con la richiesta di cinque consigli regionali (come previsto dalla Costituzione). Tra i primi a cantare vittoria c'è anche Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e oggi capogruppo di Fratelli d'Italia in Lombardia. "Su questi temi l'Italia è ferma al '58 - commenta l'esponente di Fdi - sia per la resistenza di alcune parti politiche sia per la resistenza di una parte della società civile. È arrivato il momento di andare avanti". Il progetto di legge prevede esplicitamente l'abrogazione degli articoli della legge Merlin che stabilivano "la chiusura delle case di tolleranza". Durante il dibattito in commissione non sono mancate le battute e i botta e riposta tra esponenti di maggioranza e opposizione. Tra chi proponeva di convocare per un'audizione la leader delle prostitute italiane, Pia Covre, e chi ironizzava su altri esponenti politici (e non). E il segretario federale leghista Matteo Salvini dice che aprirebbe un quartiere a luci rosse a Milano. "Aprirei un bordello anche nel mio quartiere - ha detto ai microfoni della Zanzara su Radio 24 - anche sotto casa mia. Non vedo alcun problema". Il segretario della Lega Nord ha anche annunciato che "il 29 marzo la Lega inizia la raccolta delle firme per riaprire le case chiuse". © Riproduzione riservata 12 marzo 2014

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